Nel primo tempo la SPAL tira solamente una volta in porta e lui non brilla per tranquillità, dovendo intervenire due volte prima di bloccare la conclusione da molto distante di Petagna. Nel secondo tempo dimostra ancora incertezza su un'altra punizione ferrarese, questa volta battuta da Murgia. Per il resto partita senza troppi altri interventi se non qualche gestione di possesso palla.
- Di Carmine 7’
- Di Carmine 11’
- Faraoni 47’
Dovrebbe essere il terzo elemento del pacchetto arretrato di Juric, invece lo vediamo quasi sempre nei pressi dell'area di rigore avversaria a duettare con Lazovic. Pregevole l'assist per la seconda rete di Di Carmine, poi premia anche la furbizia di Faraoni con un calcio d'angolo al bacio.
Partita relativamente tranquilla per il difensore esterno schierato questa sera nel terzetto centrale. Furbo in occasione della propria rete personale quando sfrutta alla perfezione un errato posizionamento della retroguardia ferrarese disposta a zona sul calcio d'angolo.
Partita relativamente tranquilla per il difensore esterno schierato questa sera nel terzetto centrale. Furbo in occasione della propria rete personale quando sfrutta alla perfezione un errato posizionamento della retroguardia ferrarese disposta a zona sul calcio d'angolo.
Petagna non è un cliente facile, soprattutto nel gioco aereo. L'unico sopravvissutto tra i difensori centrali del Verona però non appare troppo in difficoltà, usando anche le maniere forti quando necessario.
Petagna non è un cliente facile, soprattutto nel gioco aereo. L'unico sopravvissutto tra i difensori centrali del Verona però non appare troppo in difficoltà, usando anche le maniere forti quando necessario.
Petagna non è un cliente facile, soprattutto nel gioco aereo. L'unico sopravvissutto tra i difensori centrali del Verona però non appare troppo in difficoltà, usando anche le maniere forti quando necessario.
Ara la fascia sinistra del terreno di gioco con un continuità da strabuzzare gli occhi. Le sue combinazioni con Dimarco ed Eysseric aprono voragini nella difesa della SPAL permettendo alla sua squadra di trovare il doppio vantaggio dopo pochissimi minuti di gioco.
Ara la fascia sinistra del terreno di gioco con un continuità da strabuzzare gli occhi. Le sue combinazioni con Dimarco ed Eysseric aprono voragini nella difesa della SPAL permettendo alla sua squadra di trovare il doppio vantaggio dopo pochissimi minuti di gioco.
In una partita non troppo impegnativa l'esperto centrocampista scaligero non sale alla ribalta, ma lavora nell'ombra per garantire una manovra fluida e che raggiunga velocemente le corsie esterne.
In una partita non troppo impegnativa l'esperto centrocampista scaligero non sale alla ribalta, ma lavora nell'ombra per garantire una manovra fluida e che raggiunga velocemente le corsie esterne.
Schierato da Juric sulla corsia di destra mette a disposizione tutto il suo dinamismo per eseguire tutte e due le fasi di gioco. Questo movimento continuo lo porta però ad essere poco lucido quando ha l'occasione di andare a concludere verso la porta difesa da Letica.
Schierato da Juric sulla corsia di destra mette a disposizione tutto il suo dinamismo per eseguire tutte e due le fasi di gioco. Questo movimento continuo lo porta però ad essere poco lucido quando ha l'occasione di andare a concludere verso la porta difesa da Letica.
La sua prestazione varia a seconda delle zolle di campo che calpesta. Quando agisce da esterno offensivo trova sempre il modo di mettere in difficoltà la retroguardia avversaria, ma appena entra dentro i sedici metri si trasforma diventando un pasticcione che non riesce a far male a Letica e soci.
La sua prestazione varia a seconda delle zolle di campo che calpesta. Quando agisce da esterno offensivo trova sempre il modo di mettere in difficoltà la retroguardia avversaria, ma appena entra dentro i sedici metri si trasforma diventando un pasticcione che non riesce a far male a Letica e soci.
Partita molto discontinua quella del centrocampista offensivo scaligero. Potrebbe sfruttare molto meglio le difficoltà della retroguardia spallina, invece ogni tanto si estranea dal gioco girando alla larga dai sedici metri avversari. Quando si accende, tuttavia, dà l'impressione di potersi rendere sempre pericoloso.
