Il massimo picco di concentrazione lo raggiunge nella prima mezz'ora e nei minuti finali. Per larga parte, non è chiamato a grossi interventi. Tuttavia, quando c'è bisogno di lui, risponde prontamente.
Il massimo picco di concentrazione lo raggiunge nella prima mezz'ora e nei minuti finali. Per larga parte, non è chiamato a grossi interventi. Tuttavia, quando c'è bisogno di lui, risponde prontamente.
Ad inizio gara, soffre Ansaldi in maniera terribile. L'esterno gli sfugge in ogni occasione che si propone in avanti. Maran cambia poi qualcosa a livello d'impostazione, lui più avanzato a centrocampo, ha modo di riscattarsi, ma non completamente: ha sulla coscienza un quasi gol.
Ad inizio gara, soffre Ansaldi in maniera terribile. L'esterno gli sfugge in ogni occasione che si propone in avanti. Maran cambia poi qualcosa a livello d'impostazione, lui più avanzato a centrocampo, ha modo di riscattarsi, ma non completamente: ha sulla coscienza un quasi gol.
Non parte bene: la propositività del primo tempo del Torino, lo mette in difficoltà, anche se riesce a cavarsela. Molto meglio nella ripresa, quando ha più controllo della situazione e non compie sbavature.
E' vero, gioca pochi minuti, uno scampolo di partita. Tuttavia conquista due calci di punizione e si rende protagonista di un'ottima e opportuna chiusura al 92esimo.
Incontra molte difficoltà nella prima parte di gara. Nonostante un De Silvestri non eccelso, fa fatica a trovare lo spunto giusto e a contenere. Meglio nel secondo tempo quando prende più fiducia e termina stremato al momento della sostituzione.
Incontra molte difficoltà nella prima parte di gara. Nonostante un De Silvestri non eccelso, fa fatica a trovare lo spunto giusto e a contenere. Meglio nel secondo tempo quando prende più fiducia e termina stremato al momento della sostituzione.
Incontra molte difficoltà nella prima parte di gara. Nonostante un De Silvestri non eccelso, fa fatica a trovare lo spunto giusto e a contenere. Meglio nel secondo tempo quando prende più fiducia e termina stremato al momento della sostituzione.
Prima dell'espulsione, la sua era stata una gara perfetta o quasi, senz'altro il migliore della difesa del Chievo, preciso e puntuale nelle tempistiche. Il fallo che gli costa l'espulsione è però ingenuo, frivolo e inutile. Poteva costare cara alla squadra, l'inferiorità numerica.
Prima dell'espulsione, la sua era stata una gara perfetta o quasi, senz'altro il migliore della difesa del Chievo, preciso e puntuale nelle tempistiche. Il fallo che gli costa l'espulsione è però ingenuo, frivolo e inutile. Poteva costare cara alla squadra, l'inferiorità numerica.
Il suo problema di oggi è la discontinuità, il fatto che lo si veda molto a sprazzi, fin troppo a momenti. La sua è una lampadina che si accende troppo raramente, ma quando fa luce, l'intuizione è sempre utile. Peccato scompaia per lunghi tratti di match, fino a costringere Maran a sostituirlo.
Una ventina di minuti di gioco scarsi per lui, che ha sostituito Castro. Nonostante sia a "freddo" o quasi, entra bene in partita, dando una mano in avanti e con un ottimo cross mal sfruttato dai compagni.
Una ventina di minuti di gioco scarsi per lui, che ha sostituito Castro. Nonostante sia a "freddo" o quasi, entra bene in partita, dando una mano in avanti e con un ottimo cross mal sfruttato dai compagni.
Molto meglio in fase di tamponamento che di costruzione. Messo inizialmente in difficoltà, riesce a cavarsela con l'esperienza e la rudezza, assai più concreta di qualunque altra abilità.
Molto meglio in fase di tamponamento che di costruzione. Messo inizialmente in difficoltà, riesce a cavarsela con l'esperienza e la rudezza, assai più concreta di qualunque altra abilità.
A centrocampo è risultato la pedina più utile in fase di distribuzione del gioco. Per farla breve, lo si è visto poco, ma le sue giocate sono state importanti in fase propositiva. Un secondo tempo più fruttuoso dei primi 45 minuti.
Patisce tanto il centrocampo granata. Lo si vede spesso in difficoltà nella prima mezz'ora, soprattutto nel tamponamento e recupero. Cresce piano, assieme a tutto il Chievo, si porta a casa degnamente la pagnotta, con una prestazione non brillante ma generosa.
Non si può dire che non ce la metta tutta. Tuttavia, se nel primo tempo è perdonabile perchè non gli arriva un pallone giocabile, nei secondi 45 minuti il suo contributo resta sempre impalpabile.
