Nel primo tempo si trova a tu per tu con Saponara ed è bravissimo a restare in piedi fino all'ultimo per poi tuffarsi e respingere la conclusione del numero 10 ospite, chiamato in causa in poche altre occasioni si fa sempre trovare pronto.
Nel primo tempo si trova a tu per tu con Saponara ed è bravissimo a restare in piedi fino all'ultimo per poi tuffarsi e respingere la conclusione del numero 10 ospite, chiamato in causa in poche altre occasioni si fa sempre trovare pronto.
Nel primo tempo si trova a tu per tu con Saponara ed è bravissimo a restare in piedi fino all'ultimo per poi tuffarsi e respingere la conclusione del numero 10 ospite, chiamato in causa in poche altre occasioni si fa sempre trovare pronto.
Guida la retroguardia del Sassuolo con la consueta sicurezza, leader indiscusso del reparto arretrato nel finale si immola diverse volte sulle conclusioni degli avversari, impedendo che la sfera possa arrivare dalle parti di Consigli.
Nel primo tempo riesce a disinnescare alla perfezione Maccarone facendo terminare molto spesso il capitano azzurro in posizione di fuorigioco, si rivela attento sia sui palloni alti che sui palloni filtranti che tentano di servire le punte toscane.
Di Francesco lo manda in campo al posto di Lirola per garantire maggiore copertura sulla linea difensiva, l'intento del tecnico neroverde riesce alla perfezione, poche le discese dell'esterno destro nella metà campo avversaria e tanta copertura.
Fisicamente straripante, riesce a spingere molto sulla fascia di competenza costringendo Cosic a rimanere bloccato nella propria metà campo, peccato che a cotanta importanza fisica non corrisponda una giornata idilliaca dal punto di vista della precisione, diversi i cross sbagliati che vanificano i suoi sforzi.
Solita gara di lotta e comando per il capitano del Sassuolo, diversi i possessi sradicati dai piedi avversari, riuscendo di fatto a trasformare le azioni difensive in azioni offensive, nel cuore del centrocampo di Di Francesco è la solita sicurezza.
Costretto ad uscire nella ripresa per i crampi, ma quello mostrato prima della sostituzione fa intendere che il numero 7 neroverde è ormai pienamente recuperato, per la gioia di Di Francesco e di tutti i fantAllenatori che lo hanno in rosa.
Si carica sulle spalle la responsabilità di trasformare il primo rigore sbloccando la partita, poi mette lo zampino anche sul raddoppio è infatti sua la conclusione deviata da Croce con una mano. La sua giovane età suggerisce che ci siano ancora molti margini di miglioramento ma quello visto oggi sul campo del Mapei Stadium è già un giocatore degno del palcoscenico della Serie A.
Avrebbe l'occasione di segnare il 4-0, ma non sfrutta a dovere il servizio di Defrel perdendo troppo tempo a sistemarsi il pallone sui piedi permettendo alla retroguardia empolese di rientrare ed evitare la rete.
Entra per uno stremato Missiroli garantendo una prestazione sufficiente, senza eccessi né in positivo né in negativo. Nel finale contribuisce a tenere la sfera lontana dalla propria area di rigore.
La prima occasione della partita arriva tra i suoi piedi pochi secondi dopo l'inizio, ma pecca in egoismo e si intestardisce in un dribbling anziché servire l'accorrente Ragusa, nel resto del match si piazza tra i due difensori empolesi cercando di portarli fuori zona per agevolare gli inserimenti dei compagni, ma le sue giocate sono poco decisive ed anche il passaggio per Ragusa in occasione del primo rigore non è preciso, come dimostra la deviazione di Bellusci.
Il gol su rigore gli dà fiducia e nella seconda frazione si diverte ad inventarsi diversi dribbling sugli avversari, una spina costante nel fianco della retroguardia avversaria, con la sensazione di poter diventare pericoloso in qualsiasi momento della partita.
Rapidissimo a sfruttare l'imbucata di Defrel dopo il controllo errato di Bellusci, si infila tra pallone e Skorupski facendosi abbattere e procurandosi il rigore dell'1-0. Si fa trovare prontissimo anche in occasione del 3-0 quando sfrutta alla perfezione l'uscita errata dell'estremo difensore avversario per insaccare da pochi passi.
Nonostante le diverse assenze riesce a mandare in campo una formazione altamente competitiva con Ragusa e Ricci letteralmente scatenati sulle corsie di competenza.
