
Non ha colpe sul gol di Kondogbia, ha qualche esitazione nei disimpegni ma in un modo o nell'altro riesce sempre a cavarsela. I nerazzurri non lo chiamano quasi mai in causa, se non per interventi di ordinaria amministrazione.
Non ha colpe sul gol di Kondogbia, ha qualche esitazione nei disimpegni ma in un modo o nell'altro riesce sempre a cavarsela. I nerazzurri non lo chiamano quasi mai in causa, se non per interventi di ordinaria amministrazione.
Va a fiammate, ogni tanto si accende e imbrocca la giocata, ma spesso e volentieri deraglia e finisce per perdere il pallone. Meno brillante rispetto ad altre occasioni, alza bandiera bianca a un quarto d'ora dal termine.
Va a fiammate, ogni tanto si accende e imbrocca la giocata, ma spesso e volentieri deraglia e finisce per perdere il pallone. Meno brillante rispetto ad altre occasioni, alza bandiera bianca a un quarto d'ora dal termine.
Schierato sulla destra, si pensava sarebbe andato in difficoltà, invece è apparso sufficientemente sicuro. Non ha particolari demeriti, ogni tanto va in apnea quando sul pressing avversario.
Completamente spaesato nella prima frazione, in leggera ripresa nella seconda, quando però la frittata è fatta. Nervoso senza alcun motivo apparente, causa la punizione dalla quale scaturisce il gol dell'Inter e perde alcuni palloni sanguinosi.
Completamente spaesato nella prima frazione, in leggera ripresa nella seconda, quando però la frittata è fatta. Nervoso senza alcun motivo apparente, causa la punizione dalla quale scaturisce il gol dell'Inter e perde alcuni palloni sanguinosi.
Rimane vittima di una botta a inizio match, che ne pregiudica la prestazione per diversi minuti. Migliora nella fase centrale, per poi spegnersi del tutto nella fase finale della partita.
Rimane vittima di una botta a inizio match, che ne pregiudica la prestazione per diversi minuti. Migliora nella fase centrale, per poi spegnersi del tutto nella fase finale della partita.
Il migliore dietro, sempre sicuro nelle chiusure, puntuale negli interventi, corretto e mai falloso. Una prestazione priva di sbavature, da difensore esperto qual è.
Entra al posto di Bruno Peres, senza apportare particolari miglioramenti alla manovra granata. Avrebbe potuto sfruttare la maggiore freschezza, ma non ha avuto modo di incidere.
Entra al posto di Bruno Peres, senza apportare particolari miglioramenti alla manovra granata. Avrebbe potuto sfruttare la maggiore freschezza, ma non ha avuto modo di incidere.
Un piacere per gli occhi. Taglia e cuce, regala una palla fenomenale a Quagliarella all'80', si fa apprezzare in fase di copertura così come nelle vesti di rifinitore.
Un piacere per gli occhi. Taglia e cuce, regala una palla fenomenale a Quagliarella all'80', si fa apprezzare in fase di copertura così come nelle vesti di rifinitore.
Contro la sua ex Inter mette in mostra qualità che potrebbero generare un qual certo rimpianto. Non solo il tiro che scheggia la traversa, ma tanta quantità e un'invidiabile capacità di inserirsi con i tempi giusti.
Solita capacità di spezzare la manovra nerazzurra, anche se nel primo tempo sembra un po' in balìa della manovra interista. Nella ripresa si fa notare anche per qualche inserimento, ma trova sulla sua strada Handanovic.
Fare a sportellate dovrebbe essere il mestiere tipico di un centravanti con la sua struttura fisica, peccato che perda qualsiasi duello. Pasticcione, non riesce nel tap-in a pochi centimetri dalla porta, quando Handanovic è più reattivo di lui.
Entra al posto di Belotti, fa giusto un pochino meglio. Si nota quasi esclusivamente per le plateali proteste, perché per il resto combina poco o niente.
Entra al posto di Belotti, fa giusto un pochino meglio. Si nota quasi esclusivamente per le plateali proteste, perché per il resto combina poco o niente.
Mancini lo mette sotto scacco con un 3-5-2 che lo sorprende. Nell'intervallo striglia la sua squadra, che rientra in campo con tutt'altro furore agonistico: non basta per il pareggio. E i cambi non sortiscono l'effetto sperato.
