Attento sull'insidioso colpo di testa di Lasagna al 13', ogni tanto fa spaventare i suoi tifosi con alcuni disimpegni rischiosi. In uscita non è sempre perfetto, ma tutto sommato se la cava. Sui gol può poco: troppo teso e veloce il cross di De Paul per Lasagna, troppo angolato il tiro dello stesso argentino.
Attento sull'insidioso colpo di testa di Lasagna al 13', ogni tanto fa spaventare i suoi tifosi con alcuni disimpegni rischiosi. In uscita non è sempre perfetto, ma tutto sommato se la cava. Sui gol può poco: troppo teso e veloce il cross di De Paul per Lasagna, troppo angolato il tiro dello stesso argentino.
Timido, lascia la scena Biraschi sulla destra, limitandosi ad allargarsi sulla fascia per lasciare spazio al compagno. Nel primo tempo fa il suo, nella ripresa è disastroso: è in marcatura su Lasagna quando il friulano insacca il gol dell'1-1, si lascia scappare Stryger Larsen al 70', in occasione del 2-2 dell'Udinese.
Timido, lascia la scena Biraschi sulla destra, limitandosi ad allargarsi sulla fascia per lasciare spazio al compagno. Nel primo tempo fa il suo, nella ripresa è disastroso: è in marcatura su Lasagna quando il friulano insacca il gol dell'1-1, si lascia scappare Stryger Larsen al 70', in occasione del 2-2 dell'Udinese.
Inizio spumeggiante: non solo controlla senza troppi problemi chiunque dell'Udinese si presenti nella metà campo offensiva, ma si concede anche diverse galoppate in avanti. Inoltre da un suo bel lancio arriva la prima occasione del match, sprecata da Bessa. Nella ripresa la sofferenza è decisamente maggiore, ma si fa sempre trovare pronto.
Juric lo manda in campo per proteggere il risultato dopo l'espulsione di Romero. Il difensore tiene botta e contribuisce alla conquista di un punto prezioso, anche se le premesse dopo il primo tempo erano decisamente diverse.
Juric lo manda in campo per proteggere il risultato dopo l'espulsione di Romero. Il difensore tiene botta e contribuisce alla conquista di un punto prezioso, anche se le premesse dopo il primo tempo erano decisamente diverse.
Il capitano del Genoa disputa una gara attenta, priva di sbavature, nel corso della quale si fa notare non soltanto per alcune pregevoli chiusure, ma anche per alcune belle azioni a sostegno della manovra offensiva. Nella ripresa si nota un piccolo calo di tutta la squadra, mentre sui gol il difensore non ha particolari responsabilità.
Croce e delizia della difesa genoana. Dimostra ben più dei suoi 20 anni, che però emergono improvvisamente al 74' del secondo tempo, quando si fa cacciare per un ingenuo fallo ai danni di Pussetto. Prima aveva trovato il gol con un bel colpo di testa, ma era anche arrivato in ritardo sul colpo di testa di Lasagna.
Croce e delizia della difesa genoana. Dimostra ben più dei suoi 20 anni, che però emergono improvvisamente al 74' del secondo tempo, quando si fa cacciare per un ingenuo fallo ai danni di Pussetto. Prima aveva trovato il gol con un bel colpo di testa, ma era anche arrivato in ritardo sul colpo di testa di Lasagna.
Nel primo tempo sfrutta la scarsa propensione difensiva di Pussetto per farsi vedere spesso e volentieri in avanti, non facendo notare di essere stato schierato sull'altra fascia rispetto a quella che predilige. Meno bene nella ripresa, quando l'Udinese per lunghi tratti schiaccia il Genoa nella sua metà campo; il voto rispecchia la media tra le due frazioni.
Manda in crisi la difesa dell'Udinese con la sua capacità di inserimento. Proprio in questo modo si procura la prima occasione del match, quando al 9' raccoglie un lancio di Biraschi ma colpisce male di testa, scheggiando il palo da buona posizione. Si fa perdonare procurandosi il rigore del vantaggio genoano e mettendo in mostra tutto il repertorio tecnico che ha a disposizione, compresa la battuta dell'angolo per il colpo di testa vincente di Romero.
Rileva Sandro, prova a dare ordine al centrocampo, ma vi riesce soltanto in parte. Quando no riesce con le buone è costretto a farlo con le cattive: ammonito nel finale di gara per un duro intervento. In ogni caso dà una mano alla sua squadra rimasta in inferiorità numerica.