Partita molto discontinua quella del centrocampista offensivo scaligero. Potrebbe sfruttare molto meglio le difficoltà della retroguardia spallina, invece ogni tanto si estranea dal gioco girando alla larga dai sedici metri avversari. Quando si accende, tuttavia, dà l'impressione di potersi rendere sempre pericoloso.
Centrocampista di lotta e di comando, si fa apprezzare in entrambe le fasi di gioco. Non si tira indietro quando c'è da affondare un tackle sulle caviglie degli avversari e quando può si lascia andare anche a qualche giocata di fino.
Entra per la sua ultima al Bentegodi senza il pubblico di casa e con la sua squadra che si limita a controllare il gioco nella propria metà campo. Una giornata che avrebbe dovuto significare ben altre emozioni per l'ormai (quasi) ex attaccante degli scaligeri.
In poco più di 10 minuti chiude la partita con una doppietta che non lascia scampo alla formazione di Di Biagio. Avrebbe anche l'occasione di realizzare una tripletta, ma la sua conclusione è debole e non riesce ad infilare nuovamente Letica. Esce nel secondo tempo per permette "la passerella" a Pazzini, all'ultima al Bentegodi.
In poco più di 10 minuti chiude la partita con una doppietta che non lascia scampo alla formazione di Di Biagio. Avrebbe anche l'occasione di realizzare una tripletta, ma la sua conclusione è debole e non riesce ad infilare nuovamente Letica. Esce nel secondo tempo per permette "la passerella" a Pazzini, all'ultima al Bentegodi.
In poco più di 10 minuti chiude la partita con una doppietta che non lascia scampo alla formazione di Di Biagio. Avrebbe anche l'occasione di realizzare una tripletta, ma la sua conclusione è debole e non riesce ad infilare nuovamente Letica. Esce nel secondo tempo per permette "la passerella" a Pazzini, all'ultima al Bentegodi.
Incredibile la grinta che riesce a trasmettere ai suoi uomini. Lo si sente urlare per praticamente tutta la partita anche se il match è durato poco più di dieci minuti. I suoi uomini si muovono con automatismi quasi perfetti e per tutto il primo tempo alla SPAL non resta che guardare.
Ha gran parte della colpa sulla prima rete di Di Carmine, il colpo di testa dell'attaccante avversario non è certamente irresistibile, ma lui interviene in ritardo non riuscendo a bloccare la sfera. Dà sensazione di insicurezza per tutto l'arco del match, a parte qualche raro intervento di qualità.
Ha gran parte della colpa sulla prima rete di Di Carmine, il colpo di testa dell'attaccante avversario non è certamente irresistibile, ma lui interviene in ritardo non riuscendo a bloccare la sfera. Dà sensazione di insicurezza per tutto l'arco del match, a parte qualche raro intervento di qualità.
La catena di sinistra del Verona è un tritatutto e lui ci finisce nel mezzo senza nessuna possibilità di sopravvivvere. L'intesa tra Lazovic e Dimarco, più le sovrapposizioni di Eysseric lo costringono spesso ad essere chiamato fuori zona, lasciando varchi utili per gli inserimenti degli scaligeri. Nella ripresa viene spostato sulla corsia opposta, ma senza che il suo rendimento riesca a migliorare di molto.
Gli esterni ed i centrocampisti offensivi del Verona lo mettono in difficoltà per tutto l'arco della partita, saltandolo spesso con passaggi in profondità che ne colgono alla perfezione un posizionamento non corretto. Ogni tanto riesce a rimediare con le sue lunghe leve, ma è un evento raro.
Ha sulla coscienza la rete che sblocca il match: è lui che dovrebbe marcare Di Carmine, invece lascia troppo spazio all'attaccante avversario e salta fuori tempo facendosi scavalcare agevolmente dalla traiettoria del cross di Lazovic. Male anche in occasione della terza rete dei padroni di casa, con un piazzamento decisamente rivedibile.
Ha sulla coscienza la rete che sblocca il match: è lui che dovrebbe marcare Di Carmine, invece lascia troppo spazio all'attaccante avversario e salta fuori tempo facendosi scavalcare agevolmente dalla traiettoria del cross di Lazovic. Male anche in occasione della terza rete dei padroni di casa, con un piazzamento decisamente rivedibile.
Ha sulla coscienza la rete che sblocca il match: è lui che dovrebbe marcare Di Carmine, invece lascia troppo spazio all'attaccante avversario e salta fuori tempo facendosi scavalcare agevolmente dalla traiettoria del cross di Lazovic. Male anche in occasione della terza rete dei padroni di casa, con un piazzamento decisamente rivedibile.
