L'Inter non arriva pericolosamente dalle sue parti se non nell'occasione della traversa di D'Ambrosio, per il resto lui non si fa sorprendere dalle conclusioni di Calhanoglu e Lautaro Martinez in particolare.
Dà la carica giusta alla sua difesa facendo a sportellate con Dzeko sino a quando resta in campo, poi l'infortunio muscolare lo mette fuori dai giochi.
Spedito in campo nella ripresa all'improvviso per l'infortunato Cambiaso, non soffre particolarmente in fase difensiva, ma è troppa l'imprecisione tecnica che, fra l'altro, gli fa sprecare una buona occasione.
La vivacità di Dumfries gli crea qualche problema, ma l'imprecisione tecnica dell'avversario gli permette di giocarsela con furbizia e fisicità.
Ha contro un avversario scomodo come Perisic, riesce a gestire l'impegno con una buona prestazione fatta di attenzione e presenza fisica.
Ha contro un avversario scomodo come Perisic, riesce a gestire l'impegno con una buona prestazione fatta di attenzione e presenza fisica.
Ha contro un avversario scomodo come Perisic, riesce a gestire l'impegno con una buona prestazione fatta di attenzione e presenza fisica.
Prestazione sontuosa del difensore rossoblù, attento lungo tutto l'arco del match, fotografia perfetta della sua serata è l'intervento nel finale su Lautaro Martinez: scivolata che sbarra la porta all'argentino.
Gli alti ritmi non giovano alle sue caratteristiche, prova a cavarsela con l'esperienza, ma non riesce sempre a rendersi utile in questo senso.
Gli alti ritmi non giovano alle sue caratteristiche, prova a cavarsela con l'esperienza, ma non riesce sempre a rendersi utile in questo senso.
Tecnicamente lascia a desiderare, spreca anche una buona occasione dal limite dell'area, ma è un perno del centrocampo rossoblù dal punto di vista caratteriale.
Gli manca quel briciolo di arroganza che probabilmente stasera gli sarebbe giovata. E' sua, però, la conclusione che nel primo tempo mette in evidente difficoltà Handanovic.
Un trequartista difensivo, si potrebbe quasi definire così: corre su tutti i palloni, ma perde lucidità che dunque non gli permette di pulire per bene quelle occasioni che avrebbero potuto far male all'Inter.
In apertura di match ha l'occasionissima per portare in vantaggio i suoi, la spreca male spedendo a lato. Non riesce a riprendersi a match in corso, nella ripresa perde anche qualche pallone potenzialmente pericoloso.
Blessin gli concede mezzora, lui fa di fatto la stessa partita del compagno di cui prende il posto: poca lucidità in conclusione, ma tanta generosità.
Blessin gli concede mezzora, lui fa di fatto la stessa partita del compagno di cui prende il posto: poca lucidità in conclusione, ma tanta generosità.
Unica punta a battagliare contro la difesa nerazzurro, ci riesce tenendo in apprensione il reparto arretrato nerazzurro, ma gli manca il guizzo.
Un po' di emergenza non lo manda in crisi, riesce a mettere una squadra comunque ordinata e quadrata, ma gli manca quel pizzico di genialità finale per portare a casa l'intera posta in palio.
Un po' di emergenza non lo manda in crisi, riesce a mettere una squadra comunque ordinata e quadrata, ma gli manca quel pizzico di genialità finale per portare a casa l'intera posta in palio.
Il Genoa non attacca con convinzione, lui non dà, però, sicurezza alla squadra: la smanacciata sulla conclusione di Melegoni è l'unica vera parata della serata.
Inzaghi lo manda dentro dal 1' a sorpresa, lui prova a ringraziare con la prestazione il mister, colpisce la traversa, ma qualche sbavatura difensiva di troppo l'avrebbe dovuta evitare.
Il Genoa punge poco, quando arriva dalle sue parti gestisce con tranquillità quel paio di situazioni che arrivano dal suo lato.
Subito in apertura uno svarione che apre a Gudmundsson la strada di un tiro a tu per tu con Handanovic, qualche eccesso di sicurezza di troppo, più utile in fase di costruzione.
Subito in apertura uno svarione che apre a Gudmundsson la strada di un tiro a tu per tu con Handanovic, qualche eccesso di sicurezza di troppo, più utile in fase di costruzione.
Ha spazio e qualità per fare male al Genoa, ma la serata è di quelle storte, e gli va anche bene che i rossoblù dal suo lato non riescono a spingere con continuità.
Ha spazio e qualità per fare male al Genoa, ma la serata è di quelle storte, e gli va anche bene che i rossoblù dal suo lato non riescono a spingere con continuità.
Stranamente poco fluido nella gestione del gioco nerazzurro, perde anche qualche pallone di troppo che il Genoa, però, non riesce a sfruttare. Nella ripresa cresce, ma la musica cambia poco.
Dà l'impressione di poter tirare fuori la giocata da un momento all'altro, ma alla fine gli rimane in canna, ed anzi raccoglie anche un giallo nel secondo tempo.
Comincia con un assist sprecato da Calhanoglu, episodio che sembra infastidirlo per il resto del match. Ha due occasioni per tirare in porta da buona posizione, ma non riesce a trovare la giocata vincente.
Prova ad incidere nella partita sin dalle prime battute, ma le sue conclusioni non disturbano particolarmente Sirigu. Cala fisicamente nella ripresa.
Il centrocampista cileno entra con tanta voglia di fare, ma la fretta non è un'arma che sa maneggiare con cura finendo per creare tanta confusione.
Prima Sanchez, poi Lautaro, l'attaccante bosniaco non trova il partner giusto per dialogare. Tante sponde, buone giocate in rifinitura, ma gli manca il guizzo a sorprendere Sirigu.
La difesa rossoblù lo controlla senza patemi d'animo particolari, lui prova ad uscire dal raggio d'azione avversario giocando da più dietro, ma è inevitabile la sostituzione quando Inzaghi prova a rimescolare le carte.
La difesa rossoblù lo controlla senza patemi d'animo particolari, lui prova ad uscire dal raggio d'azione avversario giocando da più dietro, ma è inevitabile la sostituzione quando Inzaghi prova a rimescolare le carte.
Poco più di un quarto d'ora a disposizione, ma la musica non cambia rispetto alle ultime prestazioni. Buon tiro da fuori comunque controllato da Sirigu, nel finale ha l'occasionissima, ma si fa rimpallare il diagonale da Ostigard.
Passo falso dell'Inter con il mister che non riesce a dare le motivazioni giuste in partenza, né la scossa a partita in corso. Ci prova con una serie di cambi nel finale, ma il risultato è sempre lo stesso.