A Torino lo chiamano "San Salvatore" non a caso. Senza di lui forse il passivo sarebbe stato peggiore. Si supera su De Ligt e Higuain, chiude bene su Ronaldo e Ramsey. E' ovunque, e non può nulla sul gol vittoria di De Ligt. Avesse parato quello, i tifosi avrebbero chiesto la beatificazione.
Tiene bene il duello con Ronaldo, ma il duello rusticano alla fine lo strema e lo rende poco lucido nel finale, dove perde spesso le distanze nel reparto.
Dei tre di difesa del Toro è quello che riesce a dare una copertura maggiore, con diagonali difensive sempre precise e puntuali. Anche lui non può evitare l'esecuzione da tre punti di De Ligt.
Ottima partenza al posto di N'Koulou, in cui riesce a tenere gli attaccanti bianconeri lontani dall'area, ma inesorabilmente si schiaccia e cede insieme al reparto nel gol di De Ligt.
In fase offensiva è sprintante grazie anche a un De Sciglio non insormontabile, ma nelle coperture manca in maniera continua, come accade anche in occasione del gol.
In fase offensiva è sprintante grazie anche a un De Sciglio non insormontabile, ma nelle coperture manca in maniera continua, come accade anche in occasione del gol.
Equilibratore prezioso del gioco di Mazzarri. Rompe bene le trame bianconere, e rilancia l'azione granata con altrettanta qualità. Sirigu a parte, è il migliore dei suoi. Si arrende a un indurimento muscolare.
Ancora una volta non esce dall'anonimato che lo sta affliggendo. Durante la sua partita, il suo unico highlight è un cross basso non intercettato dai compagni granata.
Fa mancare totalmente il suo apporto fisico a centrocampo. Prova a compensare con qualche chiusura grintosa, ma il risultato finale dell'equazione è negativo.
E' la spina nel fianco della difesa bianconera. Ingaggia un duello bellissimo con Cuadrado che non ha vinti. Sfiora il gol dell'1-1.
E' la spina nel fianco della difesa bianconera. Ingaggia un duello bellissimo con Cuadrado che non ha vinti. Sfiora il gol dell'1-1.
Non riesce mai a incidere nel peso del centrocampo. Quando poi manca una facile conclusione su una palla ben costruita da Belotti, va definitivamente in black-out e non trova più il bandolo della matassa.
Non riesce mai a incidere nel peso del centrocampo. Quando poi manca una facile conclusione su una palla ben costruita da Belotti, va definitivamente in black-out e non trova più il bandolo della matassa.
Nella partita con maggiore carica agonistica non riesce a farsi notare nemmeno per la sua consueta grinta. Sarà per il mancato riscaldamento, con Mazzarri che lo inserisce a freddo.
Nella partita con maggiore carica agonistica non riesce a farsi notare nemmeno per la sua consueta grinta. Sarà per il mancato riscaldamento, con Mazzarri che lo inserisce a freddo.
Lottatore intrepido. Non smette per un solo secondo di correre e di sgomitare in mezzo ai difensori bianconeri. Magari nel finale si lascia tradire da un po' di nervosismo, ma in tutte le azioni pericolose dei granata c'è il suo spirito di sacrificio.
Recrimina il Torino per l'episodio del rigore, e per una sconfitta che ha il sapore della beffa.
Recrimina il Torino per l'episodio del rigore, e per una sconfitta che ha il sapore della beffa.
I tiri che il Toro scaglia verso di lui nel primo tempo sono sostanzialmente tutti centrali, ma si distingue in uscita con i piedi, anche se la sua firma sulla vittoria è quella deviazione d'istinto sul tiro sporco e ravvicinato di Ansaldi.
Anche quando De Ligt arranca, è lui a tenere in piedi la baracca con la solita disinvoltura. Utile anche in fase di impostazione, ci mette lui il piede prima ancora di Szczesny per disinnescare il sinistro mortifero di Ansaldi subito dopo lo 0-1.
Anche quando De Ligt arranca, è lui a tenere in piedi la baracca con la solita disinvoltura. Utile anche in fase di impostazione, ci mette lui il piede prima ancora di Szczesny per disinnescare il sinistro mortifero di Ansaldi subito dopo lo 0-1.
