Il Napoli, chiuso fra le romane, per avvicinarsi al secondo posto dopo il derby di Keita. L'Inter per raggiungere cugini (fermati sull'1-1 a Crotone) e sesto posto dopo cinque partite senza vittoria in campionato. Sarri sceglie un undici offensivo con Ghoulam rispolverato al posto di Strini? e Zieli?ski per Allan; davanti ancora tridente light con Milik arma dalla panchina. Pioli non esce dal tornado di critiche e va per la sua strada a testa bassa: perso Miranda per un problema muscolare dell'ultimo minuto al quadricipite destro, il centro della difesa sarà presidiato da Medel e Murillo. Panchina per Periši? e per Kondogbia (scelta tecnica): dentro Éder e Brozovi?. Al Meazza, che saluta Matthäus e la sua maglia col dieci, dirige Rocchi.
PRIMO TEMPO - Quarantacinque minuti di dominio tecnico intervallati da sterili folate sulla fascia destra con Candreva rincorso da Ghoulam e Insigne. Poca, pochissima Inter nel posticipo della domenica di fronte a un Napoli organizzato, elegante, spumeggiante eppure fermo a zero gol fino a due primi dal fischio di Rocchi, quando il seppuku di Nagatomo regala l'undicesimo gol stagionale (eguagliato il record 2014/15) di Callejón e riporta in superficie l'odio sportivo dei sessantatremila di San Siro verso il piccolo giapponese. Male Brozovi? e Gagliardini, persi nel labirinto tracciato da Diawara e Zieli?ski: il polacco taglia in due i nerazzurri e manda in porta Mertens dopo trentaquattro minuti, solo il palo - esterno - ferma la corsa del belga. Prima tanto spumante metodo classico dai piedini di Insigne, sette dribbling (!) riusciti e figuraccia di João Mário, sparito dal rettangolo dopo un avvio incoraggiante.
SECONDO TEMPO - Pioli cambia qualcosa all'ora di gioco inserendo Periši? per João Mário, completamente fuori dalla partita. Sarri risponde con Marko Rog per Zieli?ski: staffetta che odora di fragole e frutta di stagione. Il Napoli dà sempre l'impressione di poter segnare, ma sciupa almeno tre palle gol: un po' per snobismo, un po' per bravura di Handanovi?. Banega entra per Éder e Allan prende il posto di Hamšík per dar più muscoli alla mediana: non benissimo lo slovacco, vittima di qualche acciacco. A Milik vengono concessi dieci minuti più recupero, quando i crampi abbondano e le squadre non ne hanno più. Finisce 0-1 dopo tre minuti di recupero: Napoli a -1 dalla Roma, Inter ancora a tre lunghezze dal Milan.