Primo tempo tutto sommato tranquillo, in cui si mette in mostra in negativo per un'uscita da brividi, in positivo per una respinta su tiro centrale di Calderoni. Nella ripresa decide di abbassare la saracinesca: decisivo su La Mantia, quando un gol avrebbe potuto riaprire la gara.
Primo tempo tutto sommato tranquillo, in cui si mette in mostra in negativo per un'uscita da brividi, in positivo per una respinta su tiro centrale di Calderoni. Nella ripresa decide di abbassare la saracinesca: decisivo su La Mantia, quando un gol avrebbe potuto riaprire la gara.
Inizia maluccio, perdendo alcuni palloni e andando in difficoltà sul possesso di palla del Lecce. Si riprende con il passare dei minuti ed è il principale artefice del raddoppio bresciano: bravo a crederci e a beffare Gabriel confezionando l'assist per Torregrossa. Anche nella ripresa si lascia notare per alcune eccellenti chiusure difensive.
Rileva Torregrossa, prova a rendersi utile nella protezione del risultato. Qualche piccola sbavatura nella fase difensiva, non riesce a calarsi del tutto in un match decisamente combattuto, se non dal punto di vista del risultato, almeno sul piano agonistico.
Tra i difensori è senza dubbio quello che soffre maggiormente. Spesso deve andare a chiudere su Rispoli e non ha il passo per stare con lui; impreciso in alcune occasioni, alla fine strappa la sufficienza per delle belle chiusure, ma anche nel finale rappresenta l'anello debole della linea difensiva bresciana.
Primo gol in Serie A per il gigante venezuelano, che festeggia con tanto di bandiera nazionale la rete che sblocca il match. Oltre a farsi trovare pronto sull'assist di Spalek, disputa un match semi-perfetto in difesa, con un'unica grossa sbavatura, quando valuta male un rinvio e permette a La Mantia di battere a rete. Ma tutto considerato, la sua prestazione è da premiare.
Partita ordinata, attenta. Rischia nei primi minuti con un intervento su Lapadula, ma l'arbitro gli fischia punizione a favore; prende le misure all'attaccante salentino e non sbaglia un intervento, facendosi sempre trovare pronto in chiusura. In assenza di Cistana si conferma un elemento affidabile.
Corre per 3, forse per 5. Inizia da trequartista, poi si sposta a centrocampo a causa dell'infortunio di Ndoj; il suo rendimento non ne risente, con Bisoli e Tonali va a formare una linea mediana di grande fisicità. Meriterebbe anche di più, se non fosse che sia a inizio gara, con un pallone stoppato malamente, sia nel finale manca qualche occasione di troppo.
Corre per 3, forse per 5. Inizia da trequartista, poi si sposta a centrocampo a causa dell'infortunio di Ndoj; il suo rendimento non ne risente, con Bisoli e Tonali va a formare una linea mediana di grande fisicità. Meriterebbe anche di più, se non fosse che sia a inizio gara, con un pallone stoppato malamente, sia nel finale manca qualche occasione di troppo.
Prestazione di grande sostanza, impreziosita dall'assist per il 3-0. Macina chilometri, non sempre è preciso, ma con il passare dei minuti annienta il centrocampo leccese sotto il profilo del ritmo. Bravo a farsi trovare dai compagni inserendosi con continuità.
Prestazione di grande sostanza, impreziosita dall'assist per il 3-0. Macina chilometri, non sempre è preciso, ma con il passare dei minuti annienta il centrocampo leccese sotto il profilo del ritmo. Bravo a farsi trovare dai compagni inserendosi con continuità.
Toccato duro alla caviglia, è costretto a uscire alla mezzora. Prima, giocate non sempre precise, in alcune occasioni anche influenzate dalle non perfette condizioni fisiche; qualche pallone perso di troppo, ha però il merito di far ammonire due avversari.
Man of the match, con un gol e un assist mette la firma sulla vittoria bresciana. Parte dalla panchina, ma l'infortunio di Ndoj gli dà la possibilità di decidere la gara: ottimo assist per Chancellor, sfrutta al meglio nella ripresa il pallone di Bisoli per collezionare un complessivo +4, rovinato solo parzialmente da un'evitabile ammonizione.
Fatica un po' a trovare le misure, ma quando ci riesce per il Lecce sono dolori: ringhi in mezzo al campo, lotta su ogni pallone e gioca come un veterano. Basta osservare come batte rapidamente la punizione da cui nasce il gol dell'1-0, bruciando sul tempo la difesa ospite. Esce esausto all'80'.
