Bel tuffo su Gosens nel primo tempo e attento in qualche circostanza della ripresa, sebbene non sia il massimo della reattività sul destro vincente di Zapata.
Bel tuffo su Gosens nel primo tempo e attento in qualche circostanza della ripresa, sebbene non sia il massimo della reattività sul destro vincente di Zapata.
Si riunisce con il vecchio mentore Castori, si piazza sulla sinistra e fa il suo compito senza grandi acuti ma con i giusti colpi duri che servono di tanto in tanto.
Si riunisce con il vecchio mentore Castori, si piazza sulla sinistra e fa il suo compito senza grandi acuti ma con i giusti colpi duri che servono di tanto in tanto.
Ha il suo bel daffare con gli esterni sinistri bergamaschi, ma regge bene. Non è preciso in occasione del gol vittoria, ma ci mette una pezza su Gosens nel finale, con l'aiuto della traversa.
Al pari di Bogdan, entra lui e si accende l'Atalanta. Non è assolutamente una coincidenza; in parecchie occasioni fa capire che la Serie A non è il suo habitat.
Al pari di Bogdan, entra lui e si accende l'Atalanta. Non è assolutamente una coincidenza; in parecchie occasioni fa capire che la Serie A non è il suo habitat.
Chiamato a rimpiazzare Ruggeri, risponde presente anche se la sua origine è quella di difensore centrale. Sempre puntuale all'appuntamento col cross, anche se cala molto alla distanza.
E' il principale indiziato della sconfitta. Entrato lui, Ilicic comincia a ballare, fino all'umiliante azione che porta alla vittoria della Dea. Dopo di quella, continua ad annaspare. Sotto categoria.
Gran bel duello di sportellate con Zapata, nel quale ha quasi sempre la meglio. Il colombiano però è cinico quando conta e gli costa mezzo voto in pagella.
L'esterno tunisino è un pendolino implacabile. Strappa applausi con una discesa di 60 metri che quasi vale un gol di Djuric. Tra i migliori in campo per la Salernitana.
L'esterno tunisino è un pendolino implacabile. Strappa applausi con una discesa di 60 metri che quasi vale un gol di Djuric. Tra i migliori in campo per la Salernitana.
Vedi entrare lui al posto di Ribery e pensi che la musica cambierà. Ha il merito di non far calare il tasso tecnico, anche se poi si perde forse anche per troppa generosità. Colpisce un palo e poteva fare meglio.
Vedi entrare lui al posto di Ribery e pensi che la musica cambierà. Ha il merito di non far calare il tasso tecnico, anche se poi si perde forse anche per troppa generosità. Colpisce un palo e poteva fare meglio.
Vedi entrare lui al posto di Ribery e pensi che la musica cambierà. Ha il merito di non far calare il tasso tecnico, anche se poi si perde forse anche per troppa generosità. Colpisce un palo e poteva fare meglio.
Ottima la coppia di Coulibaly, ma lui si distingue alla distanza per un'incredibile fusione perfetta delle due fasi. Imposta bene, spolvera una traversa e chiude come il migliore dei difensori.
Ottima la coppia di Coulibaly, ma lui si distingue alla distanza per un'incredibile fusione perfetta delle due fasi. Imposta bene, spolvera una traversa e chiude come il migliore dei difensori.
Ha pochissimo da invidiare al collega e omonimo che gli sta a fianco in mediana. E' una sorta di muro su cui sbatte chiunque, ma viene beffato dalla girata di Zapata. Forse poteva fare qualcosina in più.
Ha pochissimo da invidiare al collega e omonimo che gli sta a fianco in mediana. E' una sorta di muro su cui sbatte chiunque, ma viene beffato dalla girata di Zapata. Forse poteva fare qualcosina in più.
La panchina iniziale non lo fiacca per nulla. Entra alla grandissima in gara, mandando prima Obi in porta (palo) e poi chiamando Musso alla respinta in corner.
Entra nel miglior momento dei suoi e fa il suo senza però trovare modo di poter offendere l'Atalanta.