Rileva Sandro, prova a dare ordine al centrocampo, ma vi riesce soltanto in parte. Quando no riesce con le buone è costretto a farlo con le cattive: ammonito nel finale di gara per un duro intervento. In ogni caso dà una mano alla sua squadra rimasta in inferiorità numerica.
La vivacità non basta per strappare una sufficienza. Tra lui e Piatek sembra l'ivoriano il più propositivo, ma si rivela anche più propenso a commettere errori; qualche bello spunto non è sufficiente, a fronte di tanti palloni persi e diverse scelte sbagliate. L'impegno non manca, ma non è abbastanza.
La vivacità non basta per strappare una sufficienza. Tra lui e Piatek sembra l'ivoriano il più propositivo, ma si rivela anche più propenso a commettere errori; qualche bello spunto non è sufficiente, a fronte di tanti palloni persi e diverse scelte sbagliate. L'impegno non manca, ma non è abbastanza.
Dopo un bel primo tempo il suo Genoa si lascia rimontare, mettendo in mostra soprattutto limiti dal punto di vista mentale. Romero prima lo illude, poi lo tradisce, commettendo un fallo ingenuo, che gli costa l'espulsione; il Grifone tuttavia non si lascia travolgere, pur in 10 uomini, mettendo in saccoccia un punto comunque prezioso.
Dopo un bel primo tempo il suo Genoa si lascia rimontare, mettendo in mostra soprattutto limiti dal punto di vista mentale. Romero prima lo illude, poi lo tradisce, commettendo un fallo ingenuo, che gli costa l'espulsione; il Grifone tuttavia non si lascia travolgere, pur in 10 uomini, mettendo in saccoccia un punto comunque prezioso.
Bagna il suo esordio in Serie A con una disastrosa uscita, con la quale regala un calcio di rigore al Genoa. Una scelta scriteriata, visto che Bessa era diretto verso l'esterno. Non dà una grande impressione di sicurezza, né tra i pali, né in uscita. Ammonito per proteste dopo il raddoppio genoano.
Bagna il suo esordio in Serie A con una disastrosa uscita, con la quale regala un calcio di rigore al Genoa. Una scelta scriteriata, visto che Bessa era diretto verso l'esterno. Non dà una grande impressione di sicurezza, né tra i pali, né in uscita. Ammonito per proteste dopo il raddoppio genoano.
Schierato sulla sinistra nella difesa a tre di Velazquez, torna al suo antico ruolo mostrando un po' di ruggine. Tiene botta e non si lascia intimorire più di tanto, anche perché può contare sull'aiuto di un terzino come Stryger Larsen sul suo lato; troppa irruenza in alcune occasioni, rischia il doppio giallo.
Nel primo tempo sembra che lui e Pereira si annullino a vicenda. Troppo preoccupato dalle discese del dirimpettaio, lascia a Biraschi la libertà di sfruttare gli spazi liberi. Cresce nella ripresa, fino alla serpentina con scarico che offre a De Paul il pallone del 2-2.
In grave difficoltà contro le accelerazioni di Bessa, poco aiutato da un Pussetto che non scala mai nella fase difensiva. A volte poi si complica la vita, come quando si fa ammonire (rischiando anche il rosso) per un duro fallo, dopo aver perso il pallone in maniera banale. È l'anello debole della difesa friulana.
Rileva Behrami, sistemandosi in difesa e permettendo il ritorno allo schieramento a 4 della retroguardia friulana. Si fa valere, agevolato anche dal fatto che una decina di minuti più tardi il Genoa rimane in inferiorità numerica; ma si dimostra uno su cui Velazquez può contare.
Il migliore del terzetto arretrato, riesce quasi sempre ad avere la meglio su Piatek ed è insuperabile sui palloni alti. Puntuale nelle chiusure, si fa valere con il fisico ma anche con il senso della posizione; tra i pochi a non demeritare nella deludente prima frazione, cresce ulteriormente nella ripresa.
Il migliore del terzetto arretrato, riesce quasi sempre ad avere la meglio su Piatek ed è insuperabile sui palloni alti. Puntuale nelle chiusure, si fa valere con il fisico ma anche con il senso della posizione; tra i pochi a non demeritare nella deludente prima frazione, cresce ulteriormente nella ripresa.