Pochi interventi, ma decisivi: si supera, più che su Quagliarella, sul tentativo di Belotti di ribadire in rete. Ottimo intervento sul primo palo sulla conclusione di Quagliarella all'80', sicuro nelle uscite e, in generale, nel guidare la sua difesa.
Inizia contratto contro la sua ex squadra, in quello che era stato il suo stadio; cresce nella ripresa, chiudendo tutti gli spazi, senza però proporsi mai con continuità nella metà campo offensiva.
Inizia contratto contro la sua ex squadra, in quello che era stato il suo stadio; cresce nella ripresa, chiudendo tutti gli spazi, senza però proporsi mai con continuità nella metà campo offensiva.
In difficoltà quando Benassi taglia sul suo lato, migliora nella ripresa e contribuisce alla solidità del terzetto difensivo nerazzurro. Da terzo nella linea a 3 o da terzino, soliti pregi e difetti: bene in chiusura, meno quando gli attaccanti lo puntano.
Difesa a 3? No problem. Guida la retroguardia nerazzurra con assoluta leadership, si fa sempre trovare pronto in chiusura ed esce con eleganza da situazioni potenzialmente pericolose.
Strepitosa "clinic" difensiva del colombiano, che spicca per qualità e quantità degli interventi. Dalla sua parte non si passa, il Torino si scontra con un muro invalicabile.
Mette la museruola a Bruno Peres, senza mai calare di intensità. Si fa vedere anche nella metà campo offensiva, dove - come al solito - genere più confusione che altro. Ma la sua generosità è encomiabile.
Il gol e non solo: numeri d'alta scuola in palleggio e una presenza dominante in mezzo al campo. Nella ripresa va a intermittenza, soprattutto in copertura su Benassi, ma comincia a far capire perché l'Inter abbia puntato forte su di lui in estate.
Il gol e non solo: numeri d'alta scuola in palleggio e una presenza dominante in mezzo al campo. Nella ripresa va a intermittenza, soprattutto in copertura su Benassi, ma comincia a far capire perché l'Inter abbia puntato forte su di lui in estate.
È dappertutto: in difesa, a centrocampo, a volte persino davanti a portare il pressing sui difensori avversari. Prestazione maiuscola sotto tanti punti di vista, gestisce anche il possesso palla come non sempre gli riesce.
Mancini lo inserisce nel finale per non dare punti di riferimento alla retroguardia granata. Si impegna nel pressing, tiene palla e prova qualche progressione delle sue.
Mancini lo inserisce nel finale per non dare punti di riferimento alla retroguardia granata. Si impegna nel pressing, tiene palla e prova qualche progressione delle sue.
In un centrocampo tutto muscoli e con poca qualità, il brasiliano si dimostra il più appannato: troppi palloni persi e una lentezza generale che crea problemi contro interni così brillanti come quelli granata.
Si lamenterà dei pochi palloni arrivati? L'Inter non crea tanto, ma con Palacio che fa il lavoro sporco accanto a lui, è lecito aspettarsi di più dall'ex attaccante doriano. Si guadagna la punizione da cui nasce il gol.
La spizzata per il gol di Kondogbia e tanto, tantissimo lavoro sporco: esce stremato, dopo aver rincorso pallone e avversari senza sosta. Determinato, intelligente e generoso.
La spizzata per il gol di Kondogbia e tanto, tantissimo lavoro sporco: esce stremato, dopo aver rincorso pallone e avversari senza sosta. Determinato, intelligente e generoso.
Entra per mettere in ghiaccio la partita, ma si esibisce in alcuni tocchi imprecisi, di quelli che fanno infuriare allenatori e tifosi. Un'occasione mancata per scalare ulteriormente le gerarchie di Mancini.
Entra per mettere in ghiaccio la partita, ma si esibisce in alcuni tocchi imprecisi, di quelli che fanno infuriare allenatori e tifosi. Un'occasione mancata per scalare ulteriormente le gerarchie di Mancini.
La mossa a sorpresa del 3-5-2 funziona, per lo meno nel primo tempo: l'Inter schiaccia il Toro nella sua metà campo e gestisce il pallone senza troppa fatica. La squadra cala nella ripresa, ma è solida e i risultati lo dimostrano, e chiunque giochi sa bene cosa fare.