Chiudere la partita con due gol subiti con un solo tiro verso la sua porta spiega bene il momento suo e della squadra: sul primo gol non può fare nulla, sul secondo è vero che Dybala inventa, ma lui si lascia sorprendere troppo facilmente.
Chiudere la partita con due gol subiti con un solo tiro verso la sua porta spiega bene il momento suo e della squadra: sul primo gol non può fare nulla, sul secondo è vero che Dybala inventa, ma lui si lascia sorprendere troppo facilmente.
Si ritrova spesso e volentieri in mezzo ad Asamoah ed Alex Sandro, un tandem che rischierebbe di mandare in tilt chiunque quando si esprime come stasera: va in difficoltà, ma ha il merito di non naufragare.
Si ritrova spesso e volentieri in mezzo ad Asamoah ed Alex Sandro, un tandem che rischierebbe di mandare in tilt chiunque quando si esprime come stasera: va in difficoltà, ma ha il merito di non naufragare.
Il primo quarto d'ora del match decide la sua valutazione: prima l'autogol, in un certo senso anche sfortunato, poi un'ammonizione per un fallo sullo scattante Dybala. Non mostra mai sicurezza, e i compagni di reparto ne risentono.
Il primo quarto d'ora del match decide la sua valutazione: prima l'autogol, in un certo senso anche sfortunato, poi un'ammonizione per un fallo sullo scattante Dybala. Non mostra mai sicurezza, e i compagni di reparto ne risentono.
Sparare sulla croce rossa non è mai cosa bella, ma a volte ci si domanda come si possa vedere quanto posto in essere dal difensore laziale stasera: protagonista assoluto in entrambi i gol, errori gravi da scuola calcio.
E' fra i pochissimi a salvarsi nella Lazio, prova anche a farsi vedere in zona offensiva, ma non ce l'ha nelle corde e non gli si può chiedere miracoli particolari se gli altri nel frattempo tutto fanno meno che giocare con qualità.
E' fra i pochissimi a salvarsi nella Lazio, prova anche a farsi vedere in zona offensiva, ma non ce l'ha nelle corde e non gli si può chiedere miracoli particolari se gli altri nel frattempo tutto fanno meno che giocare con qualità.
In mezzo ad un clima di mediocrità generale, l'argentino prova a dare ordine alla squadra sia in fase di costruzione che con qualche giocata da fermo che per lo meno fa salire il livello dell'attenzione della difesa bianconera.
In mezzo ad un clima di mediocrità generale, l'argentino prova a dare ordine alla squadra sia in fase di costruzione che con qualche giocata da fermo che per lo meno fa salire il livello dell'attenzione della difesa bianconera.
Non trova mai lo spazio giusto per la giocata vincente, un bel tiro da fuori che però non trova lo specchio dalla porta, e poi il cambio obbligato a fine primo tempo quando resta negli spogliatoi per via di un problema fisico inaspettato.
Entra in campo per provare a dare la svolta alla Lazio, ma perde subito un paio di palloni importanti più per paura di sbagliare che per altro. Ottimo il suo tacco sprecato da Milinkovic, ma è troppo poco per meritare la sufficienza.
Schierato a sorpresa dal 1', non mostra nulla di particolare per giustificare tale scelta di Pioli: tanto fumo, pochissimo arrosto, lascia il campo meritatamente alla fine della prima frazione, per lo meno si risparmia i fischi dell'Olimpico.
Lontano parente del Parolo visto l'anno scorso, l'ex Parma continua a giocare in maniera parecchio discontinua: non riesce mai a trovare la giocata logica e più redditizia, pur non combinando grossi guai decisivi.
Il liscio con il quale spreca l'assist di tacco di Felipe Anderson nella ripresa racconta bene la sua partita: si ostina in improbabili azioni personali, prova a farsi valere fisicamente, ma fallisce anche lì sbattendo contro il muro della difesa bianconera.
Entra in campo ad inizio ripresa, passa più tempo a giochicchiare e fare doppi passi anziché cercare la giocata davvero utile per la squadra. Forse non era al meglio dal punto di vista mentale, ma non è così che si conquisterà spazio.
Entra in campo ad inizio ripresa, passa più tempo a giochicchiare e fare doppi passi anziché cercare la giocata davvero utile per la squadra. Forse non era al meglio dal punto di vista mentale, ma non è così che si conquisterà spazio.
Pioli prova a costruirgli una buona base di servizio, ma il risultato ottenuto è di altra natura: resta troppo solo a combattere contro i difensori bianconeri, ci prova, ma non riesce a fare miracoli già fatti in passato in carriera.
Pioli prova a costruirgli una buona base di servizio, ma il risultato ottenuto è di altra natura: resta troppo solo a combattere contro i difensori bianconeri, ci prova, ma non riesce a fare miracoli già fatti in passato in carriera.
Così come Klose prima di lui, lì davanti non tocca un pallone: sicuramente la colpa principale non è la sua, ma un attaccante che in più di 20 minuti non riesce mai a farsi vedere non può mai meritare la sufficienza.
Così come Klose prima di lui, lì davanti non tocca un pallone: sicuramente la colpa principale non è la sua, ma un attaccante che in più di 20 minuti non riesce mai a farsi vedere non può mai meritare la sufficienza.
