Ancora una volta decisivo, ancora una volta il migliore in campo. Nel primo tempo si prodiga in due parate miracolose prima del gol di Armero, nel secondo salva il risultato nell'azione immediatamente precedente al pareggio di Niang.
Ancora una volta decisivo, ancora una volta il migliore in campo. Nel primo tempo si prodiga in due parate miracolose prima del gol di Armero, nel secondo salva il risultato nell'azione immediatamente precedente al pareggio di Niang.
In ombra nel primo tempo, cresce durante il corso della partita, arrivando a disputare un ottimo secondo tempo. Corre molto, e i suoi raddoppi sulla fascia destra sono fondamentali per il Milan, considerando anche un non brillante Honda.
In ombra nel primo tempo, cresce durante il corso della partita, arrivando a disputare un ottimo secondo tempo. Corre molto, e i suoi raddoppi sulla fascia destra sono fondamentali per il Milan, considerando anche un non brillante Honda.
Subisce la velocità di Matos per tutti i 60 minuti di gioco del brasiliano, ma soprattutto rimane immobile nella caotica azione del gol del vantaggio dell'Udinese.
Subisce la velocità di Matos per tutti i 60 minuti di gioco del brasiliano, ma soprattutto rimane immobile nella caotica azione del gol del vantaggio dell'Udinese.
L'azione del gol del vantaggio degli ospiti parte da una sua disattenzione sulla fascia di sinistra. Titubante nella fase difensiva, non fa abbastanza in quella offensiva per rendere la sua prestazione sufficiente.
Il più affidabile di una retroguardia rossonera che va in difficoltà poche volte, ma che in quelle poche volte è in pieno blackout.
Il più affidabile di una retroguardia rossonera che va in difficoltà poche volte, ma che in quelle poche volte è in pieno blackout.
L'assenza di Bonaventura e il suo recente ottimo stato di forma spingono Mihajlovic ad azzardare un impiego largo a sinistra. Purtroppo per lui e per il Milan l'inadeguatezza al ruolo è evidente, e quindi viene lasciato negli spogliatoi durante l'intervallo.
L'assenza di Bonaventura e il suo recente ottimo stato di forma spingono Mihajlovic ad azzardare un impiego largo a sinistra. Purtroppo per lui e per il Milan l'inadeguatezza al ruolo è evidente, e quindi viene lasciato negli spogliatoi durante l'intervallo.
Partita senza infamia e senza lode, che viene impreziosita nel finale da una bella azione personale nell'area bianconera conclusa con un tiro perfetto ma salvato dalla traversa.
Partita in ombra per il giapponese dopo le ultime uscite positive. Poco, o per niente, pericoloso davanti, sbaglia molto e riesce raramente a entrare nel vivo dell'azione.
Partita in ombra per il giapponese dopo le ultime uscite positive. Poco, o per niente, pericoloso davanti, sbaglia molto e riesce raramente a entrare nel vivo dell'azione.
Il Milan ha un'evidente carenza sul piano del gioco, e la colpa non può che essere anche, e soprattutto, del centrocampista dai piedi del quale dovrebbe passare la manovra. Disattento, sprecone, superficiale, lontano dal Montolivo visto nel derby.
Il Milan ha un'evidente carenza sul piano del gioco, e la colpa non può che essere anche, e soprattutto, del centrocampista dai piedi del quale dovrebbe passare la manovra. Disattento, sprecone, superficiale, lontano dal Montolivo visto nel derby.
Il Milan ha un'evidente carenza sul piano del gioco, e la colpa non può che essere anche, e soprattutto, del centrocampista dai piedi del quale dovrebbe passare la manovra. Disattento, sprecone, superficiale, lontano dal Montolivo visto nel derby.
Entra a partita in corso ma praticamente ha la stessa condizione fisica di chi sta già correndo in campo da sessanta minuti. Ancora fuori forma, è difficile aspettarsi una soluzione capace di svoltare una partita da lui.
Fa a sportellate per novanta minuti con i difensori dell'Udinese che raddoppiano regolarmente la marcatura, va più riprese vicino a un gol che gli viene negato soltanto dalla sfortuna, e soprattutto serve un assist perfetto per il gol di Niang.
Fa a sportellate per novanta minuti con i difensori dell'Udinese che raddoppiano regolarmente la marcatura, va più riprese vicino a un gol che gli viene negato soltanto dalla sfortuna, e soprattutto serve un assist perfetto per il gol di Niang.
Nel primo tempo è costretto a giocare a sinistra per coprire il lacunoso Kucka, ma si distingue soltanto per fumosità e inconcludenza. Nel secondo, diventato titolare ufficiale della fascia, riesce a inserirsi tra le linee e a segnare il gol del pareggio.
