Serata di calma piatta, piattissima. Avrebbe potuto andare a vedere "Space Jam 2" e nessuno allo stadio se ne sarebbe accorto in realtà.
Serata di calma piatta, piattissima. Avrebbe potuto andare a vedere "Space Jam 2" e nessuno allo stadio se ne sarebbe accorto in realtà.
Al contrario di Di Lorenzo, approfitta dell'immobilismo sardo per divertirsi lì davanti. Decine di sovrapposizioni, tocchi di prima sempre molto intelligenti con Insigne e dietro infila due-tre diagonali perfette che disinnescano i cross pericolosi di Lykogiannis.
Anche per KK arriva una meritata serata di riposo per via dei pochissimi attacchi del Cagliari. La situazione lì dietro è talmente tranquilla che cerca di concedersi qualche licenza fuori dallo spartito, rischiando qualcosina in uscita. Nel complesso assolutamente sufficiente.
Dalla sua parte c'è uno dei pochi attivi del Cagliari, Lykogiannis. Per evitare qualsiasi problematica, se ne resta tranquillo dietro senza fare grandi cose.
Rientra dopo i fastidi di Genova e si gode la serata di sostanziale tranquillità osservando lo show di Osimhen dall'altra parte.
Si inserisce con i tempi giusti sul lancio di Anguissa e regala a Osimhen il pallone per continuare la striscia. Cala fisicamente nella ripresa anche per un problemino alla caviglia.
Spalletti non prescinde mai da lui e gli consegna come al solito le chiavi del centrocampo. Basta vedere come manovra il pallone per capire che il buon Luciano tutto è tranne che uno sprovveduto.
Spalletti non prescinde mai da lui e gli consegna come al solito le chiavi del centrocampo. Basta vedere come manovra il pallone per capire che il buon Luciano tutto è tranne che uno sprovveduto.
Continua a spaventare tutti gli avversari che si parano di fronte a lui. E' anche oggi ovunque a sradicare palloni e impostare; dal suo destro nasce il lancio dell'1-0. In zona realizzativa a volte esagera nel dribbling, ma è il proverbiale pelo nell'uovo.
Continua a spaventare tutti gli avversari che si parano di fronte a lui. E' anche oggi ovunque a sradicare palloni e impostare; dal suo destro nasce il lancio dell'1-0. In zona realizzativa a volte esagera nel dribbling, ma è il proverbiale pelo nell'uovo.
Cerca l'iniziativa personale pur non riuscendo a trovarla. Si sbatte per il gol ma non lo trova, finendo solo col rimediare un giallo.
Cerca l'iniziativa personale pur non riuscendo a trovarla. Si sbatte per il gol ma non lo trova, finendo solo col rimediare un giallo.
Alla presentazione delle formazioni lo accostano al sacro numero 10, e lui forse resta intimidito da ciò. Parte a ritmo blando, ma poi si accende con giocate d'alta classe che illuminano la scena. Freddo sul rigore che chiude la partita.
Alla presentazione delle formazioni lo accostano al sacro numero 10, e lui forse resta intimidito da ciò. Parte a ritmo blando, ma poi si accende con giocate d'alta classe che illuminano la scena. Freddo sul rigore che chiude la partita.
Si riprende la fascia destra e martella in maniera abbastanza costante il malcapitato Caceres. Dietro sbaglia qualche tocco, ma in avanti i suoi cross sono sempre molto pericolosi.
Si riprende la fascia destra e martella in maniera abbastanza costante il malcapitato Caceres. Dietro sbaglia qualche tocco, ma in avanti i suoi cross sono sempre molto pericolosi.
Si riprende la fascia destra e martella in maniera abbastanza costante il malcapitato Caceres. Dietro sbaglia qualche tocco, ma in avanti i suoi cross sono sempre molto pericolosi.
Entra con la voglia di segnare come a Udine, ma questa volta il suo destro resta troppo centrale per bucare l'attento Cragno.
Continua a trasformare in oro il primo pallone che tocca. Come a Udine e Genova, è lui a sbloccare la partita. Poi devasta la povera difesa cagliaritana, e in particolare il malcapitato Godin, che prova a fermarlo in tutte le maniere. Anche le cattive, come quando lo stende per il penalty che chiude la partita. Con Spalletti va avanti una crescita davvero esponenziale.