Viene ripescato da Sarri un po', anzi, molto a sorpresa, e lui disputa un primo tempo che giustifica i dubbi di chi lo aveva letto in distinta. Nel secondo tempo leggermente meglio, ma non abbastanza per strappare la sufficienza.
Primo tempo così così, anche alla luce di un ennesimo tocco di mano che lo rende sempre un potenziale protagonista in negativo. Cerca il riscatto con caparbietà e al secondo tentativo abbatte il muro di Sirigu, scegliendo la partita e il momento migliore per mettere la sua prima griffe in Serie A.
Non è l'identikit perfetto per il ruolo che Sarri vuole nel suo 4-3-1-2, e si vede. Quasi avulso dal gioco e una sola accelerata che apre alla conclusione di Dybala. Per il resto il nulla, fino alla fisiologica sostituzione.
Non è l'identikit perfetto per il ruolo che Sarri vuole nel suo 4-3-1-2, e si vede. Quasi avulso dal gioco e una sola accelerata che apre alla conclusione di Dybala. Per il resto il nulla, fino alla fisiologica sostituzione.
Entra per dare quantità a centrocampo, e lui mette tutta la sua esperienza a disposizione della squadra nel momento più delicato del match.
E' il motore di questa Juventus e per questo Sarri non se ne priva se non strettamente necessario. Dai suoi piedi sgorgano tutte le iniziative bianconere più pericolose. Qualche palla persa di troppo, ma nel finale fa valere tutta la sua astuzia nel procurarsi falli vitali.
E' il motore di questa Juventus e per questo Sarri non se ne priva se non strettamente necessario. Dai suoi piedi sgorgano tutte le iniziative bianconere più pericolose. Qualche palla persa di troppo, ma nel finale fa valere tutta la sua astuzia nel procurarsi falli vitali.
Ormai sempre più a suo agio nel ruolo di terzino destro, il colombiano vince alla distanza il duello con Ola Aina e risulta prezioso anche nella fase di copertura, che fino a poco tempo fa era un tallone d'Achille.
Il ritorno di Pjanic in cabina di regia lo sposta nel ruolo di mezzala, dove registra qualche piccolo passo indietro rispetto alle sue ultime prestazioni.
Il ritorno di Pjanic in cabina di regia lo sposta nel ruolo di mezzala, dove registra qualche piccolo passo indietro rispetto alle sue ultime prestazioni.
Il clima del derby lo carica, ma alla fine in realtà lo sovraccarica, con le sue giocate che diventano spesso troppo poco accurate per la qualità del palleggio della Juventus.
Entra con buon piglio in campo: si vede murato da Sirigu per il possibile 0-2. Ha un altro paio di guizzi interessanti. Ramsey c'è, anche se la condizione non è delle migliori.
Entra con buon piglio in campo: si vede murato da Sirigu per il possibile 0-2. Ha un altro paio di guizzi interessanti. Ramsey c'è, anche se la condizione non è delle migliori.
Continua nel suo percorso di crescita che lo sta consacrando come uno degli indispensabili di Sarri. Nel primo tempo è il più pericoloso dei suoi. Sarri lo toglie per appesantire l'attacco.
Entra e spacca la partita in un minuto. Prima la girata al volo che chiama Sirigu al super intervento in angolo e, dallo stesso corner, la sponda perfetta per il gol vittoria di De Ligt. Incerottato, ma decisivo.
Primo tempo grigiastro, in cui comunque riesce a cercare la porta in un paio di circostanze. Poi, innervosito dall'ennesimo grande intervento di Sirigu, perde la sua consueta tranquillità e si rende protagonista solo di proteste e di errori davvero non da lui.
Primo tempo grigiastro, in cui comunque riesce a cercare la porta in un paio di circostanze. Poi, innervosito dall'ennesimo grande intervento di Sirigu, perde la sua consueta tranquillità e si rende protagonista solo di proteste e di errori davvero non da lui.
Quando richiama Dybala in panchina, fa sorgere qualche dubbio, ma alla fine ha sempre ragione lui, perché Higuain prende e porta i suoi alla vittoria.
Quando richiama Dybala in panchina, fa sorgere qualche dubbio, ma alla fine ha sempre ragione lui, perché Higuain prende e porta i suoi alla vittoria.