Resta a guardare la conclusione di Insigne, sulla quale effettivamente poteva fare poco, e inspiegabilmente anche quella di Mertens: la punizione del belga non è certo a fil di palo e, considerando che si tratta del gol che chiude di fatto il match, l'errore del portiere felsineo è censurabile. Non può niente sugli altri gol del Napoli, esce per infortunio e si risparmia altre umiliazioni.
Protagonista - in negativo - di una debacle storica per il Bologna. La facilità con cui gli attaccanti partenopei entrano in area è disarmante: alla fine si nota solo per la legnata punitiva rifilata a Diawara.
Protagonista - in negativo - di una debacle storica per il Bologna. La facilità con cui gli attaccanti partenopei entrano in area è disarmante: alla fine si nota solo per la legnata punitiva rifilata a Diawara.
Si fa espellere nel momento topico della partita: il Napoli era in inferiorità numerica, ma il suo intervento sconsiderato su Mertens ristabilisce la parità e dalla punizione nasce il terzo gol partenopeo. Ma paradossalmente è lui il meno colpevole tra i difensori felsinei: fino all'espulsione era stato tra i pochi a lottare.
Ci si chiede se sia sceso in campo. 7 gol sul groppone, non tutti per colpa sua - è evidente - ma in buona parte sì: probabilmente Mertens sarà protagonista dei suoi incubi per diverse settimane.
Dorme sul taglio di Hamsik dopo pochi minuti, poi contribuisce al crollo della difesa bolognese con un'attitudine rivedibile. Unico aspetto positivo, il gol, un po' casuale, che dà al Bologna l'illusione di poter riaprire la partita. Illusione che dura ben poco. Comico quando nel finale salta Reina e cicca malamente il tiro.
Secondo Donadoni avrebbe dovuto assicurare maggiore copertura sulla fascia. Ghoulam invece spadroneggia per tutto il tempo e l'esterno rossoblu fa una fatica del diavolo a ripiegare. Esce durante l'intervallo per lasciare posto a Verdi.
Prova a dare la scossa a inizio ripresa, ma le batterie durano pochissimo. Il suo apporto alla causa è trascurabile e in più si trova di fronte un Ghoulam scatenato.
Prova a dare la scossa a inizio ripresa, ma le batterie durano pochissimo. Il suo apporto alla causa è trascurabile e in più si trova di fronte un Ghoulam scatenato.
Donadoni credeva che con il suo dinamismo avrebbe potuto opporsi allo strapotere dei centrocampisti azzurri. Peccato che dalle sue parti passasse un certo Marek Hamsik... il termine "travolto" non rende bene l'idea di quanto sia accaduto al povero cileno.
Probabilmente avrebbe voluto fare una figura migliore contro la sua ex squadra. Ha qualche chance nel primo tempo, ma viene murato dai difensori partenopei, gradualmente sparisce dal campo e non si vede più.
Uno dei pochi a dannarsi l'anima. Prova a mettere in difficoltà Hysaj, e in parte ci riesce: non è un caso che i pericoli per il Napoli arrivino tutti dal suo lato. Nella ripresa getta la spugna, contagiato dal grigiore dei compagni di squadra.
In netto ritardo sul contropiede del 2-0 per il Napoli, non assicura la qualità in regia che Donadoni gli chiede. Subisce il fallo di reazione di Callejon ed è uno dei pochi momenti in cui si fa notare per qualcosa di non negativo.
Fallisce un calcio di rigore decisivo lasciandosi ipnotizzare da Reina. Un errore fatale, perché il Bologna passa dal potenziale 1-2 allo 0-3 nel giro di pochi minuti; nel resto del match gira quasi sempre a vuoto, a parte quando si inventa un grande assist per Torosidis. Sparisce nella ripresa e viene sostituito tra i fischi.
Esordio con la maglia rossoblu in una partita storica, ma non certo in positivo. Rileva Destro ma può fare davvero poco: il match era in ghiaccio ormai da tempo.
Il Napoli annichilisce il suo Bologna con giocate sopraffine, martellando una difesa non all'altezza della Serie A. Il crollo davanti al pubblico amico era da evitare: perdere contro una squadra così forte è comprensibile, farlo in questo modo no.