Nel primo tempo è costretto a giocare a sinistra per coprire il lacunoso Kucka, ma si distingue soltanto per fumosità e inconcludenza. Nel secondo, diventato titolare ufficiale della fascia, riesce a inserirsi tra le linee e a segnare il gol del pareggio.
Entra immediatamente dopo l'intervallo, ma si vede poco, troppo poco per garantirgli di tornare titolare a scapito di un Niang in formissima.
Sull'onda dell'entusiasmo per le recenti vittorie, rischia con Kucka schierato largo a sinistra a centrocampo, ma l'esperimento fallisce malamente. Il suo Milan dipende troppo da Bonaventura, e le idee di gioco offensive collettive sono veramente poche.
Si fa trovare pronto all'occorenza, e beneficia anche della fortuna in occasione del traversa-riga di Bertolacci. Sostanzialmente incolpevole sul gol di Niang.
Guida la retroguardia dei friulani con autorevolezza e senza sbavature, impegnandosi in un duello corpo a corpo con Bacca lungo novanta minuti.
Si fa saltare da praticamente qualsiasi giocatore rossonero passi nei paraggi della sua fascia destra. Fa meglio, ma di poco, in fase di spinta offensiva.
Si fa saltare da praticamente qualsiasi giocatore rossonero passi nei paraggi della sua fascia destra. Fa meglio, ma di poco, in fase di spinta offensiva.
Insicuro, impreciso e soprattutto disattento prima e lento poi nella rincorsa in occasione del pareggio di Niang.
Entra per dare consistenza alla retroguardia dell'Udinese, con il preciso obiettivo di difendere il prezioso punto guadagnato sul terreno di San Siro.
Entra per dare consistenza alla retroguardia dell'Udinese, con il preciso obiettivo di difendere il prezioso punto guadagnato sul terreno di San Siro.
A volte cala di concentrazione e rischia, ma nel complesso, grazie anche al supporto di un ottimo Danilo, se la cava egregiamente contro una delle coppie di attaccanti più in forma del campionato.
Torna in Serie A in sordina, dopo che in molti si erano scordati anche della sua esistenza, e celebra l'occasione segnando un gol che nella massima serie italiana gli mancava dal gennaio 2011.
Torna in Serie A in sordina, dopo che in molti si erano scordati anche della sua esistenza, e celebra l'occasione segnando un gol che nella massima serie italiana gli mancava dal gennaio 2011.
Tra i migliori dei suoi, è il perno del centrocampo e soprattutto nel primo tempo si rivela indispensabile nel suo doppio compito di distruttore del gioco avversario e primo costruttore del gioco dei suoi. Cala nella ripresa come tutti i suoi compagni.
Entra nella ripresa, ma si distingue soltanto per alcuni falli finalizzati allo spezzettamento del gioco, mentre è assolutamente non pervenuto in fase di costruzione.
A tratti, specialmente nel primo tempo, fa vedere il Lodi demiurgo del centrocampo ammirato a Catania qualche stagione fa. Sono tanti (troppi per un regista), però, i momenti in cui scompare dal gioco. Viene così sostituito a metà della ripresa da Guilherme.
Ancora indietro nella condizione, incide veramente poco sulla gara, specialmente nel secondo tempo quando il suo filtro è spesso bypassato dal centrocampo milanista.
È il migliore dei suoi. Tanta corsa, tanti dribbling, tante idee: è spesso pericoloso e la sua velocità è un problema costante per i difensori rossoneri. Inspiegabilmente Colantuono lo richiama in panchina preferendo lasciare in campo uno spento Thereau.
È il migliore dei suoi. Tanta corsa, tanti dribbling, tante idee: è spesso pericoloso e la sua velocità è un problema costante per i difensori rossoneri. Inspiegabilmente Colantuono lo richiama in panchina preferendo lasciare in campo uno spento Thereau.
Il suo alibi sono i pochi palloni che arrivano in mezzo all'area del Milan, ma la sua gara è veramente inconsistente, ai limiti dell'inesistenza.
Il suo alibi sono i pochi palloni che arrivano in mezzo all'area del Milan, ma la sua gara è veramente inconsistente, ai limiti dell'inesistenza.
Entra quando ormai l'Udinese ha rinunciato del tutto alla costruzione del gioco e alla ricerca del gol vittoria, e non riesce quindi a distinguersi in positivo. Di fatto, però, diminuisce l'efficacia offensiva dell'Udinese sostituendo Matos.
Il suo Udinese non esprime certo un bel gioco, ma esce da San Siro con un punto nel momento migliore della stagione del Milan. Resta incomprensibile però la sostituzione dell'ottimo Matos al posto di quella di Thereau.