Sul gol di Paloschi non ha colpe, ma la sua faccia dice tutto. Prima del "fattaccio" rischia grosso uscendo a vuoto prima del colpo di testa dello stesso Paloschi, alto. Niente miracoli, solo tanta frustrazione.
Sul gol di Paloschi non ha colpe, ma la sua faccia dice tutto. Prima del "fattaccio" rischia grosso uscendo a vuoto prima del colpo di testa dello stesso Paloschi, alto. Niente miracoli, solo tanta frustrazione.
Al rientro dopo qualche guaio fisico, non brilla di luce propria andando spesso in confusione. Bravo a servire Icardi (che svirgola), ma per il resto della gara resta nell'anonimato, anche per permettere a Cancelo di avanzare.
La SPAL non è una macchina da guerra e l'ex Atleti osserva da lontano Å kriniar sbrogliare le situazioni più pericolose. Sul gol di Paloschi le colpe andrebbero equamente divise con PeriÅ¡i?, Å kriniar e la paura di vincere: assolto per insufficienza di prove.
La SPAL non è una macchina da guerra e l'ex Atleti osserva da lontano Å kriniar sbrogliare le situazioni più pericolose. Sul gol di Paloschi le colpe andrebbero equamente divise con PeriÅ¡i?, Å kriniar e la paura di vincere: assolto per insufficienza di prove.
Un po' fuori posizione sul pari di Paloschi, Milan passa una ripresa tranquilla e un primo tempo sugli scudi sbrogliando, da solo, due situazioni spinose con la SPAL in superiorità numerica. Nervoso - frequenti le occhiatacce a Giacomelli - e frustrato, potesse si vestirebbe anche da attaccante...
Un po' fuori posizione sul pari di Paloschi, Milan passa una ripresa tranquilla e un primo tempo sugli scudi sbrogliando, da solo, due situazioni spinose con la SPAL in superiorità numerica. Nervoso - frequenti le occhiatacce a Giacomelli - e frustrato, potesse si vestirebbe anche da attaccante...
Un po' fuori posizione sul pari di Paloschi, Milan passa una ripresa tranquilla e un primo tempo sugli scudi sbrogliando, da solo, due situazioni spinose con la SPAL in superiorità numerica. Nervoso - frequenti le occhiatacce a Giacomelli - e frustrato, potesse si vestirebbe anche da attaccante...
Per certi versi - fra cui le qualità tecniche - sarebbe uno dei migliori in campo, lo dimostra il coast-to-coast concluso da un destro repentino di poco a lato. Sistemato a sinistra da Spalletti, passa un primo tempo da incubo offeso dalle continue folate di Lazzari. Eccessivamente "gigione", ama specchiarsi nelle sue giocate e commette il fallo che al novantesimo costerà all'Inter il pareggio. Migliorabile.
Bene nella prima parte di gara, anche se già nel primo tempo lancia segnali di viale del tramonto. Si limita a confezionare "third passes" e a far girare la sfera in un possesso che si rivelerà sterile e dannoso nel bilancio finale. Spalletti lo sostituisce dopo il novantesimo per far esordire Rafinha, ma la frittata è fatta.
Bene nella prima parte di gara, anche se già nel primo tempo lancia segnali di viale del tramonto. Si limita a confezionare "third passes" e a far girare la sfera in un possesso che si rivelerà sterile e dannoso nel bilancio finale. Spalletti lo sostituisce dopo il novantesimo per far esordire Rafinha, ma la frittata è fatta.
Bravo a servire Candreva - che spara addosso a Meret - nel primo tempo, ma quando dovrebbe mettersi in proprio macchia irrimediabilmente la valutazione calciando troppo centralmente su perfetto suggerimento di Periši?. Sarebbe stato il gol del raddoppio.
Bravo a servire Candreva - che spara addosso a Meret - nel primo tempo, ma quando dovrebbe mettersi in proprio macchia irrimediabilmente la valutazione calciando troppo centralmente su perfetto suggerimento di Periši?. Sarebbe stato il gol del raddoppio.
Tutto sommato, nella confusione e nell'ansia da vittoria, "Epic" è fra i meno peggio. Sfiora il gol con un bel tiro da fuori, duetta bene coi compagni e si sporca pure le cosce tentando il tackle scivolato. Non un giocatore decisivo, ma nemmeno da epurare. Esce per Gagliardini col risultato ancora favorevole ai nerazzurri.
Tutto sommato, nella confusione e nell'ansia da vittoria, "Epic" è fra i meno peggio. Sfiora il gol con un bel tiro da fuori, duetta bene coi compagni e si sporca pure le cosce tentando il tackle scivolato. Non un giocatore decisivo, ma nemmeno da epurare. Esce per Gagliardini col risultato ancora favorevole ai nerazzurri.
Il primo sacrificato sull'altare è lui, l'esterno destro che più volte riesce a mettere fuori tempo il proprio attaccante con finta e contro-finta. Cerca falli che non esistono, piazza cross sempre troppo prevedibili o tardivi. Momento no per tutti, ma lui non si salva nemmeno un po'.
Oltre al danno, la beffa: beccato di continuo dai tifosi, stufi di trascinarsi un giocatore d'indiscusso valore che ha smesso di giocare al gioco del calcio, tenta di redimersi regalando a Vecino - e non a Icardi - la palla del possibile raddoppio. L'uruguaiano sbaglia e il croato rimpiomba nell'infinita ignavia lasciando Paloschi libero di colpire per l'1-1.
Che succede, Mauro? In novanta minuti più recupero ha una sola palla, quasi buona, nel primo tempo: svirgolata e sfera sul fondo. Ipomobile, svogliato e cercato pochissimo dai compagni, è diventato triste.
Da possibile partente a dodicesimo uomo di Spalletti, che per farlo entrare rinuncia - si fa per dire - alla spinta di Candreva sulla destra. Ordine al passaggio e tanta confusione, mai pericoloso.
L'Inter non subisce tanti gol, vero, ma come si può pensare di vincere tutte le partite uno a zero? I tre punti mancano dal tre dicembre e non segna più di una rete a partita dalla gara col Chievo; se la difesa regge, l'attacco vive da quasi due mesi uno stato di perenne psico-dramma. Qualcosa non va, forse a partire dal modulo.
Le pagelle di Fantacalcio®, ovvero le spiegazioni dei singoli voti di giornata, sono realizzate dalla nostra Redazione Giornalistica, con imparzialità e professionalità.
Rappresentano un giudizio complessivo e dettagliato sulla prestazione dei singoli calciatori.