Non riesce a dare la sveglia alla sua squadra, ma ci mette tanto del suo schierando una formazione troppo sperimentale per impensierire la Juventus. E' anche sfortunato vista la natura dei gol, ma lui è come neanche la cercasse la Dea bendata.
Non riesce a dare la sveglia alla sua squadra, ma ci mette tanto del suo schierando una formazione troppo sperimentale per impensierire la Juventus. E' anche sfortunato vista la natura dei gol, ma lui è come neanche la cercasse la Dea bendata.
Spettatore non pagante per tutto il primo tempo, nella ripresa firma la presenza con un paio di parate centrali e facili sui tiri da fuori degli attaccanti laziali. Serate del genere quest'anno non gli son capitate ancora spesso.
Non la migliore prestazione con la maglia bianconera, qualche problema di troppo soprattutto a livello di qualità delle giocate in disimpegno, ma comunque dalle sue parti non si passa praticamente mai.
Dirige il traffico dietro, pulisce l'area in più di un'occasione con una semplicità disarmante, per una volta è lui la spalla perfetta di Chiellini e non viceversa, ma il risultato non cambia: altra partita da zero gol subiti per la Juve.
Una diga dietro: che sia Klose o uno qualunque dei trequartisti schierati da Pioli, il difensore bianconero non si lascia sfuggire neanche un pallone. Tanti interventi di testa, blindata la porta di Gigi Buffon.
Una diga dietro: che sia Klose o uno qualunque dei trequartisti schierati da Pioli, il difensore bianconero non si lascia sfuggire neanche un pallone. Tanti interventi di testa, blindata la porta di Gigi Buffon.
Entra e si becca subito un giallo, ma lo spende bene chiudendo un'azione laziale potenzialmente pericolosa. Poi trova anche spazio per un paio di discese in fascia, la sua esperienza è sempre un fattore decisivo.
Solito pendolino in fascia, non gli si può chiedere neanche qualità perché è normale perderla considerando quanto corre, ma non esiste allenatore che non lo vorrebbe a propria disposizione in una rosa costruita per vincere.
L'esterno brasiliano si inserisce sempre meglio di partita in partita, ed anche stasera finisce per essere decisivo: lo 0-1 nasce da una sua discesa a sinistra, poi tante altre giocate sia di quantità che di qualità, cresce a vista d'occhio.
L'esterno brasiliano si inserisce sempre meglio di partita in partita, ed anche stasera finisce per essere decisivo: lo 0-1 nasce da una sua discesa a sinistra, poi tante altre giocate sia di quantità che di qualità, cresce a vista d'occhio.
Di nuovo titolare dopo tanto tempo, l'ex Udinese paga inizialmente un briciolo di emozione, ma alla lunga si scioglie e mostra quanto prezioso potrà essere se recupera una certa continuità. Lo 0-2 nasce da una palla recuperata da lui.
Di nuovo titolare dopo tanto tempo, l'ex Udinese paga inizialmente un briciolo di emozione, ma alla lunga si scioglie e mostra quanto prezioso potrà essere se recupera una certa continuità. Lo 0-2 nasce da una palla recuperata da lui.
Di nuovo titolare dopo tanto tempo, l'ex Udinese paga inizialmente un briciolo di emozione, ma alla lunga si scioglie e mostra quanto prezioso potrà essere se recupera una certa continuità. Lo 0-2 nasce da una palla recuperata da lui.
Gioca in una posizione che non gli permette quei continui inserimenti che un tempo erano il suo marchio di fabbrica, ma lì in mezzo se la cava comunque alla grande costruendo gioco e, soprattutto, recuperando tantissimi palloni.
Gioca in una posizione che non gli permette quei continui inserimenti che un tempo erano il suo marchio di fabbrica, ma lì in mezzo se la cava comunque alla grande costruendo gioco e, soprattutto, recuperando tantissimi palloni.
Sta trovando spazio con continuità, e il suo apporto continua a crescere seppur non regali grossissima qualità alla squadra. Si sta riprendendo dopo un lungo periodo di appannamento che durava da inizio stagione.
Gli bastano due giocate per decidere il match: prima il tiro-cross deviato da Gentiletti alle spalle di Marchetti, poi lo strepitoso tiro dalla distanza che vale lo 0-2 che mette in ghiaccio il risultato. Serve aggiungere altro?
Gli bastano due giocate per decidere il match: prima il tiro-cross deviato da Gentiletti alle spalle di Marchetti, poi lo strepitoso tiro dalla distanza che vale lo 0-2 che mette in ghiaccio il risultato. Serve aggiungere altro?
Gli bastano due giocate per decidere il match: prima il tiro-cross deviato da Gentiletti alle spalle di Marchetti, poi lo strepitoso tiro dalla distanza che vale lo 0-2 che mette in ghiaccio il risultato. Serve aggiungere altro?
Sembra un difensore considerando quanto pressa qualunque avversario gli capiti a tiro, e sta crescendo anche in qualità ed intesa coi compagni: la crescita della Juventus è anche la sua crescita, e non è un caso.
La semplicità nel calcio spesso e volentieri risulta essere decisiva, Allegri lo sa, e allora ecco che la Juventus all'improvviso torna a vincere dando la sensazione di giocare anche col freno a mano tirato.