
Poche le responsabilità sul gol di Castro del momentaneo vantaggio del Chievo, per il resto si districa con tranquillità, specialmente nella seconda frazione in cui non viene quasi mai chiamato in causa.
Poche le responsabilità sul gol di Castro del momentaneo vantaggio del Chievo, per il resto si districa con tranquillità, specialmente nella seconda frazione in cui non viene quasi mai chiamato in causa.
Soffre, così come tutta la retroguardia nella prima metà di gioco, poi nel secondo tempo sale in cattedra e sventa sul nascere qualsiasi possibile pericolo portato dal Chievo Verona. Forse la sua miglior gara in stagione.
Bene in fase difensiva reggendo l'urto di Pellissier e Inglese, la ciliegina sulla torta è l'assist dopo una cavalcata di 70 metri per l'accorrente Di Francesco per un +1 che farà sorridere chi lo ha schierato.
Soffre tantissimo nella prima metà di gioco la mancanza di copertura sulla sua fascia dei compagni: dalla sinistra, infatti, arrivano tutte le occasioni del Chievo. Nel secondo tempo, si limita all'ordinaria amministrazione.
Soffre tantissimo nella prima metà di gioco la mancanza di copertura sulla sua fascia dei compagni: dalla sinistra, infatti, arrivano tutte le occasioni del Chievo. Nel secondo tempo, si limita all'ordinaria amministrazione.
E' il responsabile delle polemiche in occasione del vantaggio degli uomini di Maran: sua la dormita che consente a Castro di rimanere in gioco e trafiggere il portiere. Esce per lasciare spazio a Di Francesco e il Bologna ne beneficia assolutamente.
E' uno dei migliori anche nel grigio primo tempo del Bologna, nel secondo tempo migliora ancora di più e risulta il migliore in campo dei suoi: gol, assist e tantissime giocate che aiutano il Bologna a uscire da una situazione complicata. La difesa gialloblu lo sta ancora cercando per il campo del Dall'Ara.
Conclude la prima frazione con i nervi a fiori di pelle per il gol subito. Nella seconda metà di gara inizia a dettare il ritmo, sgravato anche dai compiti difensivi sulla fascia di sinistra e si vede.
Conclude la prima frazione con i nervi a fiori di pelle per il gol subito. Nella seconda metà di gara inizia a dettare il ritmo, sgravato anche dai compiti difensivi sulla fascia di sinistra e si vede.
Malino nella prima metà di gioco, eccezionale nella seconda frazione. Doppietta, la seconda dell'anno, e 8 gol all'attivo per lo svizzero che lascerà a fine stagione. Il leader indiscusso di questa squadra.
Malino nella prima metà di gioco, eccezionale nella seconda frazione. Doppietta, la seconda dell'anno, e 8 gol all'attivo per lo svizzero che lascerà a fine stagione. Il leader indiscusso di questa squadra.
Malino nella prima metà di gioco, eccezionale nella seconda frazione. Doppietta, la seconda dell'anno, e 8 gol all'attivo per lo svizzero che lascerà a fine stagione. Il leader indiscusso di questa squadra.
Entra a gara in corso è, nell'inedito ruolo di quinto di centrocampo, svolta la gara. Un gol e un assist al bacio nella sua prestazione che lo fanno salire nelle gerarchie di Donadoni e non solo.
Primo tempo da mani nei capelli: male in fase offensiva, ancora peggio in quella difensiva dove lascia Helander perennemente solo contro Castro e Birsa. Nel secondo tempo si libera dalle pressioni e prima trova un lancio fatato per Destro e l'assist per Verdi e il momentaneo pareggio.
Nella prima frazione di gioco risulta uno dei migliori dei suoi, ma nel secondo tempo non riesce a confermarsi. Buona prestazione per il magiaro, ma nel limite della normalità.
Quando il Bologna vince 4-1 è impossibile credere che Destro non abbia nemmeno realizzato una rete, invece è proprio così. L'attaccante di scuola Inter si barcamena discretamente nella prima metà, ma nel secondo tempo quando ha le palle gol giuste se le divora clamorosamente facendo indispettire il pubblico felsineo. Il riassunto della sua prova è questa frase urlata da un tifoso in tribuna al momento del cambio: "Era ora!"
