Regala un brivido ai suoi tifosi con un’uscita improvvida che si trasforma in occasione per Aleesami. Per il resto è praticamente inoperoso e sul tiro deviato di Rispoli non può nulla.
Regala un brivido ai suoi tifosi con un’uscita improvvida che si trasforma in occasione per Aleesami. Per il resto è praticamente inoperoso e sul tiro deviato di Rispoli non può nulla.
Regala un brivido ai suoi tifosi con un’uscita improvvida che si trasforma in occasione per Aleesami. Per il resto è praticamente inoperoso e sul tiro deviato di Rispoli non può nulla.
Volitivo, è tra quelli che cercano di reagire alle difficoltà della squadra nerazzurra. Più di nervi che di tecnica, visto che quella purtroppo latita.
Volitivo, è tra quelli che cercano di reagire alle difficoltà della squadra nerazzurra. Più di nervi che di tecnica, visto che quella purtroppo latita.
Stranamente svagato, inizia il match con un intervento mancato che libera Goldaniga. Poi sembra riprendersi, ma nella ripresa regala svarioni sia in fase di impostazione che in chiusura. Da rivedere.
Stranamente svagato, inizia il match con un intervento mancato che libera Goldaniga. Poi sembra riprendersi, ma nella ripresa regala svarioni sia in fase di impostazione che in chiusura. Da rivedere.
Stranamente svagato, inizia il match con un intervento mancato che libera Goldaniga. Poi sembra riprendersi, ma nella ripresa regala svarioni sia in fase di impostazione che in chiusura. Da rivedere.
Ringhia su Nestorovski, cala nella ripresa quando evidentemente le energie vengono meno. Ma nel complesso gioca decisamente meglio di Miranda.
Dopo un primo tempo onesto esce mentalmente dal match. Regala il pallone a Rispoli, poi è sfortunato nella deviazione che spiazza Handanovic; non si riprende più e continua a soffrire, De Boer lo leva per pietà.
Un netto passo indietro dopo i miglioramenti intravisti l’anno passato. Passaggi elementari sbagliati, dribbling avventati; non basta qualche numero d’alta scuola per giustificare troppi errori grossolani.
Le occasioni migliori dell’Inter capitano tutte a lui. Andelkovic respinge benissimo sulla linea la sua conclusione, poi è il cileno a non trovare mai la porta. Qualche pallone perso di troppo, ma almeno lotta fino all’ultimo.
Le occasioni migliori dell’Inter capitano tutte a lui. Andelkovic respinge benissimo sulla linea la sua conclusione, poi è il cileno a non trovare mai la porta. Qualche pallone perso di troppo, ma almeno lotta fino all’ultimo.
Entra e cambia la partita. La sua vivacità sulla destra scardina la difesa del Palermo; offre un assist d’oro a Icardi, rischia di segnare con un paio di conclusioni ma non trova la porta.
Il migliore dei suoi per distacco nel primo tempo. Quando parte palla al piede è praticamente imprendibile, semina il panico da solo quando l’Inter di fatto non c’è. Esce stremato a metà della seconda frazione.
Schierato regista, dimostra tecnica sopraffina ma anche poca attenzione: sono troppi i palloni persi in zone pericolose del campo. Rischia il dribbling anche quando non dovrebbe, non riesce a prendere per mano la squadra come De Boer si aspetterebbe.
Per lunghi tratti del match è un ectoplasma. Si divora un’occasione incredibile al 70’, ma ha il merito di mandare in porta il cioccolatino offertogli da Candreva.
Dopo una prima mezzora inconsistente si sveglia e crea qualche pericolo alla porta rosanero. Poi torna in letargo, per svegliarsi ogni tanto ma senza mostrare né concretezza né convinzione.
Un piccolo passo avanti dopo il disastro di Verona non basta per ambire alla sufficienza. La sua Inter regala mezzora al Palermo, si sveglia ma ricade nell’incubo a inizio ripresa. L’orgoglio e il pareggio ottenuto non bastano: quando l’uomo più pericoloso risulta essere Medel c’è un problema.
Si fa trovare pronto su Perisic nel primo tempo e D’Ambrosio nella ripresa. Reattivo, sempre attento, il giovane portiere è promosso dopo la sua prima a San Siro.
Il migliore in difesa, salva un gol fatto respingendo una conclusione di Medel, è sempre preciso nelle chiusure e mai falloso.
Inizia bene per poi andare in sofferenza. Quando i nerazzurri lo puntano non riesce a opporsi come dovrebbe, nel gioco aereo è spesso sovrastato: contribuisce a concedere troppe palle-gol ai padroni di casa.
Per diversi minuti accarezza il sogno di espugnare San Siro grazie al suo gol. La rete è comunque storica, perché permette al Palermo di pareggiare un match sulla carta proibitivo. Sulla fascia spinge con veemenza, rischia ogni tanto quando ripiega sulla linea dei difensori.
Tiene botta con una prova di grande grinta, anche se il Palermo si dimostra vulnerabile, soprattutto su calcio da fermo. Bene a difesa schierata, meno quando deve difendersi dagli assalti delle torri nerazzurre.
Parte bene, si spegne presto. In difesa soffre anche contro un D’Ambrosio non straordinario, dà il meglio nella metà campo dell’Inter con un paio di buone discese. Non approfitta dell’errore di Handanovic, quando gli manca il coraggio di tirare in porta.
Parte bene, si spegne presto. In difesa soffre anche contro un D’Ambrosio non straordinario, dà il meglio nella metà campo dell’Inter con un paio di buone discese. Non approfitta dell’errore di Handanovic, quando gli manca il coraggio di tirare in porta.
Tanta energia al servizio della squadra. Lotta su ogni pallone, mette in difficoltà Banega con il suo pressing ed è bravo a far ripartire l’azione. Permette al Palermo di non schiacciarsi nella sua metà campo e di essere, invece, un pericolo costante per la difesa interista.
Va a sprazzi. Ha il compito di dare fastidio a Banega quando l’argentino deve impostare, ci riesce in parte. Si fa male ed è costretto a uscire.
Va a sprazzi. Ha il compito di dare fastidio a Banega quando l’argentino deve impostare, ci riesce in parte. Si fa male ed è costretto a uscire.
Va a sprazzi. Ha il compito di dare fastidio a Banega quando l’argentino deve impostare, ci riesce in parte. Si fa male ed è costretto a uscire.
Frangiflutti davanti alla difesa, ringhia su ogni pallone ma ogni tanto è in difficoltà sulle percussioni centrali. Tiene bene la posizione e contribuisce all'ordine del Palermo in mezzo al campo.
Rileva Nestorovski e prova a farsi trovare dai compagni come nuovo riferimento offensivo. Steso da una sbracciata di D’Ambrosio.
La voglia non gli manca, ma la partita non era facile. Murillo gli mette la museruola, lui non fa nulla per sfuggire alla sua guardia. Però pressa con grande spirito di sacrificio.
Entra in campo e dimostra fin dalle prime battute una buona personalità. Interessante anche dal punto di vista tecnico, giocatore da tenere d’occhio.
Impacchetta l’Inter con uno schieramento difensivo, basato sulla semplicità del pressing e contropiede. Ottiene un punto che, per come si erano messe le cose, può stargli anche stretto.