Due club con mire d'Europa, due compagini in forma, due tecnici agguerriti e con una mentalità vincente. Il teatro è lo stadio Grande Torino della medesima città piemontese, gli attori principali sono Torino e Lazio, chi vince trova la gloria, chi lascia punti perde terreno fin troppo prezioso ai fini della classifica, oggi non si può sbagliare!

I precedenti narrano di una ricca tradizione tra Torino e Lazio con ben 61 sfide consegnate agli annali. Spiccano, per la storia, i 4-0 e 4-2 della Lazio nei primi anni '00, in particolare quest'ultimo coinciso con l'anno dello scudetto, in quell'occasione l'espulsione di Mihajlovic, oggi in panchina granata, per una gomitata a Galante.

Quest'oggi nel primo tempo il Toro fa la gara, apre Iago Falque, ribalta la Lazio con Immobile che non esulta e Murgia, neo entrato prodotto del vivaio biancoceleste, nella ripresa. Al 91' il Toro trova il pari con Ljajic su rigore. Lazio e Torino si dividono la posta, il rammarico si divide ma i mezzi per dare un risvolto significativo alla stagione ci sono tutti, per entrambe le squadre.

Come già osservato, con cinque moduli diversi in otto uscite stagionali la Lazio di Simone Inzaghi è tornata al 4-3-3, marchio di fabbrica di Pioli nelle passate stagioni, e ha ottenuto un pari contro il Bologna che tiene il modulo ancora nel limbo dell'approvazione definitiva. Nel complesso, tuttavia, buon momento di forma dei biancazzurri, i quali, sconfitte con le prime due in classifica a parte, non hanno mai perso e hanno ottenuto fin qui 4 vittorie e 2 pareggi. Il Toro di Mihajlovic, dopo i due 0-0 consecutivi di metà settembre coincisi con l'ecatombe del reparto d'attacco, ha ritrovato gol e vittorie, inanellandone 3 consecutive, sempre segnando più di un gol. 

Mihajlovic non rinuncia al 4-3-3 finora più che funzionale con il Gallo Belotti al centro del reparto offensivo e Ljajic e Iago Falque ai suoi lati. Centrocampo folto con Benassi, Valdifiori e Baselli; in difesa ci sono Rossettini e Castan a coprire John Hart.

Inzaghi arriva alla sfida con ben 7 defezioni di formazione, di cui 5 possibili titolari. Il modulo è un 4-1-4-1 mascherato in 4-3-3, a centrocampo dunque il quartetto alle spalle dell'ex Immobile, accolto dai fischi che spiacevolmente si riservano agli ex, è composto da Parolo, Lulic, Keita e Felipe Anderson, con Cataldi che agisce davanti la difesa. Tra i pali confermato Marchetti, al centro della difesa Wallace e Hoedt, da ultimi superstiti del reparto.

Nella prima frazione, primi minuti di gioco in cui le squadre si studiano con il Torino che sembra emergere particolarmente e al 20' arrivano i meritati risultati: Valdifiori conquista un ottimo pallone, Zappacosta pennella al al centro per l'accorrente Iago Falque che non sbaglia e di testa sigla il vantaggio. La replica laziale è affidata a un'ottima percussione di F. Anderson ma Cataldi non riesce ad approfittarne. Il gioco torna sulla falsa riga dei primi 20', con un miglior Torino e una Lazio a sprazzi, l'occasione del pareggio è sui piedi di Keita ma la conclusione è largamente a lato. Dopo 1' di recupero termina la prima frazione di gioco.

Riprendono le ostilità nella ripresa con subito il Toro in avanti: Belotti riceve dalla trequarti ma Benassi commette fallo in attacco nella medesima azione e la possibilità sfuma. Al 7' ci prova Immobile ma Hart chiude bene, coadiuvato dalla difesa. Inzaghi inserisce Djordjevic e toglie basta, adesso il modulo è il 4-2-4 ma le occasioni sono sempre per il Torino che da calcio piazzato impegna Marchetti, il quale chiude lo specchio senza troppe esitazioni. Il gol è nell'aria e al 71' arriva con una splendida sforbiciata di Immobile che sfrutta un assist perfetto di F. Anderson dalla destra. Il Torino svanisce dal terreno di gioco e prima Cataldi, poi Murgia, ci provano con quest'ultimo che sugli sviluppi di un calcio d'angolo, a pochi minuti dalla fine, trova il gol del vantaggio di testa. La Lazio ribalta il match e si porta in vantaggio, il Toro si rammarica ma spinge e al 90' un tocco di mano di Parolo gli concede il rigore che battuto da Ljajic vale il pari. È 2-2 il finale, le due squadre dividono la posta in palio.