Ci mette tanta voglia, tanto carattere, ma a una buona avanzata offensiva corrisponde un problema in più in fase difensiva - specialmente nella ripresa quando il fiato manca -. Pochi minuti prima del gol mette sui piedi di Lazaar la palla per l'1-0, a recupero inoltrato non riesce a vedere Iago Falque che gli parte di fianco a causa del fiato corto.
Va vicino due volte alla rete, anche se la prima occasione rischia di creare molti problemi dato che è un pallone restituito per Fair Play malamente. La seconda chance, però, è ghiottissima e solo un super Sirigu riesce a strozzargli in gola l'urlo del gol.
Non brilla come invece ha brillato Lucioni in marcatura sul Gallo e oltre a questo si fa trovare di sorpresa sul taglio di Iago Falque in occasione del gol.
Bene in fase propositiva, meglio in fase difensiva quando deve arginare Niang, Berenguer e Molinaro. Nonostante debba coprire le avanzate di Ciciretti non va mai in difficoltà e si disimpegna egregiamente.
Tenere a bada per 90 e passa minuti Belotti non è facile, anzi. Le energie mentali, però, vengono meno sull'incursione di Ljajic quando si fa cogliere fuori posizione senza poter intervenire né sul serbo né su Iago Falque. Una vera beffa per lui.
Inizia bene... per i primi 10 minuti. Dopo la fiammata iniziale si appiattisce sempre di più fino al momento della sostituzione.
È il peggiore in mediana di tutte e due le squadre: perde il confronto con i quattro mediani schierati da Mihajlovic e straperde il confronto con il compagno Memushaj. Mai nel vivo del gioco viene risucchiato da esso invece che provare ad imbrigliarlo.
La retrocessione della passata stagione a Pescara lo ha segnato e quest'anno vuole fare di tutto per riscattarsi. Il più positivo dei suoi alla prima gara con questa maglia. Prova sempre la giocata e prova a creare anche la superiorità numerica, purtroppo per lui non è ben coadiuvato.
Primo tempo molto positivo, secondo tempo molto meno. Fa di tutto per mettersi in mostra e aiutare la sua squadra, ma paga alla lunga lo sforzo profuso nei primi quarantacinque minuti.
Meglio sicuramente di Iemmello, ma anche lui potrebbe fare di più, specialmente quando anticipa Moretti prendendo in contropiede Sirigu.
Meglio sicuramente di Iemmello, ma anche lui potrebbe fare di più, specialmente quando anticipa Moretti prendendo in contropiede Sirigu.
Arrivato per trascinare questa squadra alla salvezza, l'ex Re di Foggia stecca la prima: mai pericoloso e quasi goffo in area di rigore con il pallone fra i piedi. Avrà modo di rifarsi.
Arrivato per trascinare questa squadra alla salvezza, l'ex Re di Foggia stecca la prima: mai pericoloso e quasi goffo in area di rigore con il pallone fra i piedi. Avrà modo di rifarsi.
Si fa vedere molto di più del suo compagno di squadra in zona pericolosa, ma non riesce a creare nulla di così pericoloso, specialmente dopo la conclusione dai 20 metri del primo tempo.
La sfida diretta con Mihajlovic la vincerebbe anche, solo che il Torino ha troppi interpreti superiori al Benevento e non è un caso che siano due di loro a risolvere la pratica contro una squadra molto ben messa in campo e anche molto pericolosa.
Tre interventi, ma tutti e tre decisivi nella vittoria del Torino. I Granata con il portiere sardo hanno fatto un passo avanti rispetto all'anno scorso. Molto avanti.
Si fa vedere più per gli accenni di rissa con gli avversari che per gli spunti che sa regalare in campo. Prestazione senza infamia e senza lode per lui con il neo di farsi trascinare troppo spesso dalle provocazioni degli avversari.
Si fa vedere tanto in attacco, si occupa discretamente di Ciciretti. Una partita positiva tutto sommato la sua, ma senza il lampo che ci si può aspettare da un terzino della sua esperienza. Utilissimo comunque nel 4-2-3-1 di Sinisa Mihajlovic.
Se la cava, anche se in qualche occasione fa correre dei brividi ai suoi compagni. Manca ancora qualcosa perché possa ritornare sul livello a lui solito, ma nel complesso riesce a disinnescare bene le punte avversarie.
Altro passo in avanti il Torino lo fa grazie al suo arrivo. Calmo, mai in affanno e sicuro di sé. Il campione d'Africa fa vedere tutto quello di cui è capace al Vigorito di Benevento.
Anche lui risulta a tratti nervoso, ma se la manovra del Torino non naufraga nel nubifragio di Benevento è grazie a lui e al suo ordine in fase di impostazione.
La sua gara dura 45 minuti esatti: dopo essere entrato per sostituire Obi esce per un problema muscolare non senza aver aiutato la causa con il suo solito vigore in mezzo al campo.
La sua gara dura 45 minuti esatti: dopo essere entrato per sostituire Obi esce per un problema muscolare non senza aver aiutato la causa con il suo solito vigore in mezzo al campo.
Ha pochi allenamenti nelle gambe, ma quando viene chiamato in causa fa vedere che il talento c'è. Entra bene in partita e aiuta Rincon nel momento più duro della gara.
A difese stanche e squadre lunghe dovrebbe dare il meglio, ma questa sera entra male in campo e sbaglia molto non riuscendo mai ad aiutare la propria compagine.
A difese stanche e squadre lunghe dovrebbe dare il meglio, ma questa sera entra male in campo e sbaglia molto non riuscendo mai ad aiutare la propria compagine.
Meglio nella ripresa che nella prima frazione, ma si vede che è indietro rispetto ai suoi compagni di squadra. Con Mihajlovic potrebbe crescere ancora, ma oggi non la sua migliore prestazione.
Meglio nella ripresa che nella prima frazione, ma si vede che è indietro rispetto ai suoi compagni di squadra. Con Mihajlovic potrebbe crescere ancora, ma oggi non la sua migliore prestazione.
Non fa malissimo nella prima frazione, sebbene non trovi la via del gol, ma dopo il 70° minuto si vede che non ne ha più e perde moltissimi palloni, cosa assolutamente non da lui.
Non fa malissimo nella prima frazione, sebbene non trovi la via del gol, ma dopo il 70° minuto si vede che non ne ha più e perde moltissimi palloni, cosa assolutamente non da lui.
Nel primo tempo non moltissimo da parte sua, ma cresce alla distanza e tocca il suo culmine al 90° minuto quando su ottima imbeccata di Ljajic trafigge Belec.
Nel primo tempo non moltissimo da parte sua, ma cresce alla distanza e tocca il suo culmine al 90° minuto quando su ottima imbeccata di Ljajic trafigge Belec.
È un artista e in quanto tale è ondivago all'interno della stessa gara: parte bene, poi si spegne e poi trova una palla al bacio che decide praticamente la gara.
"Questa partita l'anno scorso l'avremmo persa", così ai microfoni nel post gara il serbo e non gli si può dare torto. La sua squadra si limita a fare il compitino, per sua fortuna Ljajic e Iago vestono la maglia bianca con la strisca granata e non quella giallorossa degli avversari.
