di Alan Bisio

 

Nel duemilasedici Juventus e Buffon hanno concesso - in Serie A - un solo gol in nove partite disputate. Colpa di Antonio Cassano, che dell'Inter è un ex, che definì "soldatini" i tesserati della Signora e che apostrofò "quaquaraquà" Antonio Conte. Mauro Icardi, titolare - con Palacio - nel 3-5-2 a specchio proposto dal Mancio, ha piazzato sei reti in sei gare ai bianconeri, mancando tuttavia il timbro nella gara d'andata. Out Marchisio, Allegri ritrova difesa a tre, Pogbatman, Alex Sandro sulla sinistra e non rinuncia né al diffidato Bonucci né allo stanco Barzagli. Kondogbia in campo dopo la riduzione della squalifica nel trivote con Medel e Melo. Allo Stadium, sotto la pioggia, davanti ai clown, fischia Rocchi.


PRIMO TEMPO - Candidato al "gol dell'ex più veloce in un derby d'Italia", il sinistro erculeo di Hernanes sbatte sulla traversa prima che il cronometro passi i cinque primi di gioco. La magia della high definition, però, ama rettificare, anche per i rabdomanti del modificatore della difesa: la sfera calciata dal Profeta viene sfiorata quel tanto che basta dai guantoni di Handanovi?. La Juve ne ha di più e i nerazzurri annaspano quando Murillo interviene, male, tre volte, su Mandžuki?, che prima assiste Dybala (decisivo Miranda a portiere battuto), poi svirgola il destro da posizione favorevole e colpisce debolmente con la zucca. Dal criticatissimo rinnovo a quarantacinque minuti di corsa, idee e sacrificio (quattro falli subiti), Rodrigo Palacio si prende una piccola rivincita: male Icardi, che sul cross del Trenza - ed unica mezza pecca di Barzagli - s'impappina e resta con settimo gol ai bianconeri in canna. Per Chiellini ancora guai al gastrocnemio destro: al suo posto entra Rugani.


SECONDO TEMPO - Meno di due minuti dal fischio di Rocchi (ritardato dal lancio di brandelli di coreografia gialli come il tema di Utopia) e Bonucci scrive 1-0 da due passi su perfetto assist di D'Ambrosio: il pallone di Dybala attraversa l'area di rigore e viene - inspiegabilmente - rimesso in mezzo dall'ex Torino, che ispira il raffinato destro volante del numero diciannove bianconero. Dopo la solita esultanza a base di gargarismi, ritmi in climax discendente: i padroni di casa abbassano ulteriormente la serranda e il Biscione, seppur volenteroso, resta incastrato nelle sue stesse spire. L'ingresso di Morata - per una volta travestito da Zaza - porta in dote il pacchetto accelerazione più calcio di rigore. L'ingenuità di Miranda, forse frustrato per un mancato fischio precedente, costa il 2-0 firmato AM9 dagli undici metri, Handanovi? spiazzato. A sigillare porta e record ci pensa San Gigi Buffon al novantesimo con una paratissima su Éder, in campo troppo tardi per un Icardi in versione Casper.

 

Torna alla vittoria la Juventus dopo i pareggi con Bologna e Bayern Monaco. Solida e con Buffon imbattuto da più di settecento minuti (precedente record del 2013 annientato), l'Inter - Icardi dove sei? - soccombe a Torino con l'unico tiro verso Buffon che giunge oltre il novantesimo per merito di Éder.



JUVENTUS-iNTER 2-0 (0-0)

MARCATORI: 47' Bonucci, 83' Morata (R)

JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini (36' Rugani); Lichtsteiner, Khedira (78' Sturaro), Hernanes, Pogba, Alex Sandro; Mandžuki?, Dybala (82' Morata). All.: Allegri

INTER (3-5-2): Handanovi?; Murillo, Miranda, Juan Jesus; D'Ambrosio, Felipe Melo, Medel (56' Ljaji?), Kondogbia, Telles (73' Periši?); Icardi (85' Éder), Palacio. All.: Mancini