Galvanizzato e con l'entusiasmo a mille dopo la scoppiettante vittoria contro gli attuali campioni d'Italia della Juventus, il Doria di Giampaolo cerca conferme e soprattutto quella continuità esterna che ad oggi è il vero tallone d'Achille dei blucerchiati. Ad attenderlo, tuttavia, vi è un avversario ostico e in splendida forma, quel Bologna di Donadoni che è tornato a macinare punti e avversari, ultimo l'Hellas Verona di Pecchia, conquistando i tre punti in rimonta. Si fa sul serio allo Stadio Dall'Ara di Bologna, in palio non ci sono solo i tre punti!

Donadoni conferma il 4-3-3 marchio di fabbrica da quando è sulla panchina dei felsinei. Ancora Mirante tra i pali con Torosidis e Mbaye terzini, al centro della difesa defezione dell'ultim'ora di Gonzalez, al suo posto Maietta. Centrocampo muscolare con Poli in mediana e attacco già registrato con Verdi e Palacio ai lati del ritrovato Mattia Destro

Giampaolo perde la possibilità di schierare il doppio n. 10 collante di Torreira e dell'uomo dietro le punte, nel suo 4-3-1-2, visti i problemi fisici di Praet. Con Viviano in porta e Bereszynski che vince ancora il ballottaggio con Sala, a centrocampo vi sono dunque Verre e Barreto; in posizione di trequartista vi è Ramirez, dietro al duo offensivo doriano formato da Zapata e Quagliarella.

Pronti via e subito Bologna: Torosidis e Palacio duettano sulla sinistra, palla verso il centro dell'area dove il velo di Poli facilità l'aggancio di Destra che è svelto a dribblare il diretto marcatore e calciare verso la porta difesa da Viviano, il quale respinge bene ma nulla può sull'accorrente Verdi che sigla il vantaggio dei padroni di casa quando il cronometro ha da poco superato i 120'' di gioco. La Samp è tramortita e fatica a imporsi, anche grazie alla "gabbia" che il Bologna ha costruito attorno a Torreira e si limita a una sola proposizione offensiva di Zapata chiusa da Mbaye; ne approfitta allora il Bologna che ancora con Mbaye, da calcio d'angolo, svetta su Zapata e Quagliarella e sigla il raddoppio. Il Doria pare essere solo un lontano parente di quello vittorioso contro la Juventus e si limita a poco pungenti sortite offensive con gli attaccanti troppo distanti dalla manovra di gioco. Quando tutto sembra volgere agli spogliatoi, Torosidis prende il doppio giallo (primo per fallo inutile su Barreto, secondo molto discutibile) e lascia i suoi in 10. Dopo 2' di recupero termina il primo tempo con i felsinei che giocheranno l'intera ripresa con l'uomo in meno.

Nella ripresa si riparte con un cambio per parte: Donadoni corre ai ripari e inserisce Masina per il sacrificato Destro, Giampaolo toglie un evanescente Ramirez e inserisce Caprari. La Samp alza il baricentro e approfitta dell'uomo in più ma quasi mai riesce a rendersi pericolosa se non con Silvestre su calcio da fermo, chiuso da Mirante. Le squadre si allungano, si aprono gli spazi e i velocisti ne approfittano, così al 73' Donsah fa incetta di avversari sulla corsia di sinistra, lascia sul posto Torreira e serve il neo entrato Orji Okwonkwo che sigla il 3-0 e da' la doppia mandata alla gara. Calano i ritmi e le occasioni si limitano ai tentativi di Verre e Caprari per la Samp e per il Bologna ai tiri dalla distanza, come quello di Donsah all'80'. Non accade più nulla, cala il sipario e dopo 3' di recupero termina il match. 

Il Bologna conquista tre punti fondamentali contro un avversario tutt'altro che agevole e lo fa con una prestazione convincente e positiva sotto ogni punto di vista. Il Doria di Giampaolo subisce un brutto stop proprio sul più bello e come già accaduto in questa stagione, ad esempio dopo i successi interni contro Milan & Co.. Bologna a quota 20 in classifica, a -6 dagli odierni avversari che avranno molto da lavorare in settimana.