Intuisce la direzione di entrambi i rigori senza riuscire ugualmente ad intervenire. Clamoroso invece l'errore sulla rete del 3-0, il suo goffo intervento spalanca la porta a Ragusa che può comodamente insaccare da pochi centimetri.
Mandato in campo per l'assenza di Costa dimostra di non essere al cento per cento della condizione, sbagliando diversi palloni anche in fase di costruzione, un po' meglio dei compagni di reparto in fase di chiusura, ma nel complesso non si tratta di una prestazione meritevole della sufficienza.
Riesce a mettere diversi cross verso il centro dell'area di rigore avversaria, sfruttando attentamente anche i calci d'angolo a suo favore, ma dietro commette troppi errori, lasciandosi anche saltare da Ricci in occasione del terzo gol del Sassuolo.
Schierato nell'inedito ruolo di terzino destro a causa delle numerose assenze nel reparto arretrato lui dimostra perché quello non è il suo ruolo, spinge pochissimo e si fa cogliere totalmente impreparato nella rete del 3-0 quando Ragusa gli passa alle spalle per approfittare dell'errore di Skorupski.
Defrel cerca di portarlo spesso lontano dalla propria area di rigore per favorire gli inserimenti dei compagni, lui cerca di non farsi risucchiare troppo, ma ogni tanto si fa cogliere fuori posizione mettendo in difficoltà i compagni di reparto.
Il migliore dei suoi fino al momentaneo 1-0, poi si rende protagonista in negativo intervenendo in maniera scomposta sulla conclusione di Pellegrini e facendo assegnare, di fatto, il rigore del 2-0 per il Sassuolo.
Ordinato in mezzo al campo, tocca moltissimi palloni ma senza avere l'intuizione utile per trasformare l'azione in un pericolo per gli avversari.
Nel primo tempo ha sui piedi l'occasione di riportare il match in parità dopo il rigore trasformato da Pellegrini ma la sua conclusione è totalmente sballata, nella seconda frazione è invece sfortunato quando il suo tiro di mezzo esterno si infrange sul palo a Consigli ormai battuto. E' uno dei pochi giocatori dell'Empoli che crea grattacapi al portiere avversario, franandogli anche addosso nel finale di gara.
Martusciello lo manda in campo con la speranza di alzare il ritmo del centrocampo azzurro, ma il risultato è decisamente diverso da quello sperato, si fa vedere poco ed anche quando ha la sfera tra i piedi non trova mai il guizzo giusto.
Martusciello lo manda in campo con la speranza di alzare il ritmo del centrocampo azzurro, ma il risultato è decisamente diverso da quello sperato, si fa vedere poco ed anche quando ha la sfera tra i piedi non trova mai il guizzo giusto.
La giornata no del compagno di reparto lo coinvolge di rimbalzo. L'ex Lanciano prova ad ingegnarsi lottando contro la retroguardia del Sassuolo alla ricerca di un'opportunità, suo il servizio per Krunic in occasione della conclusione che si stampa sul palo.
La giornata no del compagno di reparto lo coinvolge di rimbalzo. L'ex Lanciano prova ad ingegnarsi lottando contro la retroguardia del Sassuolo alla ricerca di un'opportunità, suo il servizio per Krunic in occasione della conclusione che si stampa sul palo.
Il capitano dell'Empoli si fa spesso trovare in fuorigioco ed anche quando viene innescato in posizione regolare non riesce a combinare moltissimo e, soprattutto, non riesce mai ad impensierire Consigli.
Nei pochi minuti che ha a disposizione è il più pericoloso dell'intero reparto offensivo empolese. Tenta 5 volte la conclusione contro i 0 di Maccarone e Marilungo, prova anche la conclusione da calcio a 5 ma il pallone si perde sul fondo di pochi centimetri.
Le molte defezioni nel reparto arretrato lo costringono a schierare una formazione d'emergenza, ma paradossalmente i problemi più gravi non riguardano la retroguardia, dove anzi Bellusci e Barba non fanno malissimo, invece in attacco non sembrano esserci degli schemi precisi, lasciando sulle spalle di Saponara l'incarico di inventare qualcosa.
Le molte defezioni nel reparto arretrato lo costringono a schierare una formazione d'emergenza, ma paradossalmente i problemi più gravi non riguardano la retroguardia, dove anzi Bellusci e Barba non fanno malissimo, invece in attacco non sembrano esserci degli schemi precisi, lasciando sulle spalle di Saponara l'incarico di inventare qualcosa.