Una prestazione non del tutto negativa, rovinata dal secondo gol del Genoa: anche se protesta per un presunto fallo, non può permettere a Romero di prendere posizione e saltargli sulla testa, considerata anche la differenza fisica tra i due. Nella prima frazione era stato tra i pochi a non perdere la bussola in casa Udinese.
Una prestazione non del tutto negativa, rovinata dal secondo gol del Genoa: anche se protesta per un presunto fallo, non può permettere a Romero di prendere posizione e saltargli sulla testa, considerata anche la differenza fisica tra i due. Nella prima frazione era stato tra i pochi a non perdere la bussola in casa Udinese.
Si sveglia quando serve. Dopo una prima frazione di grande difficoltà, in cui gira a vuoto e in certi momenti si infuria con i compagni per la scarsa collaborazione, prende per mano la squadra nella duplice rimonta: prima il cross per Lasagna, poi il gran tiro con cui regala il pareggio all'Udinese. Una dimostrazione di leadership e attaccamento alla maglia.
Primo tempo da dimenticare, con tantissimi errori nel palleggio e una confusione generale che lo fa emergere come uno tra i peggiori in campo. Decisamente meglio nella ripresa, quando finalmente riesce a dialogare con i compagni, limitando gli errori. Ma è un lontano parente del bel centrocampista visto lo scorso anno.
Schierato in virtù della sua esperienza e del suo carisma, non riesce a essere utile alla squadra, se non in negativo. Troppo falloso, concede calci di punizione invitanti per gli avversari, mentre quando la sua squadra manovra si schiaccia troppo sulla linea difensiva, non creando sbocchi per il palleggio dei friulani. Velazquez lo sostituisce con Ter Avest, forse per evitargli il secondo giallo.
Schierato in virtù della sua esperienza e del suo carisma, non riesce a essere utile alla squadra, se non in negativo. Troppo falloso, concede calci di punizione invitanti per gli avversari, mentre quando la sua squadra manovra si schiaccia troppo sulla linea difensiva, non creando sbocchi per il palleggio dei friulani. Velazquez lo sostituisce con Ter Avest, forse per evitargli il secondo giallo.
Ci prova al 13' con una bella torsione, ma trova un attento Radu sulla sua strada. Sembra spegnersi, litiga anche con De Paul, poi l'argentino gli serve un cioccolatino che l'attaccante deve soltanto scartare: incornata vincente e momentaneo 1-1. Nel finale prova a trovare il 3-2, senza fortuna.
Ci prova al 13' con una bella torsione, ma trova un attento Radu sulla sua strada. Sembra spegnersi, litiga anche con De Paul, poi l'argentino gli serve un cioccolatino che l'attaccante deve soltanto scartare: incornata vincente e momentaneo 1-1. Nel finale prova a trovare il 3-2, senza fortuna.
Disastroso nel primo tempo, un pizzico meglio nella ripresa. Velazquez lo schiera nuovamente a tutta fascia, un esperimento che al momento non sta dando i risultati sperati: l'argentino fatica con la palla tra i piedi, perdendo una marea di possessi, e lascia voragini sulla sua fascia di competenza. Nella ripresa ha qualche spunto interessante, compreso quello che porta all'espulsione di Romero.
Disastroso nel primo tempo, un pizzico meglio nella ripresa. Velazquez lo schiera nuovamente a tutta fascia, un esperimento che al momento non sta dando i risultati sperati: l'argentino fatica con la palla tra i piedi, perdendo una marea di possessi, e lascia voragini sulla sua fascia di competenza. Nella ripresa ha qualche spunto interessante, compreso quello che porta all'espulsione di Romero.
Riesce a motivare la sua squadra nell'intervallo, ottenendo la reazione sperata dopo un primo tempo poco produttivo. Il ritorno alla difesa a 4 ha effetti positivi sulla manovra friulana, mezzo punto in meno per la pervicacia con cui insiste su un inadeguato Pussetto sulla fascia destra di centrocampo.
Riesce a motivare la sua squadra nell'intervallo, ottenendo la reazione sperata dopo un primo tempo poco produttivo. Il ritorno alla difesa a 4 ha effetti positivi sulla manovra friulana, mezzo punto in meno per la pervicacia con cui insiste su un inadeguato Pussetto sulla fascia destra di centrocampo.
