Non può nulla sui due gol di Chiesa: il primo arriva da distanza ravvicinata, il secondo dal limite ma passa tra i piedi di Theo Hernandez e Romagnoli, entrambi impossibili da parare. Facili gli interventi su Ramsey e sullo stesso Chiesa al 42', ottimo su McKennie al 71'. Ma l'americano lo trafigge ancora nel finale, fissando il risultato sul 3-1.
Gioca in una posizione non sua, eppure non ne risente e trova anche uno splendido gol, quello del provvisorio 1-1. Ci aveva provato anche in precedenza, al 33', non trovando la porta. Dimostra la sua duttilità con una bella prova in mezzo al campo in coppia con Kessie: Pioli sa di poter contare su di lui anche in questa posizione.
Partita non all'altezza della sua fama. Colpevole, in misura diversa, in tutti i gol: lascia troppa libertà a Dybala, che pesca Chiesa in occasione dell'1-0; è lento nell'andare ad accorciare sullo stesso esterno bianconero, mentre è travolto da Kulusevski nell'azione che porta al tris di McKennie.
Nel primo tempo sembra insuperabile, soprattutto sui palloni alti. Cala inesorabilmente nella ripresa, arrivando via via sempre più in ritardo nelle chiusure; Kulusevski gli fa venire il mal di testa con una splendida azione, il difensore nella ripresa appare molto meno sicuro e crolla insieme al resto dei compagni.
Ha davanti l'avversario peggiore possibile, Cristiano Ronaldo, che parte dalla sinistra per accentrarsi. Il terzino rossonero tiene botta, paradossalmente soffre di più contro Frabotta nelle fasi iniziali; poi prende le misure e disputa una partita accorta, nel corso della quale si concede anche qualche rara sortita offensiva.
Ha davanti l'avversario peggiore possibile, Cristiano Ronaldo, che parte dalla sinistra per accentrarsi. Il terzino rossonero tiene botta, paradossalmente soffre di più contro Frabotta nelle fasi iniziali; poi prende le misure e disputa una partita accorta, nel corso della quale si concede anche qualche rara sortita offensiva.
Bruciato nettamente da Chiesa in occasione del gol, non riesce a contenere lo scatenato juventino per tutto il primo tempo. Quello che toglie in difesa non lo dà in attacco, dove pasticcia a più riprese. Prova a farsi perdonare nella ripresa, ma non riesce mai a sfondare, se non quando fa ammonire Danilo, e continua a lasciare voragini in difesa: colpevole anche sul raddoppio juventino, quando lascia Chiesa libero di battere a rete.
Un buon primo tempo, un calo netto nella ripresa, quando la squadra non riesce più a tenere le distanze e restare compatta. Il centrocampista rossonero corre per due, recupera palloni e smista bene il gioco; va anche a cercare gloria in avanti, ma stavolta non riesce a incidere.
L'ultimo ad arrendersi nel Milan, uno dei pochi a poter accendere la luce. Ci prova in ogni modo, da calcio piazzato, con le serpentine, con i tiri da fuori; per questa sera non poteva fare molto di più. Va al tiro al 33' e trova Szczesny sulla sua strada, anche nel finale va ripetutamente al tiro, senza fortuna.
Prova più volte la giocata, ma riesce raramente nell'intento. Tanta voglia, altrettanta confusione: non riesce mai a essere decisivo quando serve, nonostante la vivacità che mette in campo. Le troppe imprecisioni fanno scendere il voto fino all'inevitabile insufficienza.
Rileva Hauge, prova a rendersi pericoloso nell'ultima parte di gara, riuscendoci in parte. Alcune belle azioni personali, a volte si libera bene ma è ignorato dai compagni; nel complesso non gli si poteva chiedere molto di più, per lo meno ci mette voglia e intensità.
Un ottimo primo tempo, in cui fa vedere sprazzi di gran calcio. Al 22' sterza e spara un gran sinistro: pallone fuori. Inventa l'assist per Calabria con una gran giocata, liberando il compagno per il gol del pareggio. Nella ripresa cala progressivamente, ma restano 60' ottimi minuti: se diventa più continuo può essere un'arma fondamentale per Pioli.
Lascia intravedere qualità fuori dalla norma, ma rimangono solo accenni: la sua è una prova di poca sostanza, Danilo lo ferma più volte; quando deve innescare i compagni non lo fa con i tempi giusti. Scompare nella ripresa, tanto che Pioli lo rimpiazza con Brahim Diaz.
Lascia intravedere qualità fuori dalla norma, ma rimangono solo accenni: la sua è una prova di poca sostanza, Danilo lo ferma più volte; quando deve innescare i compagni non lo fa con i tempi giusti. Scompare nella ripresa, tanto che Pioli lo rimpiazza con Brahim Diaz.
