Quasi uno spettatore non pagante: viene chiamato in causa solamente in occasione del rigore dopo tre minuti di gioco, la sfiora anche senza riuscire a respingere, per il resto solo qualche dialogo di piede coi compagni e null'altro.
Quasi uno spettatore non pagante: viene chiamato in causa solamente in occasione del rigore dopo tre minuti di gioco, la sfiora anche senza riuscire a respingere, per il resto solo qualche dialogo di piede coi compagni e null'altro.
E' la solita roccia difensiva anche se comunque non è quasi mai costretto agli straordinari. E' sempre vigile sulle offensive viola, un'ottima copertura per Cuadrado che così è più libero di agire in zona più avanzata.
Comincia il match con qualche svarione soprattutto in impostazione, ma alla fine mette la sua firma sul match con un paio di chiusure su Kalinic che di fatto rendono insufficiente la partita del centravanti viola.
L'inizio è da incubo: un'entrata in ritardo su Bernardeschi che costa lo svantaggio ai suoi. Il gol di Cuadrado lo tranquillizza, ed alla fine porta a casa la sufficienza con la solita serie di interventi aerei più che positivi.
L'inizio è da incubo: un'entrata in ritardo su Bernardeschi che costa lo svantaggio ai suoi. Il gol di Cuadrado lo tranquillizza, ed alla fine porta a casa la sufficienza con la solita serie di interventi aerei più che positivi.
Essere in concorrenza con uno come Alex Sandro non sarebbe facile per nessuno, lui tiene botta e risulta anche decisivo nel match: assist su Cuadrado che vale l'1-1, ed un altro paio di servizi per Dybala per poco non vincenti.
Essere in concorrenza con uno come Alex Sandro non sarebbe facile per nessuno, lui tiene botta e risulta anche decisivo nel match: assist su Cuadrado che vale l'1-1, ed un altro paio di servizi per Dybala per poco non vincenti.
Entra e spacca la partita: 17 minuti in campo, quando tocca il terreno di gioco il risultato è sull'1-1, non entra nelle due azioni dei gol che decidono il match, ma è un continuo sfogo per la squadra sulla fascia di sua competenza.
Entra e spacca la partita: 17 minuti in campo, quando tocca il terreno di gioco il risultato è sull'1-1, non entra nelle due azioni dei gol che decidono il match, ma è un continuo sfogo per la squadra sulla fascia di sua competenza.
Entra e spacca la partita: 17 minuti in campo, quando tocca il terreno di gioco il risultato è sull'1-1, non entra nelle due azioni dei gol che decidono il match, ma è un continuo sfogo per la squadra sulla fascia di sua competenza.
Schierato a sorpresa dopo aver recuperato dall'ennesimo infortunio stagionale, il tedesco appare in ritardo a più riprese in mezzo al campo, ma ogni minuto in campo è una tacca di benzina che mette nel suo motore.
Il ruolo di regista non è quello per lui più naturale, ma sicuramente si fa valere comunque giocandosela anche di fisico in più di un'occasione, e risultando spesso e volentieri vincente nei duelli coi centrocampisti avversari.
Se in una delle sue serate più "irritanti", passate a giochicchiare in giro per il campo, piazza due giocate vincenti che costruiscono l'1-1 ed il 2-1 della sua squadra, significa che può ancora crescere di livello. Quando lo farà?
Se in una delle sue serate più "irritanti", passate a giochicchiare in giro per il campo, piazza due giocate vincenti che costruiscono l'1-1 ed il 2-1 della sua squadra, significa che può ancora crescere di livello. Quando lo farà?
Solita quantità di chilometri percorsi e caviglie aggredite: entra al posto dell'affaticato Khedira, trova anche lo spazio per spingersi in avanti e sfiorare il gol con un colpo di testa sugli sviluppi di un corner.
Non è ancora brillantissimo, ma stravince la sfida con Alonso sulla fascia di competenza. Il suo gol, fra l'altro, permette alla Juve di non crollare psicologicamente, ci mette lo zampino anche sul 3-1 col rimpallo vincente su Astori.
Non è ancora brillantissimo, ma stravince la sfida con Alonso sulla fascia di competenza. Il suo gol, fra l'altro, permette alla Juve di non crollare psicologicamente, ci mette lo zampino anche sul 3-1 col rimpallo vincente su Astori.
Ogni volta che tocca palla lui, sembra che la Juventus possa creare qualcosa di pericoloso anche se la palla si ritrova a 40 metri dalla porta. Il gol del 3-1 potrebbe essere più semplice, ma lui tenta la giocata, la trova e segna.