Per lui Castori cambia modulo, e per un quasi integralista come lui non è roba da poco. Si piazza sulla trequarti e la sua sola presenza tramuta la Salernitana da brutto anatroccolo a spettacolare cigno. Qualche passaggio a vuoto comprensibile e solo 45 minuti di autonomia per ora, ma i campani hanno il loro fenomeno per provare a salvarsi.
E' l'appiglio che sorregge l'impalcatura dell'assetto della Salernitana. Lotta, sgomita (forse troppo, per info chiedere a Demiral), ma è sempre prezioso per la manovra e per il gioco di Castori.
Arrivato, anzi, tornato a Salerno da poche ore, Castori lo getta nella mischia e lui mette la maschera da leone, facendo ammattire la difesa atalantina. Trascina i suoi e solo un gran Musso gli toglie la gioia del gol, che avrebbe di certo meritato.
Imposta molto bene la gara e anestetizza l'attacco dell'Atalanta. Esce ancora una volta sconfitto, ma riaccende la magia dell'Arechi.
Conferma il suo momento magico dopo la trasferta spagnola in Champions' League volando sul mancino tagliente di Gondo e poi dicendo di no anche a Bonazzoli.
Conferma il suo momento magico dopo la trasferta spagnola in Champions' League volando sul mancino tagliente di Gondo e poi dicendo di no anche a Bonazzoli.
Capitano distratto l'azzurro, che ha vita molto complicata sia con Gondo che poi con Bonazzoli.
Cambia il volto della difesa dell'Atalanta mettendoci il massimo della concretezza. Le sue chiusure sempre precise ridanno ossigeno ai suoi.
Nel saliscendi generale dell'Atalanta quest'oggi, è uno dei pochi a mantenere il rendimento sempre costante nel corso della gara. Inizia la partita come la finisce; prima viene fermato da Belec e poi dalla traversa. Nel mezzo Kechrida lo fa soffrire un po'.
Nonostante le numerose sollecitazioni dei granata, riesce sempre a mantenere la lucidità giusta per non affondare.
Nonostante le numerose sollecitazioni dei granata, riesce sempre a mantenere la lucidità giusta per non affondare.
Parte con evidente imbarazzo al cospetto di un Gondo inarrestabile, ma si riscatta poco prima dell'intervallo con due chiusure importanti su Djuric. Salva la sufficienza prima di restare negli spogliatoi dopo il duro colpo subito dall'11 campano.
Ranieri spinge ma non è Roberto Carlos, e lui fa poco o nulla per metterlo in difficoltà. Perde il duello e si salva da un'insufficienza più grave solo per un finale all'altezza in cui serve Gosens che colpisce la traversa.
Avrebbe anche tantissimi spazi per osare qualcosa, ma è come frenato. Da cosa poi non si sa; vorrebbe ma non può, e finisce oscurato dai due Coulibaly.
Gasperini preferisce lui all'esordio dal 1' di Koopmeiners. Con il senno di poi, scelta errata, perché il croato in quella zona di campo continua a faticare.
Gasperini preferisce lui all'esordio dal 1' di Koopmeiners. Con il senno di poi, scelta errata, perché il croato in quella zona di campo continua a faticare.
A inizio gara è il migliore dei suoi, ma col passare dei minuti diventa la controfigura di se stesso, costringendo Gasperini a richiamarlo in panchina.
La scelta di Gasperini non paga. Il russo è praticamente assente non giustificato. Tocca pochi palloni, e quasi tutti sono sbagliati.
Gasperini lo incorona subito facendogli battere una punizione, ma a prescindere da questo il suo sinistro sarà sicuramente molto utile per il prosieguo della stagione.
E' lui a spaccare la partita, e non sembrava mai poterlo essere dopo i primi palloni toccati. La sua classe, nonostante qualche chilo di troppo, resta cristallina e Bogdan lo apprende a sue spese in occasione dell'assist per Zapata. Da lì ritrova fiducia e continua a illuminare la manovra.
Fatica tanto per tutto il primo tempo e anche più, ma la sua forza è non arrendersi mai. Quando Piccoli sta per prendere il suo posto, lui raccoglie la palla di Ilicic, gira su L. Coulibaly e scaraventa in rete la palla che vale tre punti d'oro per i suoi.
La sufficienza la strappa solo per la vittoria finale. Castori stravince il duello, ma lui ha i campioni che fanno la differenza.