Lascia intravedere qualità fuori dalla norma, ma rimangono solo accenni: la sua è una prova di poca sostanza, Danilo lo ferma più volte; quando deve innescare i compagni non lo fa con i tempi giusti. Scompare nella ripresa, tanto che Pioli lo rimpiazza con Brahim Diaz.
Perde l'imbattibilità in campionato, ma il suo Milan regge nonostante le assenze pesanti. Tradito da Theo Hernandez, ha forse l'unica pecca di effettuare qualche cambio tardivo; ma vista la panchina corta, oggi non poteva fare molto di più.
Perde l'imbattibilità in campionato, ma il suo Milan regge nonostante le assenze pesanti. Tradito da Theo Hernandez, ha forse l'unica pecca di effettuare qualche cambio tardivo; ma vista la panchina corta, oggi non poteva fare molto di più.
Una serie di buoni interventi per bloccare le velleità del Milan. Si fa trovare pronto quando serve: para su Castillejo in apertura, su Leao al 27', su Calhanoglu al 34' ed è reattivo sul quasi autogol di Ramsey al 35'. Non può nulla sul gol di Calabria, mentre risponde bene a Dalot e Calhanoglu nella ripresa: è tra gli artefici della vittoria bianconera.
Una serie di buoni interventi per bloccare le velleità del Milan. Si fa trovare pronto quando serve: para su Castillejo in apertura, su Leao al 27', su Calhanoglu al 34' ed è reattivo sul quasi autogol di Ramsey al 35'. Non può nulla sul gol di Calabria, mentre risponde bene a Dalot e Calhanoglu nella ripresa: è tra gli artefici della vittoria bianconera.
Rimedia alle poche sbavature dei compagni, soprattutto dei centrocampisti, con interventi che danno sicurezza a tutto il reparto. Non perde mai la testa e riesce sempre a posizionarsi nel modo corretto: la difesa della Juventus oggi concede poco soprattutto grazie a lui.
Rimedia alle poche sbavature dei compagni, soprattutto dei centrocampisti, con interventi che danno sicurezza a tutto il reparto. Non perde mai la testa e riesce sempre a posizionarsi nel modo corretto: la difesa della Juventus oggi concede poco soprattutto grazie a lui.
Mostra una sicurezza fuori dal comune contro i giovani attaccanti rossoneri. Non sbaglia un intervento, se non quello che gli costa l'ammonizione per fallo su Theo Hernandez; per il resto disputa un'ottima partita, tenendo la posizione e spegnendo sul nascere le azioni del Milan provenienti dalla sua fascia di competenza.
Mostra una sicurezza fuori dal comune contro i giovani attaccanti rossoneri. Non sbaglia un intervento, se non quello che gli costa l'ammonizione per fallo su Theo Hernandez; per il resto disputa un'ottima partita, tenendo la posizione e spegnendo sul nascere le azioni del Milan provenienti dalla sua fascia di competenza.
Va in crescendo. Qualche piccola imprecisione a inizio gara, poi anche lui non sbaglia più un intervento, sembrando sempre più sicuro e preciso con il passare dei minuti. Lui e Bonucci formano un muro che costringe il Milan a cercare quasi esclusivamente il tiro da fuori.
Parte benissimo, è intraprendente e sfrutta la presenza di Ronaldo sulla sua fascia per trovare spazio, vista la preoccupazione negli avversari generata dal portoghese. Si spegne presto e nella ripresa sbaglia in fase di costruzione ma anche in difesa, non mantenendo il livello con cui aveva cominciato la gara.
Rileva Ramsey, non ha molte occasioni di mettersi in mostra. La Juventus pensa più che altro a difendersi a quel punto, così l'ex Fiorentina si limita a un'azione di contenimento, senza riuscire a lasciare il segno nel match. Un ruolo marginale, che forse non è il più adatto alle sue caratteristiche.
Rileva Ramsey, non ha molte occasioni di mettersi in mostra. La Juventus pensa più che altro a difendersi a quel punto, così l'ex Fiorentina si limita a un'azione di contenimento, senza riuscire a lasciare il segno nel match. Un ruolo marginale, che forse non è il più adatto alle sue caratteristiche.
Uomo della partita, abbatte il Milan con due saette una più bella dell'altra. Demolisce Theo Hernandez sulla fascia e si prende il palcoscenico: la sua doppietta nel big match contro i rossoneri potrebbe rappresentare la svolta nella stagione della Juventus.
Uomo della partita, abbatte il Milan con due saette una più bella dell'altra. Demolisce Theo Hernandez sulla fascia e si prende il palcoscenico: la sua doppietta nel big match contro i rossoneri potrebbe rappresentare la svolta nella stagione della Juventus.
