Ibra prima lo punisce e poi lo grazia (traversa), senza che possa fare più di tanto. Poi si arrende a un problema al piede dopo un rinvio.
- Ibrahimovic 9’
- Pulgar 17’
- Ribery 51’
- Diaz B. 57’
- Calhanoglu 73’
Ibra prima lo punisce e poi lo grazia (traversa), senza che possa fare più di tanto. Poi si arrende a un problema al piede dopo un rinvio.
Entra a freddo a fine primo tempo; fa il suo senza accusare la ruggine, ma poi deve chinarsi al tocco di Diaz e alla conclusione angolata di Calhanoglu.
Prandelli lo schiera largo a sinistra nella difesa a 4 e lui risponde presente, annientando Saelemaekers. Nel finale però perde la bussola e tra giocate irruente e nervosismo rovina la sua prestazione. Resta comunque sufficiente.
Il duello con Ibra è succulento da guardare, ma la presenza dello svedese lo limita molto, con più di qualche pallone gestito con poca lucidità, soprattutto in uscita.
Prandelli lo lancia in campo per rinforzare l'out di destra viola e invece il gol vittoria del Milan arriva proprio sul suo versante.
Prandelli lo lancia in campo per rinforzare l'out di destra viola e invece il gol vittoria del Milan arriva proprio sul suo versante.
Ok, prende una traversa da corner che nemmeno il miglior Roberto Mancini, ma in difesa non è riconoscibile. Prima si fa spostare ingenuamente da Ibra nel primo gol e poi si fa sovrastare da Kjaer sul secondo.
Ok, prende una traversa da corner che nemmeno il miglior Roberto Mancini, ma in difesa non è riconoscibile. Prima si fa spostare ingenuamente da Ibra nel primo gol e poi si fa sovrastare da Kjaer sul secondo.
Ok, prende una traversa da corner che nemmeno il miglior Roberto Mancini, ma in difesa non è riconoscibile. Prima si fa spostare ingenuamente da Ibra nel primo gol e poi si fa sovrastare da Kjaer sul secondo.
Giocare largo a destra in una difesa a 4 non è propriamente nelle sue corde e lo si vede in fase difensiva. Spinge bene infatti, ma dietro fa danni, come quando non tiene clamorosamente la linea sul gol di Ibra. Si posiziona male anche sul gol di Calhanoglu.
Giocare largo a destra in una difesa a 4 non è propriamente nelle sue corde e lo si vede in fase difensiva. Spinge bene infatti, ma dietro fa danni, come quando non tiene clamorosamente la linea sul gol di Ibra. Si posiziona male anche sul gol di Calhanoglu.
Avere il Milan di fronte lo motiva e non poco. Sempre prezioso con la sua esperienza a centrocampo, sfiora anche un grande gol che avrebbe fissato il risultato sul 3-3.
Si piazza in mezzo al campo e al 17' pennella all'incrocio dei pali una punizione pazzesca che fulmina Donnarumma. Nel secondo tempo va in netta sofferenza perdendo più di qualche pallone sanguinoso.
Regge anche discretamente bene il duello con Theo, ma difensivamente mostra tutte le sue pecche quando si fa sfuggire Diaz sul 2-2. Arriva comunque alla sufficienza entrando nell'azione del gol di Ribery.
Prestazione concreta del 10 viola che ha il merito di guadagnare la punizione del pareggio dei suoi. Poi va un po' in folle fino alla sostituzione, che non prende proprio bene.
Prestazione concreta del 10 viola che ha il merito di guadagnare la punizione del pareggio dei suoi. Poi va un po' in folle fino alla sostituzione, che non prende proprio bene.
Il Milan lo esalta spesso e volentieri e lo dimostra anche questa sera quando si sblocca con un sinistro chirurgico all'angolino su bella sponda di Vlahovic, gesto che valorizza la sua partita fatta di tanto sacrificio.
Non segna, ma lascia il segno. Primo tempo sornione, e una ripresa da top player. Svernicia Tomori, mettendolo spesso in apprensione, e serve a Ribery il più facile degli assist per il 2-1. In continua crescita.
Il risultato non è dei migliori, certo, ma le risposte date dal modulo e dai singoli sono abbastanza buone.
Non può nulla, anche se ci prova, sul bolide di Pulgar, mentre viene tagliato nettamente fuori dall'appoggio di Ribery.
Continua nella sua eccellente stagione con un'altra grande prestazione. Bene su Ribery nonostante lo scarto d'altezza, mette a referto un assist, con il lancio per Ibra degno del miglior Pirlo.
Caceres e compagnia lo mettono sempre in costante difficoltà: provoca la punizione del pareggio e si schiaccia troppo sul 2-1 viola. Anello debole della retroguardia.
Caceres e compagnia lo mettono sempre in costante difficoltà: provoca la punizione del pareggio e si schiaccia troppo sul 2-1 viola. Anello debole della retroguardia.
Non manca mai la sua spinta costante sulla fascia sinistra, dalla quale nascono sempre azioni molto pericolose.
Non manca mai la sua spinta costante sulla fascia sinistra, dalla quale nascono sempre azioni molto pericolose.
Se Kjaer è la mente lui è il braccio. Corre e si danna tantissimo, andando però di tanto in tanto fuori giri. Alterna buoni anticipi a discreti passaggi a vuoto. Vlahovic è un osso duro e lo fa soffrire. Pessima la marcatura in occasione del 2-1 ma chiude la partita con il merito di fare l'anticipo nel gol vittoria rossonero.
Il Milan non può fare a meno di lui, e si sente in campo. Schermo prezioso per gli attacchi viola, decide la partita con il break decisivo che porta al gol di Calhanoglu.
Nel primo tempo costeggia il match senza strafare, e facendosi notare solo per il giallo per proteste. Quando Pioli lo allarga sulla sinistra rinasce; prima batte il corner del 2-2 e poi sigla il gol vittoria con un bel destro.
Nel primo tempo costeggia il match senza strafare, e facendosi notare solo per il giallo per proteste. Quando Pioli lo allarga sulla sinistra rinasce; prima batte il corner del 2-2 e poi sigla il gol vittoria con un bel destro.
Entra e fa meglio di Saelemaekers anche se non era impresa titanica. Si tiene largo e sforna qualche cross interessante sul secondo palo.
Subito più in partita di Tonali, con il suo fosforo e la sua lucidità, che il Milan sfrutta nell'assalto vincente finale.
Subito più in partita di Tonali, con il suo fosforo e la sua lucidità, che il Milan sfrutta nell'assalto vincente finale.
Partenza subito sprint nel duello con Bonaventura e nel tentativo di assist per Calha, ma poi cala troppo presto il sipario e va in difficoltà fino alla sostituzione.
Per quasi un'ora ci si chiede il perché della sua presenza in campo, poi magicamente, come accaduto per Calha, un semplice cambio di posizione lo rivitalizza. Gol del 2-2 da rapinatore d'area e belle giocate dispensate a piene mani.
Largo a destra non riesce a incidere in fase offensiva ed è assente nel dare una mano a Dalot già spaesato. Partita totalmente storta per l'esterno belga, il cui apporto è davvero quasi nullo.
Non ha i 90 minuti e si vede, perché alla distanza cala, ma è l'albero maestro a cui tutto il Milan si aggrappa nei momenti di difficoltà. Sblocca il match, prende una traversa, un palo fortuito ed è sempre utile a far salire la squadra, vincendo il duello tra titani con Milenkovic.
Aveva voglia di spazzare via i cattivi pensieri e le polemiche post-United, e lo ha fatto vincendo una partita difficile che consolida la seconda piazza.