Non può nulla sul rigore di Piatek, nega il raddoppio ai rossoneri con un intervento strepitoso al 22': preso in controtempo dal colpo di testa di Leao, riesce con un balzo a deviare sopra la traversa. Si oppone con bravura anche a una conclusione dal limite di Calhanoglu. Nella ripresa il Milan si affaccia meno dalle sue parti, fino al 95': a quel punto è decisivo su Piatek e salva letteralmente il risultato.
Non può nulla sul rigore di Piatek, nega il raddoppio ai rossoneri con un intervento strepitoso al 22': preso in controtempo dal colpo di testa di Leao, riesce con un balzo a deviare sopra la traversa. Si oppone con bravura anche a una conclusione dal limite di Calhanoglu. Nella ripresa il Milan si affaccia meno dalle sue parti, fino al 95': a quel punto è decisivo su Piatek e salva letteralmente il risultato.
Il migliore nella retroguardia granata. Sempre puntuale nelle chiusure, deve fare i conti con Rafael Leao, che il suo compagno De Silvestri non riesce a frenare; l'ex Genoa si oppone in modo intelligente, facendo valere la sua esperienza contro un avversario rapido come il portoghese. Semplicemente perfetto nella ripresa.
Atterra Rafael Leao, causando il calcio di rigore che porta in vantaggio il Milan. Soffre terribilmente quando ripiega per cercare di limitare il portoghese, male anche contro Theo Hernandez; in avanti non gli riesce praticamente nulla. Un pizzico meglio nella ripresa, soprattutto da esterno basso. In più Giampaolo gli fa il favore di levare Leao...
Tanti, troppi errori, sia nella fase difensiva sia in costruzione. Non trova le distanze dai compagni di reparto, Piatek gli sguscia via da tutte le parti; ma i problemi maggiori arrivano quando deve disimpegnarsi, perde alcuni palloni potenzialmente pericolosi, mettendo nei guai i compagni. Mazzarri non ha dubbi: la prima sostituzione la usa per levare l'ex Bologna.
Tanti, troppi errori, sia nella fase difensiva sia in costruzione. Non trova le distanze dai compagni di reparto, Piatek gli sguscia via da tutte le parti; ma i problemi maggiori arrivano quando deve disimpegnarsi, perde alcuni palloni potenzialmente pericolosi, mettendo nei guai i compagni. Mazzarri non ha dubbi: la prima sostituzione la usa per levare l'ex Bologna.
In grande difficoltà nel primo tempo, si lascia superare diverse volte da Kessié e in generale non dà mai l'impressione di essere sicuro di quello che fa. Meglio nella ripresa, quando Mazzarri cambia disposizione tattica e il brasiliano ne beneficia. Ma ancora non rappresenta un elemento di cui l'allenatore possa fidarsi al cento per cento.
Qualche difficoltà in avvio contro Calabria, poi riesce a prendergli le misure. Alcuni gesti atletici notevoli, ma anche troppi errori nei passaggi; inizia bene la ripresa, va al tiro ma trova la respinta di Donnarumma. Mazzarri decide di sostituirlo nel finale, per coprirsi ulteriormente.
Dopo una prima frazione anonima, decide di spiegare il perché del suo soprannome, El General. Lotta su ogni pallone, ringhia sulle caviglie dei rossoneri, dà l'avvio all'azione della gol del pareggio: trascinatore e punto di riferimento per i compagni, è essenziale per la rimonta del Torino.
Dopo una prima frazione anonima, decide di spiegare il perché del suo soprannome, El General. Lotta su ogni pallone, ringhia sulle caviglie dei rossoneri, dà l'avvio all'azione della gol del pareggio: trascinatore e punto di riferimento per i compagni, è essenziale per la rimonta del Torino.
Schierato dal 1', è una delle delusioni del giorno. Non trova mai la posizione, sbaglia tanto, non basta qualche bella sventagliata per riscattare una prova opaca. Nel primo tempo è un fantasma, migliora a inizio ripresa, Mazzarri però capisce che è arrivato il momento di toglierlo e fa entrare Berenguer.
Schierato dal 1', è una delle delusioni del giorno. Non trova mai la posizione, sbaglia tanto, non basta qualche bella sventagliata per riscattare una prova opaca. Nel primo tempo è un fantasma, migliora a inizio ripresa, Mazzarri però capisce che è arrivato il momento di toglierlo e fa entrare Berenguer.
Parte bene, guidando il pressing del Torino e cercando di accorciare in avanti. Il primo tempo però è il migliore del Milan e anche lui, nonostante la buona partenza, chiude in calando. Nella ripresa alterna buone giocate a errori grossolani, nel complesso però merita la sufficienza.
Rileva Lyanco, si nota il fatto che non gioca da tempo, perché alcuni errori di misura non sono da lui. Ma la gestione del pallone, soprattutto quando parte in dribbling in spazi stretti, è eccellente; il Torino si piazza con il 4-4-2 e l'argentino si trova sempre più a suo agio con il passare dei minuti.