Subentra ad uno spento Destro e fa la sua bella figura: entra anche nell'azione del definitivo 4-1 recuperando un pallone sulla trequarti difensiva lanciando Maietta in contropiede.
Viste le assenze schiera il Bologna con una difesa a 3, ma nei primi 45 minuti la scelta gli si ritorce contro. I suoi cambi, però, svoltano la gara in modo decisivo e, se i rossoblu hanno trovato i tre punti, è anche merito suo e delle sue scelte illuminate.
Prendere quattro reti in meno di mezzora non è da lui, ma non è solo colpa sua. Troppo facilmente, infatti, il Bologna è arrivato a tu per tu con Sorrentino che ha fatto quello che ha potuto, salvo sul 4° gol in cui lascia scoperto il proprio palo.
Per un tempo è granitico, insuperabile. Nella ripresa, però, va a picco insieme alla squadra e affiora il nervosismo quando non riesce ad avere la meglio con Verdi nemmeno grazie al fisico. Rischia il secondo giallo nel finale per una lite con Dzemaili.
Prova inversa per il terzino sinistro rispetto ai compagni di squadra: male nel primo tempo, meglio nella ripresa. Solo la poca mira di Dzemaili lo grazia nei primi 45 minuti quando sbaglia la diagonale e solo l'arbitro lo grazia quando non punisce un suo intervento al limite dentro l'area di rigore. Nel secondo tempo spinge di più, ma è lasciato a sé stesso vista la pressione del Bologna.
Praticamente la copia della prestazione di Spolli, senza nervosismo e senza interventi decisivi. Fino a che rimane in campo Destro si disimpegna onestamente, poi va in sofferenza come tutto il reparto.
Prova incolore per il terzino francese che regge fino a quando Krejci e Verdi non lo vanno a scomodare, inizia a fare acqua quando viene puntato: suo l'errore in copertura in occasione del pareggio e da lì la sua gara prende un sentiero negativo.
Se i compagni avessero retto il colpo la sua prestazione sarebbe stata ancor più degna di nota. È la minaccia costante e continua verso la porta di Da Costa, sia in prima persona che con i suoi assist al bacio.
È ovunque nella metà campo offensiva, così come in quella difensiva. La rete non è che il premio per una buonissima gara, anche se nella ripresa subisce il colpo anche lui.
Ci si accorge di lui in occasione del giallo ricevuto e nel momento della sostituzione, per il resto poco altro. Si spinge in avanti accompagnando la manovra nei primi 45 minuti, ma non fa quello a cui ha abituato i suoi tifosi in questi anni.
Entra per dare manforte al centrocampo, ma dopo nemmeno due minuti il Chievo subisce la rete del 2-1 proprio su un'azione sviluppatasi sulla sua fascia. Soffre l'accaduto e non riesce a scrollarselo di dosso.
Uno dei pochi positivi nel Chievo anche alla luce della ripresa da incubo. Prova a tenere botta anche se i suoi compagni di reparto iniziano a vacillare e la sua prova risulta, comunque, sufficiente.
Entra al posto di Hetemaj, ma non incide in alcun modo nella manovra clivense. Si infrange contro il muro difensivo eretto dal Bologna e non riesce a rendersi pericoloso in alcun modo.
Sicuramente migliore rispetto al compagno di reparto, ma niente di eccezionale. Nel secondo tempo deve vedersela da solo contro Maietta e Gastaldello e non riesce ad avere la meglio. L'assist per Castro l'highlight della sua gara.
Sicuramente migliore rispetto al compagno di reparto, ma niente di eccezionale. Nel secondo tempo deve vedersela da solo contro Maietta e Gastaldello e non riesce ad avere la meglio. L'assist per Castro l'highlight della sua gara.
Inversione di tendenza rispetto alle ultime uscite: mai pericoloso sotto porta, mai realmente utile ai fini della manovra della sua squadra. Viene sostituito nel tentativo di reggere l'urto offensivo del Bologna, ma il cambio non porta i frutti sperati.
Buoni meriti della sconfitta sono suoi. Se Donadoni l'ha vinta con i cambi, il tecnico del Chievo non riesce a intraprendere le contromosse adatte. Anche nel primo tempo, quando aveva preso bene le misure al 352 presentato dal Bologna, non riesce a trasmettere la necessaria carica ai suoi uomini, sebbene si aspettasse questa variante tattica da parte di Donadoni.