Trecentonovantuno tiri verso il portiere avversario. Secondo solo a City e Real Madrid nei maggiori cinque campionati europei (statistica FourFourTwo), questo Napoli non può non far paura a Marchetti e soci: 10 giocatori out fra infortuni e squalifiche, Pioli deve far di necessità virtù sperando che il numero 10 - assente dalla numerazione partenopea - possa spiegare le ali e tornare il Felipe Anderson rimirato la stagione scorsa. Turnover minimalista per Sarri, che rimpiazza Ghoulam con Strini?; obbligati, invece, i cambi Maggio-Hysaj e David López-Allan. All'Olimpico fischia Irrati coadiuvato da Costanzo e Padovan. Centoventesima sfida fra i due club, l'ultima vittoria ospite a Roma risale al gennaio 2015, mentre all'andata (5-0) maturò il risultato più rotondo di sempre.


PRIMO TEMPO - Pressing alto e ripartenze in flash forward per le due formazioni, che amano il rischio e non risparmiano le energie nel fastidioso turno infrasettimanale. Un retropassaggio ultraviolento di Basta diventa assist per Gonzalo Higuaín: non proprio l'idea migliore viste le ventidue reti in ventidue apparizioni di uno che ha fatto della Lazio la sua vittima prediletta. Fiuuu, il Pipita prende la mira ed esalta i riflessi di Marchetti, guantone stabile a difesa del primo palo. Di là Candreva semina il panico, Felipe Anderson s'accende come le luci di Natale ed è impossibile ignorare le difficoltà di Maggio e Strini?, terzini per caso. Il gol che rompe l'elettricità, tanto per cambiare, è opera del numero nove di Brest, che scarica l'assist di Callejón addosso a Marchetti e poi segna col petto in modo totalmente casuale. Forse. Il raddoppio - due minuti più tardi - è tutto del Chulo José María, scaltro nel superare Marchetti in lob su perfetto lancio di Insigne. La notte cala sulla Roma biancoceleste quando poco prima del quarantesimo si arrende Candreva - fino a quel momento il migliore dei suoi - per un problema al gastrocnemio sinistro.


SECONDO TEMPO - Dopo un tentativo da novanta (!) metri di Insigne, la Lazio prova a prendere coraggio e sganciarsi con le folate di Keita, entrato per l'infortunato Candreva. Da una di queste nasce il volo d'angelo di Konko, di poco a lato dal palo difeso da Reina. La gara si addormenta, il Napoli pensa a coprirsi e a mettersi in standby coi cambi di Sarri: Mertens per Insigne il primo dei tre. Al settantesimo Piolo sostituisce un fatiscente Klose - il tedesco si divora un gol solo contro Reina - con Mauri, ma tutto accade solo dopo la sospensione della gara da parte di Irrati: dalla Nord laziale uh uh uh razzisti a Kolubaly ed il solito, simpatico, "dai Vesuvio lavali col fuoco". Pioveranno squalifiche.

Partita in totale controllo da parte della capolista, che vince una gara difficile - sulla carta - e resta a +2 sulla Juventus (vincente col Genoa). Ventitreesimo gol in ventitré partite per Higuaín.



LAZIO-NAPOLI 0-2 (0-2)

MARCATORI: 24' Higuaín, 27' Callejón

LAZIO (4-3-3): Marchetti; Basta, Mauricio, Hoedt, Konko; Parolo, Onazi, Luli?; Candreva (39' Keita B.), Klose (70' Mauri), Felipe Anderson (87' Djordjevi?). All.: Pioli

NAPOLI (4-3-3): Reina; Maggio, Albiol, Koulibaly, Strini?; López D., Jorginho, Hamšík (88' Chalobah); Callejón, Higuaín (70' Gabbiadini), Insigne (64' Mertens). All.: Sarri