Nel primo tempo risulta decisivo sul tocco sotto misura di Pavoletti, poi nel secondo tempo ordinaria amministrazione per lui: nulla può sulla rete dell'ex attaccante del Napoli. In definitiva conferma il proprio buon momento.
Nel primo tempo risulta decisivo sul tocco sotto misura di Pavoletti, poi nel secondo tempo ordinaria amministrazione per lui: nulla può sulla rete dell'ex attaccante del Napoli. In definitiva conferma il proprio buon momento.
Nel primo tempo risulta decisivo sul tocco sotto misura di Pavoletti, poi nel secondo tempo ordinaria amministrazione per lui: nulla può sulla rete dell'ex attaccante del Napoli. In definitiva conferma il proprio buon momento.
Non la sua miglior prestazione dell'anno né in fase difensiva né in fase di spinta. In avvio di gara sbaglia qualche appoggio di troppo sotto la pressione asfissiante del Cagliari, migliora nel secondo tempo, ma nulla di trascendentale rispetto alle ultime prestazioni che aveva fornito.
Non la sua miglior prestazione dell'anno né in fase difensiva né in fase di spinta. In avvio di gara sbaglia qualche appoggio di troppo sotto la pressione asfissiante del Cagliari, migliora nel secondo tempo, ma nulla di trascendentale rispetto alle ultime prestazioni che aveva fornito.
Il suo inizio è scioccante: perde tanti palloni nella propria trequarti e sembra essere tornato sui livelli di rendimento della prima parte di questa stagione, ma nel secondo tempo torna il vecchio solido Miranda e riscatta la propria partita: da sottolineare la chiusura decisiva sul contropiede lanciato del Cagliari. Sulla sua bipolarità incide anche il giallo che lo costringerà a saltare la gara contro il Chievo per un fallo di mano evitabile - sebbene Pairetto sia troppo fiscale nell'occasione -.
Il suo inizio è scioccante: perde tanti palloni nella propria trequarti e sembra essere tornato sui livelli di rendimento della prima parte di questa stagione, ma nel secondo tempo torna il vecchio solido Miranda e riscatta la propria partita: da sottolineare la chiusura decisiva sul contropiede lanciato del Cagliari. Sulla sua bipolarità incide anche il giallo che lo costringerà a saltare la gara contro il Chievo per un fallo di mano evitabile - sebbene Pairetto sia troppo fiscale nell'occasione -.
Alla seconda consecutiva da titolare ben figura nonostante dal suo lato giochi Faragò. Non si spinge quasi mai nella metà campo offensiva, ma nella propria metà campo non commette errori degni di nota. Prestazione solida per il prodotto del vivaio nerazzurro.
Gara solida la sua in ambo le fasi, per lunghi tratti risulta il migliore del reparto arretrato dell'Inter. Al 71° minuto però arriva il primo errore della stagione lasciandosi sfuggire Pavoletti alle spalle, nulla di grave chiaramente ai fini del risultato. D'altronde non può essere sempre perfetto.
Nel primo tempo Ionita lo argina in continuazione non lasciandogli mai toccare un pallone in maniera facile: nel secondo tempo con il contestuale arretramento in mediana ha più spazio per muoversi e i suoi palloni aumentano di qualità facendo girare meglio la manovra nerazzurra.
È l'unico nel primo tempo del centrocampo dell'Inter a provare ad aggirare la pressione dei mediani del Cagliari cercando anche di lanciare in verticale il tridente offensivo nerazzurro. Esce all'inizio della ripresa per un problema muscolare da valutare all'inizio della prossima settimana.
Perisic su Instagram aveva chiesto al connazionale di svegliarsi e Brozovic ha compreso a pieno il messaggio: 2'01" gli sono serviti per portare l'Inter sul 2-0 realizzando quello che poi risulterà essere il gol decisivo ai fini della vittoria nerazzurra. Con l'assenza di Gagliardini contro il Chievo si candida prepotentemente ad un posto da titolare, verosimilmente da trequartista, il ruolo che meglio interpreta nel 4-2-3-1 di Spalletti.