Vince senza sbraitare e affannarsi. La sua squadra va sul velluto e infila la sesta vittoria consecutiva in campionato con irrisoria facilità.
Vince senza sbraitare e affannarsi. La sua squadra va sul velluto e infila la sesta vittoria consecutiva in campionato con irrisoria facilità.
Vince senza sbraitare e affannarsi. La sua squadra va sul velluto e infila la sesta vittoria consecutiva in campionato con irrisoria facilità.
Fa quel che può sulle palle parabili, mentre è costretto ad arrendersi alla zampata di Osimhen e al rigore di Insigne.
Mazzarri lo sceglie come terzino sinistro di una difesa a 4; un ruolo che non praticava da tempo, e sull'out opposto al suo naturale. La partita evidenzia tutte queste potenziali difficoltà, che diventano concrete.
Mazzarri lo sceglie come terzino sinistro di una difesa a 4; un ruolo che non praticava da tempo, e sull'out opposto al suo naturale. La partita evidenzia tutte queste potenziali difficoltà, che diventano concrete.
Entra al posto di Walukiewicz, ma non riesce a fare tanto meglio vista la brillantezza dell'attacco partenopeo.
Nel gioco aereo e sull'anticipo non va nemmeno malissimo, ma sui gol è da bollino rosso. Prima sbaglia linea e posizione sulla verticale che pesca Zielinski, e poi perde la pazienza sull'ennesimo guizzo di Osimhen stendendolo in maniera netta in area di rigore.
Se Nandez dall'altra parte è sulle montagne russe del rendimento, il greco è invece sempre pronto a rispondere presente, anche se in fase di copertura soffre la verve di Politano. Resta comunque nella stretta cerchia di quelli che si salvano nel Cagliari.
Parte con discreto piglio, ma poi è costretto ad alzare bandiera bianca di fronte all'imprendibilità di Osimhen e all'imprevedibilità dei suoi compagni.
Parte con discreto piglio, ma poi è costretto ad alzare bandiera bianca di fronte all'imprendibilità di Osimhen e all'imprevedibilità dei suoi compagni.
Di fronte a Insigne è difficile mantenere dritta la barra del timone, ma lui per alcuni tratti di gara ci riesce anche con diagonali precise. In più di qualche occasione invece palesa tutti i suoi imbarazzi.
A centrocampo fa valere la sua stazza e la sua esperienza, ma è poco lucido e si vede come quando si fa scivolare alle spalle Zielinski nell'azione che apre la partita. Stecca di fronte al suo ex allenatore Spalletti.
A centrocampo fa valere la sua stazza e la sua esperienza, ma è poco lucido e si vede come quando si fa scivolare alle spalle Zielinski nell'azione che apre la partita. Stecca di fronte al suo ex allenatore Spalletti.
In mezzo a tante insufficienze, lui è uno dei pochi a salvarsi con una prestazione generosa e fatta anche di qualche inserimento potenzialmente pericoloso.
Nel primo tempo è tra i migliori dei suoi, ma nella ripresa dimentica quasi di entrare in campo uscendo dai radar della partita.
Nel primo tempo è tra i migliori dei suoi, ma nella ripresa dimentica quasi di entrare in campo uscendo dai radar della partita.
Nel primo tempo è tra i migliori dei suoi, ma nella ripresa dimentica quasi di entrare in campo uscendo dai radar della partita.
In mezzo ai colossi del centrocampo del Napoli non riesce mai a vedere la luce e resta nell'anonimato per quasi tutta la partita.
In mezzo ai colossi del centrocampo del Napoli non riesce mai a vedere la luce e resta nell'anonimato per quasi tutta la partita.
In mezzo ai colossi del centrocampo del Napoli non riesce mai a vedere la luce e resta nell'anonimato per quasi tutta la partita.
La panchina iniziale forse lo scoraggia, e dal suo ingresso in campo è difficile, se non impossibile, scovare traccia della sua presenza.
Bastano un Koulibaly versione "ferie d'agosto" e un Rrahmani a marce ridotte per mettergli la museruola. Le colpe sono da condividere con Mazzarri e il suo modulo. Spalle alla porta semplicemente il 10 dei sardi non funziona.
A fine gara parla di grande prova difensiva. Se subire due gol invece che 5 dal Napoli è considerato un successo, la salvezza rischia di diventare chimera. La settimana di lavoro gli sarà utile per entrare nella testa dei suoi, spera Giulini.