Il Napoli annichilisce il suo Bologna con giocate sopraffine, martellando una difesa non all'altezza della Serie A. Il crollo davanti al pubblico amico era da evitare: perdere contro una squadra così forte è comprensibile, farlo in questo modo no.
Contributo prezioso alla vittoria partenopea: neutralizza il rigore di Mattia Destro, quando il risultato era ancora in bilico. Si fa trovare sempre pronto, bloccando conclusioni insidiose o uscendo con ottimo tempismo. E fa ripartire l'azione da maestro.
Contributo prezioso alla vittoria partenopea: neutralizza il rigore di Mattia Destro, quando il risultato era ancora in bilico. Si fa trovare sempre pronto, bloccando conclusioni insidiose o uscendo con ottimo tempismo. E fa ripartire l'azione da maestro.
Krejci prova a metterlo in difficoltà e talvolta ci riesce. Il terzino se la cava senza strafare, anche se a volte fa correre dei brividi ai suoi compagni di squadra. In avanti lo si vede poco.
Domina sui palloni alti, è sempre preciso nelle chiusure: pur senza Koulibaly di fianco fa un'ottima figura. L'unica vera distrazione della difesa partenopea porta al gol del provvisorio 1-3, per il resto la serata scorre via tranquillamente.
In versione Orient Express: macina chilometri sulla fascia, sforna cross uno più interessante dell'altro, difende senza mai andare in sofferenza contro Rizzo e Verdi. Le sue sovrapposizioni contribuiscono a scardinare la difesa felsinea.
Si lascia guidare da Albiol in un match che poteva diventare più complicato del previsto. Se la cava bene, anche se non sempre è irreprensibile; ma fa capire di poter essere un'alternativa affidabile.
Inizialmente subisce il clima ostile del Dall'Ara: i suoi ex tifosi non gli perdonano niente, fischiandolo ogni volta che tocca il pallone. Con il passare dei minuti cresce e domina la partita come sa, facendosi notare per i tocchi eleganti e la capacità di farsi trovare sempre al posto giusto.
Spacca in due il match con giocate sopraffine e ben due assist. Ha trovato la sua dimensione ideale, in un centrocampo allo stesso tempo tecnico e muscolare: con Diawara si trova a meraviglia, ma anche gli attaccanti beneficiano delle sue splendide invenzioni.
Entra al posto di Diawara, contribuendo al successo del Napoli con la solita intensità e sapienza tattica. Poche giocate da segnalare, ma lui è tutto sostanza.
Una tripletta d'autore: apre e chiude il match, dimostrandosi ancora una volta un centrocampista totale. Lo si trova in avanti e in difesa, sembra che sia dappertutto: tre gol e un unico peccato veniale, quel gol divorato a inizio ripresa. Altrimenti la sua partita sarebbe stata semplicemente perfetta.
Rileva Zielinski nel finale di partita e mette minuti nelle gambe. Poco da segnalare, quando entra la partita è già chiusa da tempo, può giusto togliersi lo sfizio di esultare assieme ai compagni.
Inventa l'assist per Hamsik, ma è l'unica giocata positiva della sua - breve - partita: nel giro di due minuti causa un rigore con una follia, si mangia il 3-0 e si fa espellere per un fallo di reazione insensato. Cavallo pazzo.
Segna il gol del raddoppio sfruttando uno splendido assist di Zielinski, delizia la platea per tutto il tempo con giocate sopraffine e movimenti sempre azzeccati. Lascia il campo per dare spazio a Rog nel finale.
Segna il gol del raddoppio sfruttando uno splendido assist di Zielinski, delizia la platea per tutto il tempo con giocate sopraffine e movimenti sempre azzeccati. Lascia il campo per dare spazio a Rog nel finale.
Pazzesco. Inizia con il freno a mano tirato, poi si scatena: conquista e realizza la punizione del 3-0, nella ripresa abbatte definitivamente il Bologna con altre due reti. E ci mette dentro anche un assist, per completare una serata al limite della perfezione.
Ha creato la macchina perfetta. 7 gol, tutti spettacolari, e una fame che non si placa neppure al 90'. Movimenti studiati nel dettaglio, che mandano in crisi il Bologna fin dai primi minuti; e con un Mertens così i due centravanti Pavoletti e Milik possono stare in panchina senza generare troppi rimpianti.
