Due squadre in ottima forma, due squadre lanciate verso i piani alti della classifica, due squadre che non vogliono e non possono fermarsi sul più bello. Allo Stadio Dall'Ara di Bologna, contro i felsinei di Donadoni arriva l'undici terribile di Inzaghi, senza gruppi organizzati di supporters al seguito, dopo i noti fatti di cronaca, ma con tutta la voglia di affermarsi e continuare a lanciarsi verso le posizioni di classifica che contano. 

Donadoni cambia gli interpreti ma non il consueto modulo di inizio stagione. Nel 4-3-3 marchio di fabbrica difesa a quattro con Krafth, Helander, De Maio e Masina davanti a Mirante; a centrocampo c'è Crisetig, in avanti fuori Di Francesco, dentro Krejci con Verdi sul versante opposto e Destro al centro dell'attacco al posto dell'infortunato Palacio. 

Inzaghi rinuncia al turn-over e nella difesa a tre schiera Bastos con De Vrij e Radu. A centrocampo Marusic e Lulic esterni con Leiva in cabina di regia, in avanti Luis Alberto alle spalle di Immobile unica punta.

Sugli spalti si regalano copie dei libri ''Il diario di Anna Frank'' e ''Se questo è un uomo'', in mezzo al campo si omaggia la martire dalle cui memorie furono estratti i libri. 

È tutto pronto, si parte. Neppure il tempo di disporsi in campo che la Lazio passa in vantaggio: Parolo recupera palla e apre per Luis Alberto, palla a Lulic e poi al centro per Milinkovic Savic che col piatto destro supera Mirante per il vantaggio biancoceleste. Al 18' Luis Alberto serve ancora Milinkovic Savic, Masina lo stende e l'arbitro concede il penalty, dal dischetto va il solito Immobile ma angola troppo e colpisce il palo, risultato che rimane invariato. Neppure il tempo di esultare che il Bologna va ancora sotto: Luis Alberto lancia Lulic, Mirante si prodiga in un'uscita avventata e per il bosniaco è un colpo da ragazzi batterlo con un delizioso colpo di testa sul quale nessuno della retroguardia rossoblù riesce a intervenire. Il dominio della Lazio è continuo e concreto ma Immobile sembra proprio non essere in partita, nonostante i tre pali a referto. Col quarto palo, dopo una carambola tra Luis Alberto e Lucas Leiva, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, termina la prima frazione di gioco sul parziale di 0-2 in favore dei biancocelesti.

Nella ripresa si riparte senza cambi ma con un Bologna più arrembante e proprio al 5' i felsinei accorciano le distanze: Verdi dalla sinistra mette la palla al centro, Pulgar non ci arriva ma Lulic devia nella propria porta alla spalle di Strakosha. Il bologna alza il baricentro ma non riesce a rendersi pericoloso dalle parti della porta avversaria, la Lazio amministra e tiene a bada gli avversari. Al 90', su contropiede biancoceleste, Parolo manca il colpo del ko e sul ribaltamento di fronte Verdi non va oltre il calcio d'angolo. Non accade più nulla e dopo 4' di recupero termina il match.

Il Bologna lascia l'intera posta agli avversari, in una gara giocata sotto troppo tono e tenuta in "gioco" fino al termine solo per demeriti altrui più che per meriti propri. Lazio che va via dal Dall'Ara con l'intera posta e i fari puntati verso la vetta della classifica.