Quasi del tutto inoperoso nel corso della partita, deve purtroppo andare a raccogliere la palla in fondo al sacco, esente da colpe, sul gol di Lazzari. Pomeriggio tranquillo, nonostante il pareggio.
Quasi del tutto inoperoso nel corso della partita, deve purtroppo andare a raccogliere la palla in fondo al sacco, esente da colpe, sul gol di Lazzari. Pomeriggio tranquillo, nonostante il pareggio.
Dominatore sulle palle alte nel primo tempo, nella ripresa cala vistosamente, e si lascia anche bruciare da Antenucci su un cross dalla destra. Per sua fortuna il tiro è debole e centrale, ma il rischio corso è stato elevato. Si perde più di una volta gli attaccanti spallini, non confermando quanto di buono fatto vedere nelle ultime uscite.
La sua classica buona partita. Poche sbavature, ma niente di esaltante. Dei centrali genoani è quello col piede più educato e tenta di sfruttarlo con qualche passaggio taglia-linee con esiti alterni. Nel complesso, comunque, merita la sufficienza.
La sua classica buona partita. Poche sbavature, ma niente di esaltante. Dei centrali genoani è quello col piede più educato e tenta di sfruttarlo con qualche passaggio taglia-linee con esiti alterni. Nel complesso, comunque, merita la sufficienza.
Tende a soffrire un po' troppo i secondi tempi, come già visto contro il Napoli. E' comunque generoso e cerca anche qualche incursione offensiva, ma è troppo impreciso e distratto in alcune situazioni di gioco. Si rifarà.
Tende a soffrire un po' troppo i secondi tempi, come già visto contro il Napoli. E' comunque generoso e cerca anche qualche incursione offensiva, ma è troppo impreciso e distratto in alcune situazioni di gioco. Si rifarà.
Quando gli si chiude la vena e parte in progressione senza ragionare è probabilmente il più pericoloso dei suoi. Il sistema Ballardini prevede però che il buon Diego si faccia tutta la fascia su e giù migliaia di volte, ed è quindi fisiologico che perda spesso lucidità e riferimenti. Dalle sue parti il cliente è piuttosto scomodo ma riesce a contenerlo abbastanza bene.
Vive la sua vita uno sprazzo alla volta, dopo essersi assentato per svariati minuti. Sta di fatto che Costa dalla sua parte ha diversi grattacapi, ed i due cross che mette nel secondo tempo sulla testa di Lapadula sono di pregevolissima fattura. Se solo si estraniasse di meno, si parlerebbe di un altro giocatore.
Vive la sua vita uno sprazzo alla volta, dopo essersi assentato per svariati minuti. Sta di fatto che Costa dalla sua parte ha diversi grattacapi, ed i due cross che mette nel secondo tempo sulla testa di Lapadula sono di pregevolissima fattura. Se solo si estraniasse di meno, si parlerebbe di un altro giocatore.
Aggressivo nella maniera giusta nei primi quarantacinque minuti, con annesso rigore procurato, incanala male la sua adrenalina nella ripresa prendendo a calci troppo spesso gli avversari, finendo sul taccuino dei cattivi con ampio merito. Prestazione comunque discreta, ma manca quel qualcosa in più.
Aggressivo nella maniera giusta nei primi quarantacinque minuti, con annesso rigore procurato, incanala male la sua adrenalina nella ripresa prendendo a calci troppo spesso gli avversari, finendo sul taccuino dei cattivi con ampio merito. Prestazione comunque discreta, ma manca quel qualcosa in più.
Prestazione piuttosto inconcludente, figlia di una posizione in campo abbastanza ibrida ed un'ispirazione piuttosto fiacca. Urge ri-acquisire mordente.
Tante botte, qualche passaggio interessante, poco altro. Qualche anno fa era diventato noto per le sue scorribande nelle aree di rigore, ma adesso sembra tutto un ricordo piuttosto sbiadito.
Tante botte, qualche passaggio interessante, poco altro. Qualche anno fa era diventato noto per le sue scorribande nelle aree di rigore, ma adesso sembra tutto un ricordo piuttosto sbiadito.
Entra per fare la differenza nell'ultima mezz'ora, sbagliando tutto lo sbagliabile e facendosi anche ammonire per frustrazione. Non esattamente quello che ci si aspettava da lui.
Ogni volta che entra in campo potrebbe essere l'ultima, ma Pepito ci prova sempre e comunque. E per poco non sfiora anche il gol, con una palla che rimane troppo dietro rispetto al bersaglio per poter essere scagliata in porta. Tutti lo aspettano, speriamo arrivi presto.
Il Goran dell'ultimo mese sembrava davvero un giovincello: scatti, qualità nelle giocate, letture notevoli. Oggi però si prende una bella giornata di vacanza alle porte della Pasqua: praticamente mai pericoloso, cincischia spesso e viene richiamato in panchina dopo un'ora di gioco. Risorgerà ancora?
Ci sarebbero da scrivere ben più di quattro o cinque righe sulla sua partita: sbaglia malamente un rigore, se ne procura e ne segna un altro dopo essersi divorato un gol. Aggiungiamo alla frittata altre due ottime occasioni non sfruttate ed il voto è servito.