Rileva Verdi e pur non facendo nulla di eclatante è molto più efficace del compagno. Si sistema sulla sinistra e attacca con costanza Calabria, non è particolarmente incisivo, però contribuisce anche lui alla vittoria in rimonta del Torino.
Rileva Verdi e pur non facendo nulla di eclatante è molto più efficace del compagno. Si sistema sulla sinistra e attacca con costanza Calabria, non è particolarmente incisivo, però contribuisce anche lui alla vittoria in rimonta del Torino.
Nel primo tempo ha poche occasioni per brillare. Di certo non gli manca la voglia: lotta su ogni pallone, pressa i difensori avversari, sgomita, le dà e le prende. Migliora nella ripresa, entra nell'azione del secondo gol, ma si divora la rete del 3-1 nel finale, inciampando comicamente a pochi metri dalla porta rossonera; a sua parziale discolpa, un infortunio al polpaccio che arriva proprio nel momento topico.
Nel primo tempo ha poche occasioni per brillare. Di certo non gli manca la voglia: lotta su ogni pallone, pressa i difensori avversari, sgomita, le dà e le prende. Migliora nella ripresa, entra nell'azione del secondo gol, ma si divora la rete del 3-1 nel finale, inciampando comicamente a pochi metri dalla porta rossonera; a sua parziale discolpa, un infortunio al polpaccio che arriva proprio nel momento topico.
Dopo un primo tempo così negativo, nessuno si sarebbe aspettato una ripresa del genere. Nei primi 45' infatti aveva toccato pochissimi palloni, sbagliato stop banali, mancato un gol clamoroso con la porta spalancata; ma ha saputo reagire, trovando prima una rete di potenza, poi coordinandosi con una strepitosa rovesciata. Due gol decisivi per la vittoria granata, che gli permettono di farsi perdonare gli errori della prima frazione.
Ribalta il match dopo un primo tempo negativo dei suoi, modificando lo schieramento al momento giusto e vincendo la partita a scacchi con Giampaolo. Deve essersi fatto sentire nell'intervallo, perché i suoi disputano una ripresa decisamente diversa rispetto alla prima frazione, conquistando una vittoria preziosa.
Dopo un buon inizio di stagione arriva una prestazione decisamente negativa. Al 48' rischia di regalare il pareggio con un'uscita scriteriata: per sua fortuna Belotti non inquadra lo specchio con la porta spalancata. Sul tiro dell'1-1 non è irreprensibile, visto che arriva sulla conclusione del Gallo ma non riesce a impedire che finisca in rete; anche sull'1-2 la sua respinta non è delle migliori.
Dopo un buon inizio di stagione arriva una prestazione decisamente negativa. Al 48' rischia di regalare il pareggio con un'uscita scriteriata: per sua fortuna Belotti non inquadra lo specchio con la porta spalancata. Sul tiro dell'1-1 non è irreprensibile, visto che arriva sulla conclusione del Gallo ma non riesce a impedire che finisca in rete; anche sull'1-2 la sua respinta non è delle migliori.
Gara a due volti per l'esterno destro rossonero. Dopo un primo tempo positivo, nel corso del quale mette in difficoltà Ola Aina con le sue sovrapposizioni sulla fascia, disputa una seconda frazione negativa; il nigeriano prima e Berenguer poi lo mettono in difficoltà, il Torino sfonda ripetutamente sul suo lato e lui naufraga insieme ai compagni.
Gara a due volti per l'esterno destro rossonero. Dopo un primo tempo positivo, nel corso del quale mette in difficoltà Ola Aina con le sue sovrapposizioni sulla fascia, disputa una seconda frazione negativa; il nigeriano prima e Berenguer poi lo mettono in difficoltà, il Torino sfonda ripetutamente sul suo lato e lui naufraga insieme ai compagni.
Per 45' non pare avere problemi nel controllare Zaza e Belotti, poi la musica cambia: non ha responsabilità dirette sul primo gol, mentre è in ritardo in occasione del raddoppio. Si riscatta parzialmente con una bella chiusura nel finale, strappando la sufficienza soprattutto per la splendida azione del 54', quando dopo una stupenda cavalcata regala un assist al bacio a Piatek, che non lo sfrutta.
Per 45' non pare avere problemi nel controllare Zaza e Belotti, poi la musica cambia: non ha responsabilità dirette sul primo gol, mentre è in ritardo in occasione del raddoppio. Si riscatta parzialmente con una bella chiusura nel finale, strappando la sufficienza soprattutto per la splendida azione del 54', quando dopo una stupenda cavalcata regala un assist al bacio a Piatek, che non lo sfrutta.
Travolto da Belotti nella ripresa. Imperdonabile sul gol dell'1-1: lascia troppo spazio all'attaccante, che dopo averlo disorientato con alcune finte ha tutto il tempo di scaricare in rete il suo destro. Anche in occasione del raddoppio si lascia portare a spasso dal duo Zaza-Belotti, dimostrandosi (e non per la prima volta) l'anello debole della difesa del Milan.
