Sotto un cielo plumbeo, segno di una primavera mai sbocciata, e davanti ad uno sparuto numero di spettatori, il Palermo si appresta a salutare la Serie A. Al Bentegodi contro un Chievo, solidamente al dodicesimo posto in classifica, e che veste i panni di incorruttibile giustiziere, il copione sembra già scritto.
FORMAZIONI: Maran si affida al 4-4-2 in cui il capitano Pellissier agisce da unica punta supportato da Birsa. In difesa, davanti all’ex Sorrentino, coppia centrale obbligata con Cesar e Gamberini, sulle fasce Frey e Cacciatore. La linea mediana è formata da Castro, Radovanovic, Izco e il belga Bastien sempre più convincente. Bortoluzzi, privo di Nestorovski, deve rinunciare anche a capitan Rispoli per un improvviso attacco influenzale (nemmeno in panchina). Davanti a Fulignati, difesa a 3 con Cionek, Goldaniga e Andelkovic. A centrocampo Gazzi, Jajalo e Chochev in mezzo, González, preferito a Morganella, e Aleesami gli esterni. Attacco ultraleggero con la coppia Diamanti-Sallai, due generazioni di trequartisti a confronto.
PRIMO TEMPO: il primo squillo, dopo il vantaggio di Croce arrivato da Empoli, è di Pellissier che di destro su servizio impeccabile di Birsa, impegna severamente Fulignati. Risponde al 15’ Sallai con una conclusione da fuori area respinta di pugno da Sorrentino. Il Chievo palleggia, il Palermo aspetta. Le occasioni da gol latitano. Le notizie che arrivano dal Castellani deprimono i rosanero, mentre il Chievo sembra non volere infierire.
SECONDO TEMPO: al rientro dagli spogliatoi, si rivede Inglese che prende il posto di Izco. Proprio l’attaccante ex Carpi appena entrato si scontra con Gazzi che cadendo si fa male alla spalla sinistra ed è costretto a chiedere il cambio; dentro Bruno Henrique. A sbloccare il match ci pensano i nuovi entrati. Al 67' clamoroso svarione di Jajalo, ne approfitta Inglese che, in area di rigore viene toccato da Bruno Henrique. Per Serra è rigore. Dal dischetto Pellissier è semplicemente perfetto. Nono gol stagionale per l'idolo della nord. Il Palermo prova a reagire, ma per due volte Sorrentino nega il pareggio prima a Diamanti e poi a Goldaniga. Nel finale Goldaniga sfrutta un colpo di testa all'indietro di Pellissier e tutto solo davanti a Sorrentino rende meno amaro il pomeriggio veronese.
Come da copione il Chievo non ha infierito, ma il Palermo non è riuscito ad evitare la retrocessione.