Una gara di tranquilla amministrazione, visto che il Benevento non riesce mai a impensierire davvero il Bologna. I suoi riflessi sono chiamati a drizzare le antenne a qualche minuto dalla fine, quando si esibisce con un ottimo intervento su Coda.
Soffre i primi minuti, paradossalmente quando la gara è in momentaneo equilibrio. Quando però il gioco si fa duro, lui risponde in maniera precisa e con gran carattere.
Una prestazione positiva, padrone spesso e volentieri della sua fascia. Meglio in fase offensiva, ma in quella difensiva i miglioramenti si vedono netti, di gara in gara. Colpisce un palo sul finire del primo tempo.
Una prestazione positiva, padrone spesso e volentieri della sua fascia. Meglio in fase offensiva, ma in quella difensiva i miglioramenti si vedono netti, di gara in gara. Colpisce un palo sul finire del primo tempo.
Il gol di testa del 2 a 0, lo desta da una gara nella quale stava cercando fin dall'inizio di lasciare un segno più che tangibile, ma senza riuscirci. Colpo di testa bello e sofferto. Per essere vincente ha dovuto aspettare il Var.
Il gol di testa del 2 a 0, lo desta da una gara nella quale stava cercando fin dall'inizio di lasciare un segno più che tangibile, ma senza riuscirci. Colpo di testa bello e sofferto. Per essere vincente ha dovuto aspettare il Var.
Una partita giocata senza infamia e senza lode. La vita a centrocampo oggi non è particolarmente dura e non perde tensione nel finale, come spesso gli accade, nonostante il "solito" giallo.
Partita da mago e mattatore. Lo si capisce già al 1' quando sfiora la rete di testa. Due assist da fermo - entrambe punizioni al bacio - per le teste di Destro e De Maio. Altre giocate deliziose. Il pubblico per lui oggi si è spellato le mani.
Dzemaili gli strappa la maglia da titolare perchè non al meglio. Entra nella ripresa e gioca venti minuti, nonchè pochi palloni. Porta però con diligenza i compiti di amministrazione richiesti dal suo mister.
Dzemaili gli strappa la maglia da titolare perchè non al meglio. Entra nella ripresa e gioca venti minuti, nonchè pochi palloni. Porta però con diligenza i compiti di amministrazione richiesti dal suo mister.
Dzemaili gli strappa la maglia da titolare perchè non al meglio. Entra nella ripresa e gioca venti minuti, nonchè pochi palloni. Porta però con diligenza i compiti di amministrazione richiesti dal suo mister.
Ci mette un po' a far sentire il suo peso a centrocampo. Inizia un po' preso di sorpresa dal Benevento, poi inizia a carburare, a fare diga, a dare ordine alla manovra.
Complice un Pulgar non al meglio, Donadoni lo butta subito nella mischia. Soffre per un bel po', manca di condizione fisica, ma quel ruggito finale, con la finalizzazione del contropiede, rende ancor più fondamentale lo scopo del suo rientro a Bologna.
Complice un Pulgar non al meglio, Donadoni lo butta subito nella mischia. Soffre per un bel po', manca di condizione fisica, ma quel ruggito finale, con la finalizzazione del contropiede, rende ancor più fondamentale lo scopo del suo rientro a Bologna.
Entra al 70esimo, al posto di Destro. Chiamato ad amministrare un vantaggio mai in discussione, parte da lui la ripartenza con Verdi per la rete di Dzemaili.
E' il vero tormento di Billong, praticamente imprendibile. Peccato lo si veda solo a tratti e soprattutto nell'ultima porzione di campo sulla sinistra: oggi poteva essere devastante.
La sua intesa con Verdi continua a dare frutti ottimi. E' tornato il giocatore efficace di qualche tempo fa, grazie al compagno ma anche ad una crescita di personalità. Sblocca il risultato, si muove sempre bene sul fronte d'attacco.
Ha gestito la settimana dei suoi, "tormentata" dal rifiuto di Verdi, in modo impeccabile. Ha avuto il coraggio di rischiare Dzemaili e la cosa ha dato buoni frutti. Azzeccato anche Donsah dall'inizio, invece di Di Francesco.