In vantaggio di un gol e di un uomo la sua squadra non solo non chiude la partita, ma si fa anche rimontare. La salvezza è cosa ormai fatta, ma in queste occasioni dimostra sempre di mancare in qualcosa.
Alex ha bisogno di crescere ed a Ferrara riesce a farlo anche perchè gli è concesso di sbagliare. Regala in maniera clamorosa il rigore che poi provvede prontamente a parare, e da lì in poi si mostra sicuro e attento. Piccolo campione in erba.
Alex ha bisogno di crescere ed a Ferrara riesce a farlo anche perchè gli è concesso di sbagliare. Regala in maniera clamorosa il rigore che poi provvede prontamente a parare, e da lì in poi si mostra sicuro e attento. Piccolo campione in erba.
Quel retropassaggio che spalanca a Lapadula le porte del Paradiso è un qualcosa di veramente inguardabile a questi livelli. Riesce però a rimanere calmo e a non sbroccare per gli altri settanta minuti, e, di questo, gliene va dato atto.
Bella partita, fatta di chiusure pesanti e di grande mentalità dopo il rosso a Vicari. Non molti se lo aspettavano, ma il ventunenne centrale spallino ormai è una solida realtà.
Soffre tanto le sgroppate di Lazovic ed è costretto ad usare le maniere forti per tenerlo a bada in più di un'occasione. Davanti si fa vedere il giusto, complice anche l'inferiorità numerica, senza mai essere incisivo. Da rivedere.
La prima parte della sua partita è buona, poi arriva l'episodio del rigore con conseguente espulsione, in cui è soprattutto tanto sfortunato. La sua squadra è costretta a giocare in dieci ma riesce comunque a strappare un pareggio insperato. Ne sarà sicuramente contento.
La prima parte della sua partita è buona, poi arriva l'episodio del rigore con conseguente espulsione, in cui è soprattutto tanto sfortunato. La sua squadra è costretta a giocare in dieci ma riesce comunque a strappare un pareggio insperato. Ne sarà sicuramente contento.
Alberto sta tornando il centrocampista di cui si era innamorato il Napoli qualche tempo fa. Tenace, aggressivo e tecnico: un mix di qualità oggi piuttosto rare in un giovane italiano. Trascina, con i suoi compagni di reparto, i suoi al pareggio senza mai darsi per vinto. Pronto per il prossimo salto.
Una vera e propria furia su quella fascia: sembra una mietitrebbia nel pieno del raccolto. Quando si allunga la palla e parte in progressione a tratti sembra inarrestabile, ed il gol realizzato oggi dimostra anche una tecnica in velocità niente male. Gli occhi di tante squadre sono su di lui, e a giusta ragione.
Sembra piccolo, ma in realtà è un guerriero grande e grosso. Dopo la lite con Matuidi ha forse acquisito ancora più consapevolezza nei propri mezzi, ed oggi ha regalato un'altra prestazione solida ai suoi, condita dall'assist per il bel gol di Lazzari. Maturo.
Che bella sorpresa Everton, mastino vecchio stile che si attacca alle caviglie degli avversari senza mai stancarsi per un secondo. Il numero di duelli è impressionante, senza mai tirare indietro la gamba. Viviani oggi non è stato assolutamente rimpianto.
Sparisce dai radar per un'ora, prima di riapparire in maniera piuttosto importante in occasione del gol dei suoi, che riescono a spaccare in due il centrocampo avversario grazie ad una sua ottima giocata spalle alla porta. Non sarà più il wonder kid di una volta, ma resta un attaccante solido.
Entra per dare sostegno ai suoi in una fase delicata della partita, riuscendo discretamente nell'impresa in uno stadio che conosce piuttosto bene.
Entra per dare sostegno ai suoi in una fase delicata della partita, riuscendo discretamente nell'impresa in uno stadio che conosce piuttosto bene.
Non la partita della vita, ma forse Antenucci di partite clamorose in carriera non ne ha giocate tantissime. Il capitano è un giocatore di sostanza e di pura cattiveria agonistica: oggi non brilla in fase offensiva, ma si costruisce un paio di occasioni degne di nota quasi dal nulla, aiutando tanto anche il centrocampo. Working class hero.
Ci vogliono davvero gli attributi per giocarsi le proprie chances, in dieci uomini, lontano da casa, senza rinunciare a nessun attaccante e, anzi, inserendo Floccari per Paloschi nei minuti finali. Strappa un pareggio meritatissimo grazie alla voglia dei suoi di non arrendersi mai. Voglia che, probabilmente, fluisce in primis da lui.
Ci vogliono davvero gli attributi per giocarsi le proprie chances, in dieci uomini, lontano da casa, senza rinunciare a nessun attaccante e, anzi, inserendo Floccari per Paloschi nei minuti finali. Strappa un pareggio meritatissimo grazie alla voglia dei suoi di non arrendersi mai. Voglia che, probabilmente, fluisce in primis da lui.