Non può nulla sulle due reti realizzate dai granata, ma riesce a rendersi comunque protagonista con una grande parata sul colpo di testa di Sanabria nel primo tempo.
Entra nella ripresa per garantire equilibrio alla squadra. Si piazza sulla corsia di competenza cercando di duettare con Chiesa quando è possibile, ma senza strafare.
Entra nella ripresa per garantire equilibrio alla squadra. Si piazza sulla corsia di competenza cercando di duettare con Chiesa quando è possibile, ma senza strafare.
Ancora qualche amnesia di troppo in entrambe le fasi di gioco. Nel primo tempo una sua sbavatura apre delle praterie a favore del Torino, ma per sua fortuna i granata non riescono ad approfittarne.
Ancora qualche amnesia di troppo in entrambe le fasi di gioco. Nel primo tempo una sua sbavatura apre delle praterie a favore del Torino, ma per sua fortuna i granata non riescono ad approfittarne.
Ancora qualche amnesia di troppo in entrambe le fasi di gioco. Nel primo tempo una sua sbavatura apre delle praterie a favore del Torino, ma per sua fortuna i granata non riescono ad approfittarne.
Non perfetto in occasione delle due reti del Torino, anzi sul gol di Sanabria si fa anticipare in maniera piuttosto secca. Nella ripresa però sembra essere tutto un altro giocatore e non lascia passare più niente dalle sue parti. Mette la firma sulla partita siglando il più classico dei gol dell'ex.
Ancora una volta dimostra di essere un elemento fondamentale per la truppa bianconera. Dopo il gol di Sanabria si trasforma in un razzo-missile e vola sulle spalle di Karamoh per siglare immediatamente il pareggio prima di rientrare negli spogliatoi.
Ancora una volta dimostra di essere un elemento fondamentale per la truppa bianconera. Dopo il gol di Sanabria si trasforma in un razzo-missile e vola sulle spalle di Karamoh per siglare immediatamente il pareggio prima di rientrare negli spogliatoi.
Fa qualche giochetto e si guadagna un calcio di punizione, ma da un giocatore fermo da tutto il campionato non ci si poteva aspettare molto di più. Per la Juventus la notizia più importante è certamente il suo recupero.
Il colombiano torna tra i titolari della Juventus e ripaga la fiducia del mister trovando la rete del momentaneo 1-1 sfruttando alla perfezione un cross di Kostic. Nella ripresa avrebbe anche l'occasione di trovare la seconda rete personale ma calcia fuori da posizione defilata. In mezzo alle due occasioni tanta quantità ed abnegazione in fase di ripiegamento.
Entra e riesce a non far rimpiangere la classe di Di Maria. Il numero 7 bianconero è a dir poco elettrico e cerca sempre di creare superiorità numerica nei pressi dell'area di rigore avversaria: da un suo cross nasce la rete del 3-2 siglata da Bremer.
Partita di grande grinta in mezzo al campo per il centrocampista francese. Il più "anziano" tra i titolari della linea mediana juventina riesce a dare un grande contributo in termini di equilibrio della squadra e nel finale si toglie anche la soddisfazione di mettere il punto esclamativo sul match siglando la rete del definitivo 4-2.
Partita di grande grinta in mezzo al campo per il centrocampista francese. Il più "anziano" tra i titolari della linea mediana juventina riesce a dare un grande contributo in termini di equilibrio della squadra e nel finale si toglie anche la soddisfazione di mettere il punto esclamativo sul match siglando la rete del definitivo 4-2.
Nel primo tempo non impressiona né per qualità né per continuità di rendimento. Decisamente meglio nella ripresa quando riesce a trovare maggiori spazi, si inventa anche un bell'assist per Vlahovic, ma il compagno spreca sparando sulla traversa.
L'esterno serbo è una delle chiavi di questa Juventus. Se l'attenzione dei difensori avversari si concentra principalmente su Di Maria l'ex Eintracht trova lo spazio per incidere buttando in mezzo valanghe di cross: da due di questi arrivano le reti di Cuadrado e Rabiot.
L'esterno serbo è una delle chiavi di questa Juventus. Se l'attenzione dei difensori avversari si concentra principalmente su Di Maria l'ex Eintracht trova lo spazio per incidere buttando in mezzo valanghe di cross: da due di questi arrivano le reti di Cuadrado e Rabiot.
Schierato a sorpresa titolare da Allegri nel ruolo di regista in mezzo al campo, non sembra essere particolarmente emozionato, ma si limita comunque a giocate molto scolastiche senza mai provare il lancio in profondità. Meglio in fase di non possesso in cui aiuta a sporcare le linee di passaggio dei centrocampisti granata.
Schierato a sorpresa titolare da Allegri nel ruolo di regista in mezzo al campo, non sembra essere particolarmente emozionato, ma si limita comunque a giocate molto scolastiche senza mai provare il lancio in profondità. Meglio in fase di non possesso in cui aiuta a sporcare le linee di passaggio dei centrocampisti granata.
Quando l'argentino entra in possesso del pallone si ha sempre la sensazione che possa nascere qualcosa di pericoloso. Alla fine mette lo zampino sulla partita griffando l'assist per il momentaneo 2-2 siglato da Danilo. Nella ripresa cala un po' e Allegri lo richiama in panchina per la consueta gestione.
Partita di grande sacrificio per l'attaccante serbo chiamato spesso a scendere sulla linea di centrocampo per ripulire i palloni lunghi. Tutto questo lavoro fisico lo porta ad essere poco lucido sotto porta ad inizio ripresa quando spreca a tu per tu con Milinkovic-Savic da posizione favorevolissima.