Negli ultimi due mesi ha sbagliato due partite: quelle contro la Svezia (purtroppo e nemmeno per colpa sua). Con la maglia dell'Inter è sempre decisivo entrando in quasi tutti i gol nerazzurri come nella serata di Cagliari in cui colleziona un assist, un hockey-assist per il primo gol e mettendo il piede anche in occasione del terzo gol. Corre sempre tantissimo e a tratti è difficilmente arginabile risultando il migliore fra gli esterni a disposizione di Spalletti.
Inizia da esterno a sinistra, poi passa a fare la seconda punta, in seguito la mezzala e infine di nuovo l'esterno di sinistra, sempre per il volere di Spalletti e lui non fa mai una piega. Non è il giocatore visto all'inizio della stagione quando spaccava in due le partite, ma anche in una serata a risparmio energetico riesce a rendersi pericoloso e a trovare per la quinta volta in stagione l'assist per Mauro Icardi.
Il suo primo tempo è difficilissimo: fatica tantissimo sotto la pressione di Barella e Cigarini e la manovra dell'Inter ne risente perché perde tanti palloni. Nel secondo tempo migliora leggermente, ma non raggiunge la sufficienza perché comunque si trova a dover arginare i centrocampisti del Cagliari da solo, vista la scarsa propensione di Borja a rincorrere gli avversari. È il nerazzurro con più palloni recuperati, ma questo non basta a garantirgli la sufficienza.
Gol al primo tiro in porta, doppietta nel finale per chetare le velleità di pareggio del Cagliari. Mauro Icardi fa quello che sa fare e oltre a questo aggiunge una buona dose di movimenti e sponde utilissimi ai fini di far rifiatare la squadra nei momenti di maggior pressione del Cagliari. Non gli si può lasciare un metro in area di rigore che il pallone diventa immediatamente un +3, chiedere a Ceppitelli che se lo perde una volta, ma è troppo con questo Icardi.
Gol al primo tiro in porta, doppietta nel finale per chetare le velleità di pareggio del Cagliari. Mauro Icardi fa quello che sa fare e oltre a questo aggiunge una buona dose di movimenti e sponde utilissimi ai fini di far rifiatare la squadra nei momenti di maggior pressione del Cagliari. Non gli si può lasciare un metro in area di rigore che il pallone diventa immediatamente un +3, chiedere a Ceppitelli che se lo perde una volta, ma è troppo con questo Icardi.
Il Cagliari lo sorprende a inizio gara e lui ammette i propri errori schierandosi a specchio. In questo frangente trova il vantaggio e nell'intervallo - dopo aver catechizzato i suoi - torna al solito 4-2-3-1 chiudendo definitivamente la partita. Un buon allenatore si vede quando ammette i propri errori e prova a correggerli, Spalletti lo ha fatto - non che ci fossero dubbi sulla bontà del tecnico toscano -.
Il Cagliari lo sorprende a inizio gara e lui ammette i propri errori schierandosi a specchio. In questo frangente trova il vantaggio e nell'intervallo - dopo aver catechizzato i suoi - torna al solito 4-2-3-1 chiudendo definitivamente la partita. Un buon allenatore si vede quando ammette i propri errori e prova a correggerli, Spalletti lo ha fatto - non che ci fossero dubbi sulla bontà del tecnico toscano -.
Il Cagliari lo sorprende a inizio gara e lui ammette i propri errori schierandosi a specchio. In questo frangente trova il vantaggio e nell'intervallo - dopo aver catechizzato i suoi - torna al solito 4-2-3-1 chiudendo definitivamente la partita. Un buon allenatore si vede quando ammette i propri errori e prova a correggerli, Spalletti lo ha fatto - non che ci fossero dubbi sulla bontà del tecnico toscano -.
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