L'inizio non è dei più semplici, ma già nella prima frazione dimostra di essere in palla con alcuni cambi di gioco da manuale. Nella ripresa cresce notevolmente, sfiora il gol con un bel tiro al 54', di nuovo al 56' con un colpo di karatè forse insegnatogli da Ibrahimovic. Anche nel finale prova in tutti i modi a trovare la via del gol, senza riuscirvi. Apprezzabili alcuni ripiegamenti difensivi.
L'inizio non è dei più semplici, ma già nella prima frazione dimostra di essere in palla con alcuni cambi di gioco da manuale. Nella ripresa cresce notevolmente, sfiora il gol con un bel tiro al 54', di nuovo al 56' con un colpo di karatè forse insegnatogli da Ibrahimovic. Anche nel finale prova in tutti i modi a trovare la via del gol, senza riuscirvi. Apprezzabili alcuni ripiegamenti difensivi.
Spaventosa prestazione offensiva. Protezione del pallone da top player, dialoga con i compagni ed è il vero regista offensivo della squadra. Segna un gol, entra nell'azione degli altri due: nel primo con una sponda di testa, nel terzo spostando Rispoli di forza e premiando l'inserimento di Bisoli, poi autore dell'assist per Spalek.
Spaventosa prestazione offensiva. Protezione del pallone da top player, dialoga con i compagni ed è il vero regista offensivo della squadra. Segna un gol, entra nell'azione degli altri due: nel primo con una sponda di testa, nel terzo spostando Rispoli di forza e premiando l'inserimento di Bisoli, poi autore dell'assist per Spalek.
Si è ripreso in mano la squadra, dimostrando a tutti che il cambio in panchina era stato quanto meno avventato. Il suo Brescia cresce con il passare dei minuti, mette sotto il Lecce e lo punisce a ogni errore; Chancellor domina in difesa, Torregrossa in avanti e Spalek è la mossa che spariglia le carte. Bravo anche nel dare fiducia a Balotelli e calmarlo quando è necessario.
Si è ripreso in mano la squadra, dimostrando a tutti che il cambio in panchina era stato quanto meno avventato. Il suo Brescia cresce con il passare dei minuti, mette sotto il Lecce e lo punisce a ogni errore; Chancellor domina in difesa, Torregrossa in avanti e Spalek è la mossa che spariglia le carte. Bravo anche nel dare fiducia a Balotelli e calmarlo quando è necessario.
Parte bene, con una parata su Romulo e una insidiosa punizione di Balotelli bloccata senza problemi. Poi, il blackout: lascia scorrere inspiegabilmente il pallone sul quale si avventa Sabelli, che serve Torregrossa per la rete del 2-0. A nulla valgono le parate nel finale, quando il risultato è ormai irrimediabilmente compromesso dal suo errore.
Nella prima mezzora è il migliore della difesa salentina, poi crolla come il resto della squadra. Inspiegabilmente non segue Torregrossa nell'azione del 2-0, dando per scontato l'intervento del portiere; uno sbaglio che un veterano come lui non può permettersi. Anche nella ripresa non appare irreprensibile sulle ripetute azioni pericolose del Brescia.
Nella prima mezzora è il migliore della difesa salentina, poi crolla come il resto della squadra. Inspiegabilmente non segue Torregrossa nell'azione del 2-0, dando per scontato l'intervento del portiere; uno sbaglio che un veterano come lui non può permettersi. Anche nella ripresa non appare irreprensibile sulle ripetute azioni pericolose del Brescia.
Nella fase offensiva è il più pimpante dei suoi, spesso si fa trovare dai compagni già proiettato verso l'area di rigore e prova a servire gli attaccanti con cross pericolosi. Commette una grave ingenuità, spianando la strada al Brescia per la rete del 3-0: è quella che ammazza la partita. Un errore inaspettato per un giocatore della sua esperienza.
Non ne combina una giusta. In netto ritardo su Chancellor, lasciato libero di battere a rete sul cross di Spalek, ma già in precedenza aveva palesato alcune preoccupanti amnesie. Male anche in occasione del terzo gol, non riesce a trovare la posizione né l'intesa con Rossettini.
Di positivo nella sua partita si ricorda solo la botta centrale sulla quale è attento Alfonso. Per il resto tanti errori difensivi, in particolare non riesce a chiudere su Spalek in occasione della prima rete, mentre si fa bruciare da Sabelli - ma qui si fida, come infatti dovrebbe, del portiere - sul secondo gol. Lascia spazio a Babacar nel finale.
Schermo difensivo, fa il suo lavoro discretamente a inizio gara, ma con il passare del tempo perde le distanze dai compagni e non riesce più a bloccare le azioni bresciane. Meglio quando deve costruire rispetto alla fase puramente difensiva. Ammonito, si mostra nervoso per l'intero match.