Non si può dire che non ce la metta tutta. Tuttavia, se nel primo tempo è perdonabile perchè non gli arriva un pallone giocabile, nei secondi 45 minuti il suo contributo resta sempre impalpabile.
Nel primo tempo, il Chievo non fa un tiro uno in porta. Non è colpa sua visto che non viene rifornito mai. La musica cambia un po' nella ripresa, ma lui continua a pasticciare con la palla e dribbling improbabili nei tempi e spazi sbagliati.
Ha la buona intuizione di sistemare la difesa da 4 a 3, per raggiungere una migliore organizzazione in campo. In questo modo, blocca a poco a poco il Torino. La sua è però una squadra impaurita, anche se il diktat del "primo non prenderle" si rivelerà fruttuoso di un punto molto buono.
Soffre di qualche incertezza. Nel primo tempo, assieme a Burdisso, compie quasi un pasticcio in occasione di un retropassaggio. E' insicuro su un'uscita. Poi riprende piena lucidità nella mezz'ora finale.
Soffre di qualche incertezza. Nel primo tempo, assieme a Burdisso, compie quasi un pasticcio in occasione di un retropassaggio. E' insicuro su un'uscita. Poi riprende piena lucidità nella mezz'ora finale.
Sciagurato il retropassaggio di testa, nel quale pasticcia un po' assieme a Sirigu. Tuttavia, la sua giornata non proseguirà in modo lucido. Al 59' Bani ha una buona occasione da corner per segnare, lui se lo perde tragicamente in marcatura. Per fortuna la conclusione non è precisa.
Trova spesso enorme difficoltà nel saltare l'uomo, tanto che nella ripresa Mazzarri lo sostituisce senza tanti rimpianti. Meglio quindi nel contenimento (soprattutto nel gioco aereo, il suo pezzo forte). che in fase offensiva.
Trova spesso enorme difficoltà nel saltare l'uomo, tanto che nella ripresa Mazzarri lo sostituisce senza tanti rimpianti. Meglio quindi nel contenimento (soprattutto nel gioco aereo, il suo pezzo forte). che in fase offensiva.
Si trova a suo agio nella difesa a tre. E' importante anche per dare la giusta copertura alle frequenti propulsioni di Ansaldi. Quanto c'è da coprire, lo fa in modo egregio e con sicurezza.
Per sessanta minuti è un carro armato sulla sua fascia di competenza. Rende esangue pure un disperato Cacciatore. Quando il Chievo in mezzo si mette a quattro, decresce un po'. Incredibile il palo colto nel primo tempo.
Entra al posto di De Silvestri ma acquisisce sicurezza solo dopo un bel po' di minuti. Riesce comunque a dare il suo contributo, lottando molto e in modo fruttuoso.
A freddo, prende il posto di N'koulou, ma entra subito in partita. Bene la fase difensiva, ma è audace quanto basta per dare il là ad un paio di azioni offensive. Non era facile non far rimpiangere il compagno.
A freddo, prende il posto di N'koulou, ma entra subito in partita. Bene la fase difensiva, ma è audace quanto basta per dare il là ad un paio di azioni offensive. Non era facile non far rimpiangere il compagno.
Un peccato che s'infortuni al 60esimo. La sua è una prestazione maiuscola, dove non sbaglia quasi nulla e la sua copertura è costante e priva d'errori. Tradito dalla fragilità muscolare.
Comincia malino, perdendo subito un brutto pallone a centrocampo. Riesce a tornare subito in sè, ad acquistare lucidità e farsi trovare pronto alla lotta a centrocampo.
Al contrario del Torino, è il suo secondo tempo ad essere migliore del primo. La prestazione complessiva rimane buona, soprattutto nell'ultima mezz'ora in fase d'attacco. Per il resto, gioca moltissimi palloni e contrasti.
Si muove a torace incassato e ingobbito dallo stupefacente Belotti 2016-17, fratello brillante del campionato scorso. Lo si vede dare manforte alla difesa e in questo è molto generoso, ma in avanti non è più lui. Clamoroso il gol sbagliato al 19'.
Già nel primo tempo, momento migliore del Torino, non ha molto modo di farsi notare. La sua partecipazione al gioco però diventa sempre più latitante, quando resta incastrato nelle maglie strette del Chievo.
Una prestazione fatta di lampi. Qualche buon cross, qualche buon lancio in avanti, qualche intuizione notevole. Il tutto però, si conta giusto sulle dita di una mano. Un po' poco.
Dopo un primo tempo brillante e con i suoi un po' sciuponi, la squadra resta incartata nella seconda parte del match. Non sembra preoccuparsene più di tanto però: ai cambi ci pensa quando costretto dai problemi fisici e Edera lo fa entrare tardissimo. Il punto interessava anche a lui.