Fa quello che può per rendere il passivo meno pesante: reattivo su Perisic e sul colpo di testa di D'Ambrosio in apertura, beffato dal tacco di Icardi in occasione del tris nerazzurro. Ha un riflesso straordinario su Rafinha al 44', ma purtroppo per lui la palla finisce sui piedi di Icardi per il 4-0. Sul quinto gol poteva fare di più, anche se la traiettoria è beffarda.
Rileva il pessimo Barreto e almeno non combina disastri. Si sistema sulla fascia destra (e non sarebbe il suo ruolo), spingendosi anche in avanti; tuttavia quando va al cross si capisce che non si trova a suo agio.
Partita da dimenticare. Non legge il movimento di Perisic, che lo beffa andando a segnare di testa il primo gol; fa il possibile sul croato in occasione del terzo gol interista, ma la palla in qualche modo arriva ugualmente a Icardi; non riesce a tamponare l'offensiva nerazzurra, concedendo il poker. Non una bella figura contro la sua ex squadra.
Partita da dimenticare. Non legge il movimento di Perisic, che lo beffa andando a segnare di testa il primo gol; fa il possibile sul croato in occasione del terzo gol interista, ma la palla in qualche modo arriva ugualmente a Icardi; non riesce a tamponare l'offensiva nerazzurra, concedendo il poker. Non una bella figura contro la sua ex squadra.
Confeziona un buon assist per Zapata, che coglie il palo. È una delle poche buone azioni della sua gara: dopo un inizio timido infatti si lascia travolgere da Candreva e l'Inter sulla destra fa quello che vuole.
Contribuisce alla disastrosa prova difensiva dei blucerchiati facendosi trovare fuori posizione sul tacco di Icardi ed entrando negativamente nell'azione del quinto gol. Anche lui fatica a leggere i tagli dei giocatori nerazzurri, soprattutto quelli di Rafinha.
Contribuisce alla disastrosa prova difensiva dei blucerchiati facendosi trovare fuori posizione sul tacco di Icardi ed entrando negativamente nell'azione del quinto gol. Anche lui fatica a leggere i tagli dei giocatori nerazzurri, soprattutto quelli di Rafinha.
Perisic gli fa venire il mal di testa. Il croato sguscia via da tutte le parti, il terzino doriano prova a opporre resistenza, ma senza riuscirvi. Tanto che Giampaolo decide di aver visto abbastanza e lo toglie dal campo al 33'.
Perisic gli fa venire il mal di testa. Il croato sguscia via da tutte le parti, il terzino doriano prova a opporre resistenza, ma senza riuscirvi. Tanto che Giampaolo decide di aver visto abbastanza e lo toglie dal campo al 33'.
Procura il calcio di rigore del raddoppio intervenendo in modo scomposto su Rafinha. Giampaolo lo sposta sulla destra in difesa e ne combina di cotte e di crude, compreso un rinvio sciagurato che libera Icardi per il quinto gol. Esce poco dopo per un problema al polpaccio.
Entra al posto di Bereszynski, facendo scalare Barreto sulla fascia. Mette in mostra qualche bel numero, soprattutto nella ripresa, mentre il passivo della Sampdoria continua ad aumentare: troppo leggero per reggere l'urto del centrocampo nerazzurro.
Non incide come suo solito, soprattutto perché marcato a vista da Rafinha e Gagliardini, che lo soffocano con il loro pressing. La Sampdoria non riesce a palleggiare e dalla mezzora del primo tempo sparisce dal campo, anche per demerito del suo regista.
Uno dei pochi nel centrocampo della Sampdoria a non demeritare più di tanto. Alterna buone giocate in fase difensiva e in avanti, senza però essere mai decisivo; dovrebbe aggredire maggiormente la partita, perché ha le potenzialità per fare molto di più.
Si capisce subito che non è in partita: comincia a sbagliare e a perdere palloni uno dopo l'altro, creando le premesse per gli attacchi in contropiede dell'Inter. Svogliato, si fa notare soltanto per un duro intervento che gli costa l'ammonizione. Esce dopo pochi minuti dall'inizio della ripresa per lasciare spazio a Caprari.
Si capisce subito che non è in partita: comincia a sbagliare e a perdere palloni uno dopo l'altro, creando le premesse per gli attacchi in contropiede dell'Inter. Svogliato, si fa notare soltanto per un duro intervento che gli costa l'ammonizione. Esce dopo pochi minuti dall'inizio della ripresa per lasciare spazio a Caprari.
Si capisce subito che non è in partita: comincia a sbagliare e a perdere palloni uno dopo l'altro, creando le premesse per gli attacchi in contropiede dell'Inter. Svogliato, si fa notare soltanto per un duro intervento che gli costa l'ammonizione. Esce dopo pochi minuti dall'inizio della ripresa per lasciare spazio a Caprari.
Non una delle sue giornate migliori. Gira a vuoto spesso e volentieri, senza trovare la posizione e riuscire a farsi trovare dai compagni; lascia Zapata troppo solo, non offrendo un valido appoggio al colombiano, che a differenza sua pare ispirato.
L'unico a lottare dall'inizio alla fine. Va al tiro, colpisce un palo di testa, prova a replicare il gran gol messo a segno contro l'Udinese, senza successo. Forza della natura, per fermarlo ci vuole tutta la concentrazione della retroguardia nerazzurra.
Prova a incidere senza riuscirvi. Va anche al tiro, ma è troppo poco; a sua parziale giustificazione c'è una situazione di punteggio ormai troppo compromessa. Nonostante questo, si poteva fare di più; incattivisce il match con un duro intervento su Rafinha.
Prova a incidere senza riuscirvi. Va anche al tiro, ma è troppo poco; a sua parziale giustificazione c'è una situazione di punteggio ormai troppo compromessa. Nonostante questo, si poteva fare di più; incattivisce il match con un duro intervento su Rafinha.
Dopo i quattro gol di Crotone, la sua Sampdoria ne subisce altri cinque, questa volta in casa: un tracollo che rischia di influire pesantemente sul prosieguo della stagione blucerchiata. L'allenatore ci mette del suo, spostando Barreto in difesa: le conseguenze sono disastrose.
Le pagelle di Fantacalcio®, ovvero le spiegazioni dei singoli voti di giornata, sono realizzate dalla nostra Redazione Giornalistica, con imparzialità e professionalità.
Rappresentano un giudizio complessivo e dettagliato sulla prestazione dei singoli calciatori.