Su Suso può poco e per il resto il Milan gli fa il solletico: in novanta minuti deve solo opporsi (con grazia) al tiro di Ocampos.
Su Suso può poco e per il resto il Milan gli fa il solletico: in novanta minuti deve solo opporsi (con grazia) al tiro di Ocampos.
Su Suso può poco e per il resto il Milan gli fa il solletico: in novanta minuti deve solo opporsi (con grazia) al tiro di Ocampos.
Su Suso può poco e per il resto il Milan gli fa il solletico: in novanta minuti deve solo opporsi (con grazia) al tiro di Ocampos.
A un certo punto decide di impazzire e regala un'occasione pazzesca a Deulofeu e Ocampos, con quest'ultimo che calcia egoisticamente invece di servire il compagno: graziato. Dalle sue parti vive Ocampos, che sbuffa senza incidere.
A un certo punto decide di impazzire e regala un'occasione pazzesca a Deulofeu e Ocampos, con quest'ultimo che calcia egoisticamente invece di servire il compagno: graziato. Dalle sue parti vive Ocampos, che sbuffa senza incidere.
Meno appariscente di Hoedt, gioca senza affanni, controllando a distanza Deulofeu. Da poco ventiseienne, onesto protettore del focolare e di Strakosha.
Prima del gol di Suso (in cui non è impeccabile) gioca una partita sontuosa: anticipi, impostazione intelligente, chiusure senza fronzoli e un (quasi) gol: in porta c'era pur sempre Donnarumma.
Prima del gol di Suso (in cui non è impeccabile) gioca una partita sontuosa: anticipi, impostazione intelligente, chiusure senza fronzoli e un (quasi) gol: in porta c'era pur sempre Donnarumma.
Gara onesta, ma è il più colpevole in occasione del gol di Suso: prima rinvia male, poi rimpalla addosso a un compagno e contempla il mancino di Suso senza intervenire. Episodio decisivo. Esce col broncio per Patric quand'ormai il dado è tratto.
Non arriva al sette per l'indecisione sul gol, ma la partita è di alto livello: seppur il possesso sia roba del Milan, l'argentino detta i tempi e segna di prepotenza il rigore a Donnarumma: mica facile.
Non arriva al sette per l'indecisione sul gol, ma la partita è di alto livello: seppur il possesso sia roba del Milan, l'argentino detta i tempi e segna di prepotenza il rigore a Donnarumma: mica facile.
Non arriva al sette per l'indecisione sul gol, ma la partita è di alto livello: seppur il possesso sia roba del Milan, l'argentino detta i tempi e segna di prepotenza il rigore a Donnarumma: mica facile.
In forma smagliante, ha la sfortuna di trovare sulla sua strada un sorprendente Vangioni che trasforma la fascia destra in un insolito Brasile-Argentina. Quando accelera va spesso al cross, peccato che Immobile - egoista - non gli serva il pallone del possibile 2-0. Esce (perché?) nel finale, dopo il pari rossonero.
Rischia rigore su Abate, vero, ma il poco tempo colleziona falli preziosi e regala ai compagni tre possibili palle gol. Sempre affidabile.
Dopo il poker al Pescara, ecco un'altra specialità della casa forgiata quest'anno: il pallonetto maradoniano. Non esageriamo. Gioca con un occhio alla sfera e un altro a Immobile, che cerca con costanza sia dalla fascia destra che in verticale.
Tanto in affanno nel primo tempo quando "bestiale" nella ripresa: un ostacolo invalicabile, è Gandalf col Balrog, e se quel tiro a giro...
Tanto in affanno nel primo tempo quando "bestiale" nella ripresa: un ostacolo invalicabile, è Gandalf col Balrog, e se quel tiro a giro...
Tanto in affanno nel primo tempo quando "bestiale" nella ripresa: un ostacolo invalicabile, è Gandalf col Balrog, e se quel tiro a giro...
Si muove sempre, cercando l'uno-due o direttamente l'affondo dalle parti di Abate, che non può fare a meno di soffrirlo. Partita aerobica, la Coppa d'Africa non ha lasciato cicatrici, ma al tiro fa sempre tanta fatica. Esce per Luli? quando a Inzaghi serve maggior copertura.
Insufficiente perché, dopo essersi mosso bene ed aver guadagnato il rigore per fallo di "Gómmarumma", è egoista e preferisce la gloria personale al bene del team. Punito dal gol di Suso.