È il trequartista della squadra di Liverani, ma la qualità che porta in campo stasera è ben poca cosa. Poco servito, è vero, ma ci mette del suo non riuscendo mai a liberarsi tra le linee. Tant'è che l'unica azione degna di nota che si ricorda di lui è il fallaccio con il quale contribuisce all'infortunio di Ndoj e che gli costa l'ammonizione.
Soffre il pressing dei centrocampisti del Brescia, sbagliando qualche pallone di troppo. Impreciso nella rifinitura, si fa male nel corso della ripresa, quando la sua squadra è già sotto di 2 gol, e mentre è fuori dal campo arriva il tris. Al suo posto entra Farias.
Parte bene, con un paio di palloni pregevoli per gli inserimenti dei compagni. Presto abbandonato dal resto della squadra, non riesce più a incidere come potrebbe, soverchiato dal gran ritmo impresso alla gara dal centrocampo del Brescia.
Parte bene, con un paio di palloni pregevoli per gli inserimenti dei compagni. Presto abbandonato dal resto della squadra, non riesce più a incidere come potrebbe, soverchiato dal gran ritmo impresso alla gara dal centrocampo del Brescia.
Parte bene, con un paio di palloni pregevoli per gli inserimenti dei compagni. Presto abbandonato dal resto della squadra, non riesce più a incidere come potrebbe, soverchiato dal gran ritmo impresso alla gara dal centrocampo del Brescia.
Rileva Calderoni, prova a rendersi pericoloso e ha subito una chance: buono lo stop, non riesce però a tirare in modo pericoloso dopo il rimbalzo. Ormai la partita è chiusa, però tenta lo stesso di creare qualcosa, purtroppo per lui senza riuscire.
Rileva Shakhov ed è tra i pochi giocatori del Lecce a dimostrarsi in palla. Ha voglia di stupire, prova costantemente la giocata di qualità e, pur non riuscendo a incidere, è tra i pochi a salvarsi tra i salentini. Un suo calcio di punizione al 70' sfiora il palo.
Rileva Shakhov ed è tra i pochi giocatori del Lecce a dimostrarsi in palla. Ha voglia di stupire, prova costantemente la giocata di qualità e, pur non riuscendo a incidere, è tra i pochi a salvarsi tra i salentini. Un suo calcio di punizione al 70' sfiora il palo.
Entra al posto di Majer quando la situazione è ampiamente compromessa, ma ha il demerito di non riuscire a entrare in campo con lo spirito giusto. Ingiustificatamente nervoso, si fa ammonire e non trova mai la giocata.
La grinta non gli manca: soprattutto nel primo tempo combatte letteralmente su ogni pallone, talvolta andando anche sopra le righe. Ci prova con una rovesciata dopo la respinta di Alfonso al 30', ma non trova la porta. Nella ripresa si spegne, non riuscendo più a trovare palloni giocabili e scontrandosi con la grande giornata di Chancellor e Mangraviti.
La grinta non gli manca: soprattutto nel primo tempo combatte letteralmente su ogni pallone, talvolta andando anche sopra le righe. Ci prova con una rovesciata dopo la respinta di Alfonso al 30', ma non trova la porta. Nella ripresa si spegne, non riuscendo più a trovare palloni giocabili e scontrandosi con la grande giornata di Chancellor e Mangraviti.
La grinta non gli manca: soprattutto nel primo tempo combatte letteralmente su ogni pallone, talvolta andando anche sopra le righe. Ci prova con una rovesciata dopo la respinta di Alfonso al 30', ma non trova la porta. Nella ripresa si spegne, non riuscendo più a trovare palloni giocabili e scontrandosi con la grande giornata di Chancellor e Mangraviti.
Apprezzabile il suo lavoro nella prima frazione, quando prova con un paio di sponde a rendere giocabili gli unici palloni che arrivano in avanti, quelli provenienti dalle retrovie. Male nella ripresa, soprattutto quando si divora il gol sull'unico errore di giornata della difesa bresciana.
La sua squadra perde malamente lo scontro salvezza con il Brescia. Il Lecce parte benino, ma con il passare del tempo è surclassato sotto il profilo del ritmo; neppure i cambi sortiscono gli effetti sperati, se si esclude l'ingresso di Falco per uno spento Shakhov. Deve ritrovare la rotta perduta al più presto.
La sua squadra perde malamente lo scontro salvezza con il Brescia. Il Lecce parte benino, ma con il passare del tempo è surclassato sotto il profilo del ritmo; neppure i cambi sortiscono gli effetti sperati, se si esclude l'ingresso di Falco per uno spento Shakhov. Deve ritrovare la rotta perduta al più presto.
