Sorpreso dalla conclusione di Pucciarelli che al 22' si stampa sul palo, mostra riflessi felini su Giaccherini prima e Cacciatore poi. Nel finale del primo tempo è ancora una volta attento su Pucciarelli. Solo Stepinski riesce a batterlo nel finale, ma sul gol il portiere sloveno è incolpevole.
Pagelle Inter 34° giornata Chievo - Inter 1-2
Giaccherini è particolarmente ispirato nel primo tempo e gli sguscia via in un paio di occasioni; da una sua banale palla persa scatta il contropiede che manda al tiro Pucciarelli nel finale di primo tempo. Molto meglio nella ripresa, soprattutto rinfrancato dall'assist per il gol di Icardi, per il quale si dimostra lucidissimo.
La difesa nerazzurra balla inizialmente, ma il brasiliano fa valere la sua esperienza e nel primo tempo gioca meglio del compagno di reparto. Meno bene nella ripresa, nel finale è fuori posizione su Stepinski, anche se è perdonabile: la palla persa di Vecino non era in preventivo.
Rileva Karamoh e l'Inter passa a 3 - se non a 5 - in difesa. Prova a dare il suo apporto alla causa, soprattutto nel concitato finale di gara; qualche piccola imprecisione, ma niente di particolarmente grave.
Rileva Karamoh e l'Inter passa a 3 - se non a 5 - in difesa. Prova a dare il suo apporto alla causa, soprattutto nel concitato finale di gara; qualche piccola imprecisione, ma niente di particolarmente grave.
Dopo un inizio timido e qualche difficoltà di troppo contro la velocità di Pucciarelli, prende le misure e sale progressivamente di colpi. Nel secondo tempo non sbaglia un intervento, sempre ottimo nella scelta di tempo e nell'impatto fisico sulla partita.
Buona partenza, ma l'ispirazione termina presto. Qualche dribbling avventato di troppo e un'ammonizione sciocca rimediata nel finale della prima frazione; soffre quando Jaroszynski spinge sul suo lato. Anche nella ripresa è tra i peggiori dell'Inter, con troppi palloni regalati agli avversari.
Buona partenza, ma l'ispirazione termina presto. Qualche dribbling avventato di troppo e un'ammonizione sciocca rimediata nel finale della prima frazione; soffre quando Jaroszynski spinge sul suo lato. Anche nella ripresa è tra i peggiori dell'Inter, con troppi palloni regalati agli avversari.
Si limita a svolgere il compitino. Dal 20' circa l'Inter prende in mano le redini del gioco, così lo spagnolo può esprimersi in ciò che gli riesce meglio, il palleggio sul breve. Non arrivano mai giocate spettacolari, né suggerimenti illuminanti: solo ordinaria amministrazione.
Si limita a svolgere il compitino. Dal 20' circa l'Inter prende in mano le redini del gioco, così lo spagnolo può esprimersi in ciò che gli riesce meglio, il palleggio sul breve. Non arrivano mai giocate spettacolari, né suggerimenti illuminanti: solo ordinaria amministrazione.
La palla persa nel finale gli costa un'insufficienza evitabile e causa tanta sofferenza all'Inter. Si vede che non è ancora in condizione, perché non riesce a entrare nel match come dovrebbe, sia per quanto riguarda l'intensità che per la concentrazione.
La palla persa nel finale gli costa un'insufficienza evitabile e causa tanta sofferenza all'Inter. Si vede che non è ancora in condizione, perché non riesce a entrare nel match come dovrebbe, sia per quanto riguarda l'intensità che per la concentrazione.
Ormai la naturalezza con la quale interpreta il ruolo di centrale di centrocampo non fa nemmeno più notizia. Gestisce il pallone con sapienza, corre tantissimo e spezza l'azione degli avversari: oggi, con accanto Borja e non Gagliardini, è costretto a calarsi più nel ruolo di interditore che di costruttore.
Un inizio così così, con un pallonetto sbagliato (ma il VAR avrebbe sicuramente annullato) e tanti tocchi imprecisi; si scatena nella ripresa, con la sua solita, incessante corsa e un gol frutto di una combinazione stupenda con Karamoh e Rafinha. Continua a martellare anche nelle fasi successive, prima di un finale vissuto in apnea.
Un inizio così così, con un pallonetto sbagliato (ma il VAR avrebbe sicuramente annullato) e tanti tocchi imprecisi; si scatena nella ripresa, con la sua solita, incessante corsa e un gol frutto di una combinazione stupenda con Karamoh e Rafinha. Continua a martellare anche nelle fasi successive, prima di un finale vissuto in apnea.
Dimostra ancora una volta le sue enormi qualità nel palleggio, con una gestione di gara brillante. Va a occupare gli spazi lasciati liberi dalla difesa del Chievo, mette lo zampino nel gol di Perisic con un tocco geniale e va vicino al gol del 3-0. Gli oltre 90' in campo sono la dimostrazione di una condizione ormai al top.
Dopo un primo tempo non particolarmente brillante, segna un gol facile facile e - cosa ben più gradita da Spalletti - apre spazi per i compagni con i suoi movimenti. Non ha altre occasioni per mettersi in mostra, visto che i rifornimenti scarseggiano; nel finale dovrebbe cercare di far salire la squadra con più continuità.
Dopo un primo tempo non particolarmente brillante, segna un gol facile facile e - cosa ben più gradita da Spalletti - apre spazi per i compagni con i suoi movimenti. Non ha altre occasioni per mettersi in mostra, visto che i rifornimenti scarseggiano; nel finale dovrebbe cercare di far salire la squadra con più continuità.
La sua velocità è inversamente proporzionale alla concretezza. Si rimane incantati nell'ammirare i suoi strappi nel breve, quanto perplessi per i troppi palloni persi. Un tiro strozzato al 22' sfiora il palo, nella ripresa parte meglio ed entra nell'azione del gol. Al 67' Spalletti lo sacrifica per esigenze tattiche.
L'Inter soffre nei primi minuti e rischia di andare sotto, poi trova le misure per domare il Chievo; dopo una prima frazione di studio, i nerazzurri stendono i padroni di casa con un uno-due che non lascia scampo. Meno bene nel finale, il tecnico ci mette del suo con un passaggio alla difesa a 5 che poteva essere evitato.
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