Dopo la bella figura da subentrante nell'ultimo match, Giampaolo decide di schierarlo dal 1'. Il terzino lo ripaga con una buona prestazione nel primo tempo, quando è bravo a sganciarsi con continuità sulla fascia e, insieme a Rafael Leao, mettere in difficoltà De Silvestri. Il problema è che la benzina finisce presto: nella ripresa cala inesorabilmente e non riesce più a essere incisivo.
Dopo la bella figura da subentrante nell'ultimo match, Giampaolo decide di schierarlo dal 1'. Il terzino lo ripaga con una buona prestazione nel primo tempo, quando è bravo a sganciarsi con continuità sulla fascia e, insieme a Rafael Leao, mettere in difficoltà De Silvestri. Il problema è che la benzina finisce presto: nella ripresa cala inesorabilmente e non riesce più a essere incisivo.
Rientra in campo dopo il lungo infortunio, rilevando Rafael Leao. Non riesce a incidere come potrebbe, entra nel momento in cui il Torino si riorganizza e mette sotto il Milan; si nota la disabitudine al campo da gioco, sbaglia troppo per uno con il suo talento, errori banali che non permettono al Milan di gestire la palla nel migliore dei modi.
Ancora una prestazione sottotono. Apprezzabile la sua abnegazione, la volontà di accontentare il suo allenatore con costanti ripiegamenti difensivi e raddoppi sul portatore di palla; la luce però la accende raramente, e in teoria sarebbe lui quello maggiormente deputato a farlo. Nella ripresa poi non riesce a inventare niente di utile per la sua squadra.
Partiamo dalla fine: al 93' si divora un gol pazzesco, spedendo alle stelle il pallone del potenziale 2-2 dopo essersi liberato al tiro. Un errore decisivo per le sorti della partita, che non può che incidere sulla valutazione dell'ivoriano; l'ex Atalanta non aveva brillato neppure in precedenza, se non nelle battute iniziali del match, ma l'occasione fallita è troppo grave per passare inosservata.
Insieme a Rafael Leao è il migliore dei suoi. Va vicino al gol con un bel calcio di punizione al 10', prova a ripetersi qualche minuto più tardi, ma Sirigu è attento. Bravo nelle ripartenze, sbaglia poco anche quando c'è da rallentare il ritmo e dialogare con i compagni; il secondo tempo è meno positivo del primo, ma è uno dei pochi a non subire un crollo verticale.
Inizio timido, con qualche pallone perso di troppo, ha difficoltà a uscire dal pressing del Torino. Cresce con il passare dei minuti, è tra i migliori in casa rossonera a cavallo tra i due tempi, poi cala nuovamente; Giampaolo lo sacrifica nell'ultimo quarto d'ora per provare l'assalto finale con Rebic. Finché rimane in campo al netto degli errori è uno dei pochi a mostrare di avere colpi interessanti.
Inizio timido, con qualche pallone perso di troppo, ha difficoltà a uscire dal pressing del Torino. Cresce con il passare dei minuti, è tra i migliori in casa rossonera a cavallo tra i due tempi, poi cala nuovamente; Giampaolo lo sacrifica nell'ultimo quarto d'ora per provare l'assalto finale con Rebic. Finché rimane in campo al netto degli errori è uno dei pochi a mostrare di avere colpi interessanti.
Subentra a Bennacer, nelle speranze di Giampaolo dovrebbe portare qualcosa in più a livello offensivo, invece non riesce minimamente a incidere. Sembra ancora lontano da una condizione accettabile, nei minuti che ha a disposizione fa poco o nulla, perdendo qualche pallone di troppo e finendo per diventare una facile preda tra le grinfie di Izzo e compagni.
Ancora un gol su rigore, realizzato con freddezza, che questa volta non basta per la vittoria. Si fa apprezzare anche per qualche bella sponda per i compagni, ma le note positive finiscono lì: si divora due gol fatti, prima al 54' su assist di Romagnoli, poi al 95', quando spara addosso a Sirigu il colpo di testa del possibile 2-2.
Il migliore in campo del Milan, il giovane portoghese mette in difficoltà De Silvestri con la sua vivacità. Si procura il calcio di rigore, ha alcuni buoni spunti sulla sinistra, al 22' va vicino al gol con un bel colpo di testa, sul quale arriva la strepitosa risposta di Sirigu. Anche nella ripresa appare pimpante, ma Giampaolo decide di toglierlo dal campo.
Dopo una prima frazione di ottima fattura, il suo Milan si spegne nella ripresa. Non convincono i cambi: Bonaventura al posto dello scatenato Rafael Leao, Rebic per il regista della squadra. Il Milan infatti non gioca più e arriva vicino al pari solo con tentativi disperati nel finale. Una sconfitta che brucia e che rischia di essere pesante per il prosieguo del campionato.
