Non può nulla su Cutrone e Bonaventura, dice due volte di no in maniera eccellente a Calhanoglu.
Non può nulla su Cutrone e Bonaventura, dice due volte di no in maniera eccellente a Calhanoglu.
Anche nelle serate peggiore, lui prova sempre a distinguersi. Esce per precauzione per un affaticamento muscolare.
Anche nelle serate peggiore, lui prova sempre a distinguersi. Esce per precauzione per un affaticamento muscolare.
Si perde nella nebbia. Soffre maledettamente Suso. Se contro l'Udinese era stato tra i migliori, a San Siro scende in campo la sua controfigura.
Si perde nella nebbia. Soffre maledettamente Suso. Se contro l'Udinese era stato tra i migliori, a San Siro scende in campo la sua controfigura.
Continuano le sue pericolose amnesie. Disputerebbe (condizionale d'obbligo) anche una gara discreta in copertura, ma sui gol ha colpe evidenti nella marcatura. E la Lazio paga ancora il conto per lui.
Chiamato a sostituire de Vrij, palesa qualche rientro affannoso, che non garantisce mai il massimo della tranquillità al reparto.
Buttato nella mischia al posto di Leiva, il brasiliano conferma l'ottima impressione avuta contro l'Udinese e manda in porta in sequenza Milinkovic-Savic e Lulic, che non sfruttano l'invito. Merita spazio dal primo minuto.
Non ne azzecca una. Si spinge molto in avanti, ma si perde sempre nel proverbiale bicchiere d'acqua. L'errore a pochi minuti dal termine è la ciliegina sulla torta, che Joe Bastianich non assaggerebbe.
Non ne azzecca una. Si spinge molto in avanti, ma si perde sempre nel proverbiale bicchiere d'acqua. L'errore a pochi minuti dal termine è la ciliegina sulla torta, che Joe Bastianich non assaggerebbe.
La sua forza è da sempre la concentrazione. Tiene molto bene nel primo tempo, ma poi si perde e perde anche le misure a centrocampo, e la sua partita diventa molto fallosa.
La sua forza è da sempre la concentrazione. Tiene molto bene nel primo tempo, ma poi si perde e perde anche le misure a centrocampo, e la sua partita diventa molto fallosa.
Inizia gigioneggiando tra suolette e colpi di tacco, quando capisce che la partita è più difficile del previsto, indossa l'armatura e scende in battaglia. E per i difensori rossoneri scattano gli straordinari.
Dai suoi piedi sprizza magia, ma oggi troppo a corrente alternata. La traversa, un tunnel, ma senza continuità.
Non irreprensibile in fase difensiva (sui due gol del Milan può e deve fare di meglio). Porta a casa una tranquilla sufficienza grazie al gol che illude i suoi, azione in cui sfoggia la sua grande qualità offensiva.
Sente il duello a distanza con il suo predecessore Biglia e, numeri alla mano, lo vince. Illuminante l'apertura che manda in porta Marusic. Esce sacrificato sull'altare del tentativo di rimonta.
Sente il duello a distanza con il suo predecessore Biglia e, numeri alla mano, lo vince. Illuminante l'apertura che manda in porta Marusic. Esce sacrificato sull'altare del tentativo di rimonta.
Sente il duello a distanza con il suo predecessore Biglia e, numeri alla mano, lo vince. Illuminante l'apertura che manda in porta Marusic. Esce sacrificato sull'altare del tentativo di rimonta.
Scelto come vice-Immobile, il suo ruolo è fare da specchietto per le allodole per gli inserimenti di Milinkovic. Non il massimo della vita.
Gli manca Immobile, contesta il gol a Cutrone. La Lazio non gioca malissimo. Unica pecca Anderson in panchina.
Gli manca Immobile, contesta il gol a Cutrone. La Lazio non gioca malissimo. Unica pecca Anderson in panchina.
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Rappresentano un giudizio complessivo e dettagliato sulla prestazione dei singoli calciatori.