Juventus Stadium, le treccioline di Mbakogu contro gli arzigogoli del solito Pogba, Zaccardo che scambia il gagliardetto con Buffon a metà campo fa molto Seven Nation Army mentre la pioggia trasforma in fortunata la Signora scudettata. All'andata il Carpi regalò al Braglia ben due gol segnati a Buffon: fu l'ultima volta che qualcuno osò tanto. Cofie in luogo di capitan Bianco, Verdi sulla trequarti, ricco turnover per Allegri: Evra terzo di una difesa a tre, Hernanes in cabina di regia e Asamoah mezz'ala con Morata e l'instancabile Mandžuki? davanti. Fischia Irrati.
PRIMO TEMPO - L'ultima squadra in grado di mantenere inviolata la porta di casa per dieci partite casalinghe consecutive fu l'Empoli di Gaetano Salvemini (e Drago, e Mazzarri, e Di Francesco, e Baiano...) nella stagione 1986/87. Gli assaggi di tacchetti biancorossi sono l'antipasto ospite sul ginocchio di Morata: serve la portata Romagnoli. Il Carpi lascia - come da copione - il possesso ai padroni di casa così che Crimi, Cofie e Martinho tocchino il pallone tante volte quanto gli spettatori della tribuna Est. Bonucci (29 anni oggi), che schizza il cameraman con la borraccia, si destreggia fra sombreri e iniziative offensive, ma quando Crimi pesca delizioso il taglio di Verdi - immobile Evra - è Buffon a doverci mettere il piedone. Stesso destino per Mr. Labile da Lagny-sur-marne, che proprio su lancio del numero 19 sfiora il gol, murato da Belec. Il possesso palla - toccherà il 75% a fine primo tempo - paziente e articolato dei bianconeri porta al gol vicinissimi al quarantacinquesimo, dopo l'inversione delle mezz'ali operata dalle falangi immobili del chirurgo Allegri: Asamoah ispira il destro di Hernanes dal limite dell'area, la sfera rimbalza davanti a Belec che - per sfortuna di Castori - non è né Oblak né Schmeichel, ma nemmeno Christian Mathenia o Areola. 1-0 allo Stadium e capriole per il Profeta al primo gol in bianconero. Il giallo a Mandžuki? farà saltare al croato la trasferta di Verona, Zaza sorride sotto la cuffia scura, come se Torino fosse Amburgo.
SECONDO TEMPO - Resta negli spogliatoi l'acciaccato Morata, entra per lo spagnolo l'ex Sassuolo, fermo alla rete-scudetto contro il Napoli. La notizia è il secondo giallo consecutivo pigliato da Rugani, che ferma Martinho lanciato in velocità. Al minuto sessantasei è la volta di Kevin Lasagna, uno che di gol dalla panchina se ne intende, essendo - nei cinque maggiori campionati europei - inferiore soltanto a Lewandowski (7, ma un pokerissimo nella stessa gara) e Grosicki (6). Invece il gol lo segna proprio Simone Zaza, che su palombella di Pogba salta più in alto di Romagnoli e batte Belec sul palo lontano: è il gioiello che sigilla la gara e costringe un buonissimo Carpi a soffrire ancora. 2-0 e in tutto lo Stadium parte la ola, mentre la girandola di cambi fa annotare sui pc dei giornalisti gli ingressi di Lichtsteiner, De Guzman, Sturaro e Porcari, che per poco non trafigge Buffon con un missile dai venticinque metri.
Al festival delle ammonizioni si aggiungono pure Lichtsteiner, Hernanes e Pogba: tutti (come Mandžuki?) salteranno la trasferta di Verona, ma che importa. Tre di recupero, poi champagne per tutti.