Ottanta minuti passati a fare a spallate con tutti i giocatori della Fiorentina capitatigli a tiro, non trova mai lo spazio per la conclusione, ma alla prima mezza palla positiva piazza dentro un altro gol pesantissimo.
La fortuna aiuta gli audaci, e il mister bianconero di audacia ne ha in quantità industriali, di conseguenza arriva anche quel pizzico di buona sorte necessaria: tiene Mandzukic in campo un'azione di più, e questi lo ringrazia col 2-1.
Una serata non indimenticabile allo Juventus Stadium per lui: sorpreso sul gol di Cuadrado, esce male su Dybala in occasione del 2-1 aprendo la porta a Mandzukic. Può poco sul 3-1, ma la frittata era ormai fatta.
Insieme ad Astori il peggiore in campo, perde nettamente la sfida con Cuadrado nonostante quest'ultimo non si renda protagonista di una partita strepitosa. Fuori posizione sull'1-1, discorso analogo sul 2-1. Giustamente sostituito nel finale.
In generale un difensore non può mai permettersi un attimo di distrazione, figuriamoci contro attaccanti come quelli della Juventus: in occasione del 2-1 si fa mettere in mezzo da Pogba e Dybala, non chiude né su uno, né sull'altro.
Aver perso la titolarità con continuità può aver contribuito al fatto che non sembra essere abbastanza coordinato nelle sue giocate: emblematica a riguardo la rete del 3-1 quando viene saltato con relativa facilità.
Aver perso la titolarità con continuità può aver contribuito al fatto che non sembra essere abbastanza coordinato nelle sue giocate: emblematica a riguardo la rete del 3-1 quando viene saltato con relativa facilità.
Aver perso la titolarità con continuità può aver contribuito al fatto che non sembra essere abbastanza coordinato nelle sue giocate: emblematica a riguardo la rete del 3-1 quando viene saltato con relativa facilità.
Per ottanta minuti riesce a tenere a bada abbastanza bene Mandzukic, ma gli bastano dieci secondi per mandare all'aria tutto: perde il duello a metà campo, non recupera in tempo, ed è anche colpevole sul 3-1 quando sbaglia il rinvio su Cuadrado.
Si limita a fare il compitino per larghi tratti, la Fiorentina ha il controllo del pallone per più tempo rispetto alla Juve, ma i passaggi di sua produzione sono al massimo lunghi dieci metri. Ci si aspetta di più per quanto fatto vedere ad oggi.
Lo spagnolo alterna grandi cose ad altre molto meno positive: giochicchia bene in mezzo al campo anche uscendo bene dal pressing avversario, ma è anche protagonista di un'ingenuità che se l'arbitro avesse visto sarebbe stata rigore ed espulsione.
Lo spagnolo alterna grandi cose ad altre molto meno positive: giochicchia bene in mezzo al campo anche uscendo bene dal pressing avversario, ma è anche protagonista di un'ingenuità che se l'arbitro avesse visto sarebbe stata rigore ed espulsione.
Comincia col botto siglando il gol del vantaggio, poi qualche altra giocata positiva, ma col passare dei minuti davanti cominciano ad arrivare pochi palloni e lui finisce per litigare con compagni, avversari ed anche arbitro.
Comincia col botto siglando il gol del vantaggio, poi qualche altra giocata positiva, ma col passare dei minuti davanti cominciano ad arrivare pochi palloni e lui finisce per litigare con compagni, avversari ed anche arbitro.
Una partita in confusione per un centrocampista che sino ad oggi aveva fatto dell'ordine e della tranquillità mentale la sua forza maggiore. Non trova mai l'idea vincente, e alla lunga finisce per essere preso in mezzo dai centrocampisti avversari.
E' sicuramente il migliore dei suoi: subito in apertura scappa via a Chiellini e si procura il rigore dello 0-1, poi troppo lontano dalla porta per scelta tattica per influire più di tanto, ma è comunque sempre pericoloso.
Nelle ultime settimane si è spesso parlato della capacità del centravanti viola di far bene fuori casa, ed invece stasera l'attaccante gigliato ha sofferto parecchio il duello con Bonucci perso soprattutto fisicamente.
Nei primi tre minuti la sua squadra dà l'impressione di poter fare un sol boccone della Juventus in casa sua, ed invece è lì che la Fiorentina smette di dare pensieri a Buffon: mai un tiro in porta, e i primi cambi arrivano solo all'86'.
Nei primi tre minuti la sua squadra dà l'impressione di poter fare un sol boccone della Juventus in casa sua, ed invece è lì che la Fiorentina smette di dare pensieri a Buffon: mai un tiro in porta, e i primi cambi arrivano solo all'86'.