Per rispondere al poker di vittorie dell’Inter e per rialzare la cresta dopo la sonante sconfitta in Champions League contro il Barcellona, la Juve nell’anticipo delle 12.30 cerca punti al Mapei Stadium contro il nuovo Sassuolo di mister Bucchi. I neroverdi, capaci finora di collezionare appena 1 punto in 3 giornate, devono presto uscire dal tunnel prima che sia troppo tardi.
FORMAZIONI: Allegri sceglie sempre gli stessi uomini con Cuadrado, Dybala e Mandžuki? alle spalle di Higuaín, lasciando ancora in panchina i nuovi arrivati Douglas Costa e Bernardeschi. In difesa si rivede il recuperato Alex Sandro, mentre Rugani vince il ballottaggio con Benatia. Bucchi, dovendo fare a meno di Berardi, sceglie un inedito 3-5-2 in cui Politano fa coppia con Falcinelli in attacco.
PRIMO TEMPO: dopo il minuto di silenzio in onore delle vittime dell’alluvione di Livorno, l’arbitro Massa da’ il via alle ostilità. La Juve è subito assoluta e incontrastata padrona del campo. Pjani? e Higuaín scaldano i guantoni di Consigli nei primissimi minuti. Al 16’ arriva – quasi scontato – il primo gol con il sinistro chirurgico di Dybala abile ad indirizzare nell’angolo alla sinistra di Consigli un passaggio di Mandžuki? intelligentemente “velato” dal Pipita. Cinquantesimo gol in cento presenze per la Joya. Lentamente il Sassuolo prende coraggio, mettendo un freno all’intraprendenza della Juve, ma senza impensierire Buffon. Dopo gli ottimi primi venti minuti, la Juve sembra affievolita. Higuaín è imballato, Matuidi un pesce fuor d’acqua. Il primo tempo scivola via senza regalare più emozioni.
SECONDO TEMPO: ma per fortuna di Allegri Dybala è in grazia divina. Dopo appena 4’ minuti l’argentino raccoglie un passaggio in orizzontale di Cuadrado e come un calciatore di calcetto di punta fulmina Consigli sul primo palo. E sono 51. Il Sassuolo risponde immediatamente al raddoppio bianconero. Lichtsteiner cade goffamente lasciando campo aperto ad Adjapong, la palla del terzino sassolese scivola sulla linea di porta e viene spinta dentro dall’accorrente Politano. Ma è sempre l’argentino di Laguna Larga a dettare legge. Punizione perfetta da far vedere nelle scuole calcio. Tripletta, la seconda stagionale, per un totale di 8 gol in 4 partite. Mostruoso.
Nel finale tutto il Mapei è in piedi ad applaudire l'ex rosanero sostituito da Bernardeschi. Quarta vittoria su 4 per la Juve che però non è ancora al top della condizione. Allegri può sorridere perché con un Dybala così c'è solo da gioire. Per Bucchi invece c'è ancora tantissimo da lavorare.