Perde alcuni brutti palloni nel primo tempo, rischiando di mandare in gol il Milan. Si riprende con una prestazione solida, in cui recupera palla e riesce a smistarla con eleganza e intelligenza; rischia però il secondo giallo, così Pirlo decide di sostituirlo.
Prestazione non del tutto convincente. Perde il pallone che costa alla Juventus l'1-1, gioca con il freno a mano tirato; in alcune occasioni mostra di poter essere dominante, purtroppo però si tratta di episodi isolati all'interno di una partita per lo più giocata sotto ritmo.
Prestazione non del tutto convincente. Perde il pallone che costa alla Juventus l'1-1, gioca con il freno a mano tirato; in alcune occasioni mostra di poter essere dominante, purtroppo però si tratta di episodi isolati all'interno di una partita per lo più giocata sotto ritmo.
In fase di non possesso gioca a sinistra, quando la Juventus ha la palla agisce al centro; alterna buone giocate, andando anche al tiro (para Donnarumma al 42'), a passaggi a vuoto, come quando perde il pallone e Hauge manda al tiro Leao. Utile alla squadra in fase di palleggio, deve tornare più concreto e incisivo.
In fase di non possesso gioca a sinistra, quando la Juventus ha la palla agisce al centro; alterna buone giocate, andando anche al tiro (para Donnarumma al 42'), a passaggi a vuoto, come quando perde il pallone e Hauge manda al tiro Leao. Utile alla squadra in fase di palleggio, deve tornare più concreto e incisivo.
Rileva Chiesa ed è protagonista di alcune splendide azioni. Prima manda al bar Kjaer con una grande giocata; qualche minuto dopo con una splendida azione personale innesca McKennie per il gol della sicurezza, dimostrando di poter essere decisivo anche in pochi minuti di utilizzo.
Rileva Bentancur, si rende utile nel finale tenendo la posizione e aiutando la squadra. Non ha grandi possibilità di incidere, perché in quel momento della partita la Juventus pensa più che altro a difendersi e ripartire; tuttavia il suo apporto contribuisce al mantenimento del risultato.
Rileva Bentancur, si rende utile nel finale tenendo la posizione e aiutando la squadra. Non ha grandi possibilità di incidere, perché in quel momento della partita la Juventus pensa più che altro a difendersi e ripartire; tuttavia il suo apporto contribuisce al mantenimento del risultato.
Rileva Dybala e va nuovamente in gol. Ha una prima occasione al 71', ma Donnarumma è bravo a opporsi; 5' più tardi il portiere non può nulla sul tiro dell'americano, che regala alla Juventus il tris contro il Milan. Dal 1' o da subentrante, il centrocampista dimostra di essere una pedina importante per il suo tecnico.
L'asse con Chiesa sulla destra funziona a meraviglia, come dimostrano i due assist forniti al compagno di squadra. Per il resto fa vedere sprazzi del vero Dybala, giocate di classe ma anche tanti errori: si incaponisce troppo nel dribbling, quando potrebbe compiere scelte differenti. È però bravo nello svariare su tutto il fronte offensivo, fungendo da punto di riferimento per la squadra.
L'asse con Chiesa sulla destra funziona a meraviglia, come dimostrano i due assist forniti al compagno di squadra. Per il resto fa vedere sprazzi del vero Dybala, giocate di classe ma anche tanti errori: si incaponisce troppo nel dribbling, quando potrebbe compiere scelte differenti. È però bravo nello svariare su tutto il fronte offensivo, fungendo da punto di riferimento per la squadra.
È strano dirlo per lui, ma la sua prestazione è nel complesso anonima. Non è negativa, perché comunque ogni volta che ha il pallone tra i piedi attira su di sé le attenzioni della difesa rossonera, liberando spazio per i compagni; però così defilato rimane escluso dalla manovra della squadra. Qualche bella fiammata delle sue e un assist per McKennie; in un big match come quello di San Siro era lecito aspettarsi di più.
È strano dirlo per lui, ma la sua prestazione è nel complesso anonima. Non è negativa, perché comunque ogni volta che ha il pallone tra i piedi attira su di sé le attenzioni della difesa rossonera, liberando spazio per i compagni; però così defilato rimane escluso dalla manovra della squadra. Qualche bella fiammata delle sue e un assist per McKennie; in un big match come quello di San Siro era lecito aspettarsi di più.
Stravince il duello con Pioli anche grazie ai cambi, che arrivano nel momento giusto. La sua Juventus soffre ma non molla, concede un gol evitabile, in contropiede, però mostra qualità e una coesione sempre maggiore; e adesso anche la classifica comincia a sorridere.