La sua squadra va per due volte in svantaggio e per altrettante volte riesce a rimontare, trovando il vantaggio a venti minuti dal termine e mettendo in ghiaccio la partita con Rabiot poco dopo lo scoccare dell'80'. Il tecnico livornese è conscio della forza della sua rosa e la sfrutta pienamente pescando i jolly dalla panchina.
La sua squadra va per due volte in svantaggio e per altrettante volte riesce a rimontare, trovando il vantaggio a venti minuti dal termine e mettendo in ghiaccio la partita con Rabiot poco dopo lo scoccare dell'80'. Il tecnico livornese è conscio della forza della sua rosa e la sfrutta pienamente pescando i jolly dalla panchina.
La Juventus tira sei volte nello specchio della sua porta realizzando quattro reti. Uno score decisamente negativo su cui il portiere granata però può ben poco, anzi è apprezzabile il tentativo di respingere il colpo di testa di Danilo quando la palla aveva, però, già varcato completamente la linea bianca.
Juric lo rispolvera come esterno del suo centrocampo, lo svizzero ripaga la fiducia del mister con una prestazione attenta e anche qualche cross interessante verso il cuore dell'area di rigore bianconera.
Partita concreta del numero 4 granata che con un colpo di testa serve l'assist per il momentaneo 0-1 siglato da Karamoh. Buona la grinta con cui esce a difendere alto su Di Maria, limitandone molto l'impatto sulla partita.
Ha grandi responsabilità sulla rete del 3-2 siglata da Bremer. Il numero 26 granata si trova a due passi dal suo ex compagno di squadra, ma non fa nulla per ostacolarne lo stacco di testa, restando quasi imbambolato ad ammirare il gesto atletico dell'ormai avversario.
Viene spesso puntato nell' uno contro uno da Kostic finendo alla fine con l'essere travolto dall'esuberanza dell'esterno serbo. Poco efficace anche in fase di costruzione, chiude con appena un cross tentato nell'arco di tutta la partita.
Il suo ingresso non si nota per nulla, anzi dalla sua parte nasce l'azione che porta al momentaneo 3-2 per i padroni di casa.
L'olandese non sfigura nel confronto diretto contro Bremer, anzi si rende protagonista di diversi interventi pregevoli. Nonostante questo non si muove nel migliore dei modi nell'azione che porta al momentaneo 3-2.
Sul 2-2 avrebbe l'occasione di riportare i granata in vantaggio per la terza volta, la traiettoria della sua conclusione è molto bella e supera anche Szczesny, ma il pallone resta alto qualche centimetro di troppo andandosi a schiantare contro la traversa.
Sul 2-2 avrebbe l'occasione di riportare i granata in vantaggio per la terza volta, la traiettoria della sua conclusione è molto bella e supera anche Szczesny, ma il pallone resta alto qualche centimetro di troppo andandosi a schiantare contro la traversa.
Nel tandem di trequartisti granata è quello che riesce a dare maggiore continuità alla propria prestazione. Non trova mai lo squillo personale, ma non sfigura neanche con giocate troppo leziose e fini a loro stesse.
Un giovane con il piglio da giocatore esperto. Il derby di Torino non è mai una partita semplice in cui giocare, ma l'ex Verona non se ne cura ed anzi trova diverse giocate interessanti come quella che porta al momentaneo 1-2 siglato da Sanabria.
Il suo ingresso doveva dare maggiore imprevedibilità all'attacco del Torino, invece la sua partita dura appena un quarto d'ora con Juric che, furioso, lo richiama in panchina dopo la rete di Bremer.
Juric lo manda in campo quando vede i suoi andare in difficoltà per la stanchezza, l'ingresso dell'ex Empoli non cambia le sorti della partita, anzi nei pochi minuti a sua disposizione trova anche il modo di farsi ammonire.
Juric lo manda in campo quando vede i suoi andare in difficoltà per la stanchezza, l'ingresso dell'ex Empoli non cambia le sorti della partita, anzi nei pochi minuti a sua disposizione trova anche il modo di farsi ammonire.
In una partita con pochissimi palloni toccati riesce comunque a mettere la firma con uno splendido tocco di esterno dopo un movimento perfetto per anticipare Bremer. Sfiora anche la doppietta personale, ma Szczesny gli strozza l'urlo in gola.
Parte in maniera a dir poco fulminante trovando il gol del vantaggio granata dopo appena due minuti di gioco. Con il passare dei minuti sparisce lentamente dal gioco e, soprattutto, nei minuti di recupero della prima frazione si fa sovrastare da Danilo nell'azione che porta al 2-2. Juric lo richiama in panchina nella ripresa per dare maggior imprevedibilità all'attacco.
Pur di togliere Radonjic dal campo Juric manda in campo il numero 23 granata senza praticamente fargli fare neppure riscaldamento. Nei minuti a sua disposizione non brilla, ma non compie nemmeno danni come hanno fatto i suoi compagni di squadra entrati assieme a lui.
Pur di togliere Radonjic dal campo Juric manda in campo il numero 23 granata senza praticamente fargli fare neppure riscaldamento. Nei minuti a sua disposizione non brilla, ma non compie nemmeno danni come hanno fatto i suoi compagni di squadra entrati assieme a lui.
I suoi riescono andare per due volte in vantaggio in un derby infuocato, ma alla fine escono sconfitti. Il tecnico granata sfoga tutta la sua rabbia su Radonjic richiamandolo in panchina appena quindici minuti dopo averlo mandato in campo, ma la sensazione è che nella ripresa la sua squadra fosse un po' troppo sulle gambe e la Juventus, presto o tardi, sarebbe riuscita comunque a segnare.