Sostituisce un Lombardi mai in partita, ma non riesce a fare meglio dell'ex laziale. Anzi. Dovrebbe dare "tonicità" e invece si fa investire dal clima luttuoso della squadra.
Uomo di grande esperienza, che però oggi non è stata messa a frutto, visto quanto era posizionata male tutta la difesa nelle tre reti del Bologna. Sempre messo in crisi dagli attaccanti rossoblu.
Due reti incassate su palla inattiva, una terza su un contropiede nel quale si fa bruciare da un avversario fuori forma: peggio questa domenica non poteva andare.
La cosa più utile è l'anticipo di Verdi al 61esimo. Per il resto, si comporta a fasi alterne, nel senso che compie qualche "buona azione" e qualcuna evitabile, finchè quest'ultime non superano le prime. Mbaye oggi, ha molta più energia di lui.
La cosa più utile è l'anticipo di Verdi al 61esimo. Per il resto, si comporta a fasi alterne, nel senso che compie qualche "buona azione" e qualcuna evitabile, finchè quest'ultime non superano le prime. Mbaye oggi, ha molta più energia di lui.
Al posto di Lucioni, palacio bestia nera, palle alte ok
Entra al 72esimo al posto di Venuti. Dovrebbe dare maggior spinta e dinamicità ad una squadra quasi annichilita, che però cerca il gol della bandiera e dell'orgoglio. Da questo punto di vista, il suo contributo è davvero poca cosa.
Punta spesso Poli, la pedina più fragile del centrocampo avversario e lo fa a ragione. Non ha mai vita facile, a dire il vero, però il suo dinamismo è costante. Non si arrende fino al triplice fischio finale.
Disordinato, disorganizzato, disorientato. Per l'ex Pescara potrebbero starci altri aggettivi che iniziano con "dis" e sarebbero tutti negativi. Perde la bussola soprattutto dopo la testata con De Maio.
Disordinato, disorganizzato, disorientato. Per l'ex Pescara potrebbero starci altri aggettivi che iniziano con "dis" e sarebbero tutti negativi. Perde la bussola soprattutto dopo la testata con De Maio.
Entra al posto di Brignola, che dopo la buona partenza, si spegne come una candela al vento. Riesce però a combinare talmente poco, da farlo rimpiangere.
Una prova discreta in questa partita per lo più disgraziata della squadra. Colpisce pure un palo, per il quale si mangia le mani. Fa di tutto per tenere su la squadra e, a fine gara, esce a polmoni prosciugati.
Non solo non entra mai veramente in partita, ma la sensazione che dà è pure peggiore: quella del pesce fuori dall'acqua. Non riesce neppure in qualche affondo nella sua fascia. In sostanza, un fantasma.
Non solo non entra mai veramente in partita, ma la sensazione che dà è pure peggiore: quella del pesce fuori dall'acqua. Non riesce neppure in qualche affondo nella sua fascia. In sostanza, un fantasma.
Non solo non entra mai veramente in partita, ma la sensazione che dà è pure peggiore: quella del pesce fuori dall'acqua. Non riesce neppure in qualche affondo nella sua fascia. In sostanza, un fantasma.
Nel naufragio collettivo, lui si salva. Sia perchè non perde mai la speranza, sia perchè resta quello che ci crede di più. Lo dimostra l'occasione nel finale, quella dove Mirante è chiamato ad un intervento importante.
Nel naufragio collettivo, lui si salva. Sia perchè non perde mai la speranza, sia perchè resta quello che ci crede di più. Lo dimostra l'occasione nel finale, quella dove Mirante è chiamato ad un intervento importante.
Un vero mistero. A inizio partita si rivela brillante, dinamico, ha un'occasione da rete. Poi si spegne piano piano, quasi si ferma, fino a scomparire e costringere De Zerbi a sostituirlo.
Un vero mistero. A inizio partita si rivela brillante, dinamico, ha un'occasione da rete. Poi si spegne piano piano, quasi si ferma, fino a scomparire e costringere De Zerbi a sostituirlo.
La situazione di classifica, con la vittoria del Crotone, è diventata ancora più disperata. Quando la partita era in equilibrio, non riesce a dare la spinta ai suoi per velocizzare il pallone. E così, il Bologna prende le misure e affonda facile.