I giallorossi per allungare sul Napoli - più che accorciare le distanze dalla Juventus - e il Pescara per non dare ancora ragione alla matematica e restare davanti a Osasuna e Palermo a gol subiti (72 quelli concessi dagli spagnoli, 73 dai rosanero) nei cinque maggiori campionati europei: Zeman ritrova la sua ex squadra e l'affronta col solito 4-3-3 con Benali, Caprari e Bahebeck terminali offensivi. Capitan Nainggolan supporta la Lupa priva di Totti e De Rossi: Rüdiger confermato terzino destro, a sinistra gioca Emerson e non Mário Rui. All'Adriatico, ove mai i biancazzurri hanno sconfitto la Roma in Serie A, dirige Irrati.
PRIMO TEMPO - La Roma ride e scherza, attacca, orchestra, giostra, ma dopo il gol annullato in avvio a Salah con una magia del guardalinee si fa prendere dall'ansia e dalla fretta, mancando facili occasioni e banali appoggi finendo quasi sempre in offside. Il Pescara, difensivamente male organizzato come un addio al celibato in monastero, scopre sempre i fianchi ai filtranti velenosi di Paredes e si fa pericolosa unicamente con Bahebeck, unico dei tridente in grado di crear grattacapi a Rüdiger e Manolas. Il bum bum giallorosso esplode a un minuto dal fischio di metà gara con Strootman e Nainggolan (250ª gara in A festeggiata con la doppia cifra in campionato) per un festival dei mediani muscolari col vizio del gol. Gli assist, gentilmente offerti da Dzeko e Stephan El Shaarawy, nascono da pregevoli iniziative di Paredes e Salah. Malissimo, manco a dirlo, Zampano e Biraghi.
SECONDO TEMPO - Passano tre minuti e il secondo assist del Faraone dà una gioia pure a Salah, che calcia a giro superando un Fiorillo non di certo incolpevole. L'asse egiziana non accenna a fermarsi ed ecco l'hat-trick di assistenze dell'ex rossonero, comodo per il compagno siglare la doppietta personale. L'ingresso di Bruno per Muntari (ammonito) peggiora di molto le cose, anche se il Pescara va vicino al gol in almeno tre occasioni con Benali, Coulibaly e il "solito" Bahebeck. Il "male" in casa giallorossa arriva al minuto settanta: Spalletti sceglie di sostituire Dzeko - unico non in gol degli avanti - con Grenier e il bosniaco va su tutte le furie inveendo ripetutamente col proprio allenatore e guadagnando direttamente gli spogliatoi. Benali, dal nulla, anticipa il riposato Manolas sfruttando alla grande l'assist di Memushaj dalla sinistra (appena entrato Juan Jesus...) e batte Szcz?sny per il primo gol da matematicamente retrocessi. Finisce 1-4 senza recupero, Pescara giù.