Chi vuol andare al preliminare di Europa League? Lo scomodo gioco a premi passato da Genoa (una sola vittoria nelle precedenti 17 partite prima di sconfiggere oggi l'Inter) e Reggio Emilia nel pomeriggio (Fiorentina che agguanta il 2-2 all'ultimo respiro con Bernardeschi) sbarca a Milano per il match che alla Roma serve per riprendersi da derby, manichini e soprattutto per rimettere la test davanti al fotofinish col Napoli in cui la medaglia più preziosa è al gusto Champions diretta. Senza Romagnoli e Antonelli toccherà a Vangioni - e non Calabria - fronteggiare Salah in quello che appare il più nitido mismatch di serata. Confermato il discusso De Sciglio con tanto di fascia da capitano, la mediana verrà presidiata da Sosa in regia fra Pašali? (Kucka in tribuna dopo il rosso di Crotone) e Mati; davanti terza da titolare consecutiva per Lapadula fra gli sguscianti iberici. 4-2-3-1 per Spalletti con Emerson dirottato a destra (squalificato Rüdiger non si fida di Bruno Peres) e Juan Jesus terzino mancino. Paredes e De Rossi agiranno da plaxiglass dietro al tergicristallo Nainggolan (doppietta in questo stadio all'Inter un paio di mesi fa), Perotti (preferito all'ex El Shaarawy) ed Edin Džeko. Arbitra Rizzoli.

Spalletti di buon umore (Getty Images)

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Montella preoccupato (Getty Images)

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PRIMO TEMPO - Ciò che va in onda sui teleschermi, ciò che si ascolta via radio o si vede coi propri occhi allo stadio davanti a più di cinquantamila spettatori è un atto d'odio da parte del Milan nei confronti dei suoi tifosi. Un undici incapace di tenere testa ad una Roma organizzata, ma non certamente spaziale e irresistibile: ricordi sbiaditi quelli della Supercoppa e del derby pareggiato a tempo scaduto. Salah e Perotti affondano sulle fasce come se Vangioni e De Sciglio fossero i manichini da abbattere con fucili a munizioni gommose dei baracconi, Paletta è in ritardo su Džeko dopo un pasticcio Deulofeu-Vangioni e col piatto destro gira bene verso l'incrocio l'assistenza dell'egiziano: giallorossi avanti dopo sette minuti. Servono un paio di miracoli di Donnarumma per evitare il pallottoliere: prima il portierino vola su destro a giro di Perotti, poi nega la gioia del gol a Nainggolan deviando la sfera sul palo. Nulla può il novantanove sul raddoppio del bosniaco da corner, sempre più capocannoniere su Belotti e Icardi: Paredes calcia bene e la sfera finisce sulla zucca del nove che ha la meglio di De Sciglio, Lapadula e Zapata come fosse Gulliver accerchiato da lillipuziani. L'unico brivido alla schiena di Szcz?sny giunge su conclusione da distanza siderale del Principito Sosa, ma il polacco è attento e coraggioso, così come in uscita alta. Dopo un solo minuto di recupero Rizzoli manda i rossoneri a rinfrescarsi le idee. 

Morde il Ninja (Getty Images)

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SECONDO TEMPO - Si scalda Francesco Totti dopo gli acciacchi patiti dal Monito Perotti a fine primo tempo, ma l'argentino resiste e nel Milan entra Bertolacci per un Matías Fernández non certamente peggiore in campo. La mossa della disperazione montelliana sta tutta nel cambio Vangioni - Ocampos, nell'insolito ruolo di terzino. I crampi - già nel riscaldamento il Ninja aveva accusato qualche problema -mettono KO Nainggolan: dentro Grenier. Il fulmine rossonero è un volo d'angelo di Mario Pašali? su spizzata di Ocampos da azione da corner: Juan Jesus non segue il taglio del croato e insacca alle spalle dell'incolpevole estremo difensore. Resta acceso il tempo di un battito d'ali di colibrì il barlume di speranza del Milan, sotterrata dal pregevole gol di El Shaarawy (assist di Džeko), che non esulta dopo il destro a giro. Chiude la pratica il rigore di De Rossi (fallo da rosso di un disastroso Paletta ai danni di Salah) intuito da Donnarumma, nettamente il migliore dei suoi nonostante il poker sul groppone

Montella conferma quanto la Roma sia personale bestia nera: in undici confronti in Serie A tre pareggi e otto sconfitte. Milan che resta "in scia" di Inter e Fiorentina, prossima partita (out 4/5 di difesa) contro l'Atalanta. Roma tornata "calda" dopo il derby, e ora la Juventus.