di Alan Bisio
In un'intervista d'inizio stagione Edin Džeko mise subito le cose in chiaro. "Il più forte in Italia? Higuaín". Nove contro - anche se il bosniaco non vestiva il numero del bomber dall'ultima stagione al Wolfsburg - davanti al tutto esaurito del San Paolo, l'ultimo incrocio ufficiale risale all'estate duemilaequattordici, dove fu un altro sold out, ma alla prima del Maracanã. Garcia non si fida delle fragili fibre muscolari di Gervinho (nemmeno in panchina) e ripropone nel tridente Iago Falque con l'ex City e Salah, Rüdiger e Manolas centrali, centrocampo tipo con la sfida canina Nainggolan-Allan: mettete a letto i bambini. Sarri col solito 4-3-3 in cui Mertens, ottimo in Europa League, partirà ancora dalla panchina; Hysaj se la vedrà coi guizzi di Salah. Nicola Rizzoli, che di Rio de Janeiro se ne intende, dirigerà la sfida.
PRIMO TEMPO - E Gonzalo dov'è? Con un gol nella sfida odierna avrebbe raggiunto Maradona a quota nove match consecutivi in rete al San Paolo. Eppure anche il Pibe si fermò in casa contro i giallorossi, e dire che prima del fischio d'inizio la sfida con Rüdiger avrebbe fatto pensare a tutt'altra storia. La morsa con Manolas funziona e il Pipita sembra un leone in gabbia: nervoso e irritato dall'egoismo di Insigne, battibecca col difensore in prestito dallo Stoccarda a suon di piccole gomitate. Rizzoli non ammonisce nessuno e ha da consolare il povero Cariolato, sostituito dal quarto uomo Barbirati dopo uno stiramento. Diaboliech-Szcz?sny e Reina fanno i disoccupati di lusso mentre Džeko si lecca le ferite causategli da un enorme Koulibaly, che stufo di difendere zidaneggia con una roulette de Marseille.
SECONDO TEMPO - Le - comprensibili - scelte di Garcia prevedono la totale rinuncia a offendere. La solitudine dello spilungone bosniaco fa tenerezza, e Szcz?sny comincia a sporcarsi i guantoni sulle folate di Insigne, volenteroso, ma impreciso. L'occasione più mandorlata della gara capita sul mancino sballato di Hamšík dopo un'assistenza pipitica che ha del poetico, anche per la resistenza mostrata agli scossoni sporchi di Nainggolan. E allora Sarri sceglie di sbilanciarsi rinunciando al "terzino aggiunto" Callejón per l'imprevedibilità di Mertens. Colpo di scena: segna la Roma. Anzi no, poiché il traversone di Rüdiger esce dal campo nella fase di volo prima di finire sulla zucca precisa di Daniele De Rossi, a cui resta solo scuotere il capo. Il ventaglio di cambi non muta ritmo e risultato, ma i tre minuti di recupero concessi da Rizzoli fanno arrabbiare Sarri, a un centimetro dall'espulsione. La pioggia di gialli nell'extra time fa contento Garcia: il Napoli, per la prima volta in questo campionato, non segna al San Paolo. Interrotta la striscia di Higuaín, aspettando Juventus-Fiorentina, gode solo l'Inter.
NAPOLI-ROMA 0-0 (0-0)
NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamšík; Callejón (67' Mertens), Higuaín, Insigne (88' El Kaddouri). All.: Sarri
ROMA (4-3-3): Szcz?sny; Florenzi (88' Vainqueur), Manolas, Rüdiger, Digne; Pjani?, De Rossi, Nainggolan; Iago Falque (82' Gyömbér), Džeko, Salah (76' Iturbe). All.: Garcia