Per sua fortuna gli esterni veronesi sembrano tirare un po' il freno e non attaccare troppo dopo il suo ingresso. Di lui si ricordano un sonoro calcione preso in faccia ed una singola discesa nella metà campo avversaria, terminata con un tiro-cross senza arte né parte.
Dopo il suo ingresso la SPAL migliora di molto la qualità della manovra offensiva, incidendo di più nella metà campo avversaria ed arrivando più volte alla conclusione. Lo stesso numero 77 prova ad impensierire Radunovic, ma il suo tiro viene disinnescato dal portiere avversario.
Galleggia nella propria metà campo, assistendo quasi impotente al giro palla dei padroni di casa. I difensori ed i compagni del centrocampo non riescono mai a fornirgli un possesso pulito per poter iniziare una manovra incisiva.
Galleggia nella propria metà campo, assistendo quasi impotente al giro palla dei padroni di casa. I difensori ed i compagni del centrocampo non riescono mai a fornirgli un possesso pulito per poter iniziare una manovra incisiva.
Il Verona sviluppa la manovra sulla corsia opposta la sua per poi cercare l'uomo sul secondo palo. La sua intesa non con Bonifazi non funziona e proprio da un suo errato posizionamento nasce la seconda rete di Di Carmine.
Sembrava che l'esterno offensivo dovesse essere schierato dal 1' invece Di Biagio lo tiene inizialmente in panchina in favore di un atteggiamento più prudente. Il suo ingresso però coincide con un aumento dei giri del motore della SPAL e nel finale prova anche a togliersi la soddisfazione personale della rete, senza però riuscire ad incidere sul punteggio.
Mandato in campo nella ripresa ha un po' più di verve rispetto a Valdifiori, provando un paio di volte a mettere in difficoltà la retroguardia scaligera. Prima ci prova su punizione poi con un colpo di testa, ma nel primo caso Radunovic blocca in due tempi, nel secondo la sua deviazione si perde sul fondo.
La dura legge dell'ex questa volta si è scordata di Valoti. Il centrocampista offensivo non è riuscito ad incidere sulle sorti del match, anche quando prova ad illuminare la scena con giocate di classe come il colpo di tacco fatto a metà del primo tempo.
La dura legge dell'ex questa volta si è scordata di Valoti. Il centrocampista offensivo non è riuscito ad incidere sulle sorti del match, anche quando prova ad illuminare la scena con giocate di classe come il colpo di tacco fatto a metà del primo tempo.
Non vede praticamente mai la palla e se vuole fermare lo sviluppo della manovra avversaria è costretto a ricorrere al fallo. Il centrocampista in prestito dalla Fiorentina perde il confronto con quello che potrebbe essere un suo prossimo compagno di squadra Amrabat, senza dare mai l'impressione di essere neppure al suo livello.
Nel primo tempo, a parte una conclusione dalla distanza di Petagna, è l'unico che si fa vedere nella metà campo avversaria. Nella ripresa Di Biagio lo sposta leggermente più avanti ed il brasiliano ne approfitta per farsi notare con un bel dribbling ed una conclusione velenosa che si perde di poco sul fondo.
Di Biagio lo schiera in una posizione ibrida a metà tra la mezz'ala ed il trequartista in appoggio a Petagna. Nel dubbio il classe 2001 gioca male in entrambi i ruoli, facendo pochissimo filtro e dando ancora meno qualità alla manovra offensiva.
Di Biagio lo schiera in una posizione ibrida a metà tra la mezz'ala ed il trequartista in appoggio a Petagna. Nel dubbio il classe 2001 gioca male in entrambi i ruoli, facendo pochissimo filtro e dando ancora meno qualità alla manovra offensiva.
Partita difficile per il possente attaccante ferrarese. Abbandonato al suo destino per quasi tutto il primo tempo, prova a tirare il classico coniglio fuori dal cilindro con una punizione dalla distanza. Meglio nella ripresa, ma contro una difesa incerottata come quella scaligera dovrebbe fare molto di più.
Partita difficile per il possente attaccante ferrarese. Abbandonato al suo destino per quasi tutto il primo tempo, prova a tirare il classico coniglio fuori dal cilindro con una punizione dalla distanza. Meglio nella ripresa, ma contro una difesa incerottata come quella scaligera dovrebbe fare molto di più.
Il Verona trova il vantaggio dopo 7 minuti e chiude la partita dopo 11, lui aspetta la ripresa per mandare in campo gli unici giocatori che dimostrano di poter mettere in difficoltà la retroguardia dei padroni di casa.