Domina una partita che poteva tranquillamente finire 3-0, invece subisce (dopo quella col Chievo) un'altra mezza beffa, e nel finale rischia di perderla. Ha bisogno d'infondere ai suoi maggior sicurezza.
"Questo non è volare, questo è cadere con stile" gli dice Hoedt, che rosica per il miracolo nel primo tempo. Alato come Buzz Lightyear, arrabbiato come Hulk, Gigio tiene in partita i suoi con una parata dopo l'altra. Unica pecca: non è lui a commettere fallo su Immobile, ma quella resta una uscita avventata. Pazienza, è comunque il migliore in campo.
"Questo non è volare, questo è cadere con stile" gli dice Hoedt, che rosica per il miracolo nel primo tempo. Alato come Buzz Lightyear, arrabbiato come Hulk, Gigio tiene in partita i suoi con una parata dopo l'altra. Unica pecca: non è lui a commettere fallo su Immobile, ma quella resta una uscita avventata. Pazienza, è comunque il migliore in campo.
Keita gli va via, spesso, ed è questo il motivo per cui resta incollato alla sufficienza nuda e cruda. Coraggioso e lanciato, si guadagna un rigore per fallo di Luli?, ma Damato la pensa diversamente.
Nato il 5 maggio, alla Lazio deve per forza evocare bei ricordi. Il duello con Felipe Anderson è roba forte, e Leonel è tutto fuorché vittima sacrificale, anche se ogni tanto deve cedere il passo al forte brasiliano. Esce col sorriso stampato in faccia e i muscoli doloranti: per un lunedì... da Vangioni.
Calamità naturale dotata di quadricipiti fuori dal comune, è il paraguagio a sgambettare Immobile per il rigore che vale l'uno a zero. Pare sempre in affanno.
Calamità naturale dotata di quadricipiti fuori dal comune, è il paraguagio a sgambettare Immobile per il rigore che vale l'uno a zero. Pare sempre in affanno.
Titolare in luogo di Kucka, è meno "animale" dello slovacco ma ugualmente signore del tackle (ben cinque a segno); non tocca molto la sfera, ma statistiche alla mano sbaglia solo due passaggi in tutti i settantasette minuti giocati. Esce perché sfinito, non per demeriti.
Insufficiente per ottantacinque minuti, ma "mai fidarsi di un mancino": servito da Sosa, Jesús JoaquÃn Fernández Sáez de la Torre non ha pietà per Radu, Biglia e Hoedt e la palla va in buca d'angolo, dove Strakosha non può arrivare. Un pareggio da dividere con Donnarumma, bravo Montella a tenerlo in campo.
Non in versione "enfant prodige", il Loca viene graziato dal giallo per un fallo in avvio e si limita al passaggino fino al cambio con Sosa. Partita insipida, ma in campo, fino al momento della sostituzione, s'era visto di peggio.
Tanto sacrificio nei primi minuti e un paio di contrasti aerei vinti, ma il resto è "solo" classe al servizio di sé stesso, fumo, un passaggio mancato a Deulofeu (tutto solo in mezzo all'area) che fa infuriare Montella e tifosi. È il primo sacrificato da Montella nel tridente: un motivo ci sarà.
Un tiraccio appena entrato fa infuriare i tifosi rossoneri, che avrebbero (forse) voluto "altro" Locatelli. A curriculum calcia punizioni che impegnano Strakosha e fa ammonire Milinkovi?-Savi?. È lui, poi, a dar palla a Suso per il gol del pari: in qualche modo suona la carica.
Stavolta l'uomo del destino stecca alla grande. La presenza fisice c'è, ma a centrocampo è quello che fatica maggiormente e per lunghi tratti di gara sparisce dal rettangolo, oscurato sulll'asse Parolo-Felipe Anderson.
Tanta confusione nei minuti a disposizione, che pure non sono pochissimi. Continua a non vedere la porta.
Posizionato là dove viveva Bacca, "Deu" viene ridimensionato dopo i numeri da circo bolognesi che hanno scomodato paragoni importanti. Il tiro non è la specialità della casa e i dribbling riusciti sono zero.
Posizionato là dove viveva Bacca, "Deu" viene ridimensionato dopo i numeri da circo bolognesi che hanno scomodato paragoni importanti. Il tiro non è la specialità della casa e i dribbling riusciti sono zero.
Raddrizza una partita che poteva finire anche con un largo passivo grazie alle prodezze di Suso e Donnarumma. Non benissimo l'esperimento di giocare con Deulofeu fra Suso e Ocampos, ma alla fine porta a Milano un punto insperato. Prosegue, timidamente, la corsa all'Europa League.