
Prendere quattro reti in meno di mezzora non è da lui, ma non è solo colpa sua. Troppo facilmente, infatti, il Bologna è arrivato a tu per tu con Sorrentino che ha fatto quello che ha potuto, salvo sul 4° gol in cui lascia scoperto il proprio palo.
Prendere quattro reti in meno di mezzora non è da lui, ma non è solo colpa sua. Troppo facilmente, infatti, il Bologna è arrivato a tu per tu con Sorrentino che ha fatto quello che ha potuto, salvo sul 4° gol in cui lascia scoperto il proprio palo.
Per un tempo è granitico, insuperabile. Nella ripresa, però, va a picco insieme alla squadra e affiora il nervosismo quando non riesce ad avere la meglio con Verdi nemmeno grazie al fisico. Rischia il secondo giallo nel finale per una lite con Dzemaili.
Prova inversa per il terzino sinistro rispetto ai compagni di squadra: male nel primo tempo, meglio nella ripresa. Solo la poca mira di Dzemaili lo grazia nei primi 45 minuti quando sbaglia la diagonale e solo l'arbitro lo grazia quando non punisce un suo intervento al limite dentro l'area di rigore. Nel secondo tempo spinge di più, ma è lasciato a sé stesso vista la pressione del Bologna.
Praticamente la copia della prestazione di Spolli, senza nervosismo e senza interventi decisivi. Fino a che rimane in campo Destro si disimpegna onestamente, poi va in sofferenza come tutto il reparto.
Prova incolore per il terzino francese che regge fino a quando Krejci e Verdi non lo vanno a scomodare, inizia a fare acqua quando viene puntato: suo l'errore in copertura in occasione del pareggio e da lì la sua gara prende un sentiero negativo.
Se i compagni avessero retto il colpo la sua prestazione sarebbe stata ancor più degna di nota. È la minaccia costante e continua verso la porta di Da Costa, sia in prima persona che con i suoi assist al bacio.
È ovunque nella metà campo offensiva, così come in quella difensiva. La rete non è che il premio per una buonissima gara, anche se nella ripresa subisce il colpo anche lui.
Ci si accorge di lui in occasione del giallo ricevuto e nel momento della sostituzione, per il resto poco altro. Si spinge in avanti accompagnando la manovra nei primi 45 minuti, ma non fa quello a cui ha abituato i suoi tifosi in questi anni.
Entra per dare manforte al centrocampo, ma dopo nemmeno due minuti il Chievo subisce la rete del 2-1 proprio su un'azione sviluppatasi sulla sua fascia. Soffre l'accaduto e non riesce a scrollarselo di dosso.
Entra per dare manforte al centrocampo, ma dopo nemmeno due minuti il Chievo subisce la rete del 2-1 proprio su un'azione sviluppatasi sulla sua fascia. Soffre l'accaduto e non riesce a scrollarselo di dosso.
Uno dei pochi positivi nel Chievo anche alla luce della ripresa da incubo. Prova a tenere botta anche se i suoi compagni di reparto iniziano a vacillare e la sua prova risulta, comunque, sufficiente.
Entra al posto di Hetemaj, ma non incide in alcun modo nella manovra clivense. Si infrange contro il muro difensivo eretto dal Bologna e non riesce a rendersi pericoloso in alcun modo.
Sicuramente migliore rispetto al compagno di reparto, ma niente di eccezionale. Nel secondo tempo deve vedersela da solo contro Maietta e Gastaldello e non riesce ad avere la meglio. L'assist per Castro l'highlight della sua gara.
Sicuramente migliore rispetto al compagno di reparto, ma niente di eccezionale. Nel secondo tempo deve vedersela da solo contro Maietta e Gastaldello e non riesce ad avere la meglio. L'assist per Castro l'highlight della sua gara.
Inversione di tendenza rispetto alle ultime uscite: mai pericoloso sotto porta, mai realmente utile ai fini della manovra della sua squadra. Viene sostituito nel tentativo di reggere l'urto offensivo del Bologna, ma il cambio non porta i frutti sperati.
Buoni meriti della sconfitta sono suoi. Se Donadoni l'ha vinta con i cambi, il tecnico del Chievo non riesce a intraprendere le contromosse adatte. Anche nel primo tempo, quando aveva preso bene le misure al 352 presentato dal Bologna, non riesce a trasmettere la necessaria carica ai suoi uomini, sebbene si aspettasse questa variante tattica da parte di Donadoni.
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