Dai dolori di Bersabea al ritorno al Meazza dopo il derby pareggiato sulla sirena, Pioli "restaura" escludendo il brutto anatroccolo Murillo - in favore di Ranocchia - e "innova", panchinando il titolarissimo João Mário per Banega, finalmente libero d'agire dietro all'unica punta Icardi. Sousa, gobbo in base alle settimane - per i tifosi -  s'affida alla coppia Salcedo - Mili? sulle fasce e "copia" il modulo ai padroni di casa: Bernardeschi a sinistra, Tello a destra, cerniera bassa Borja Valero - Badelj - con l'esclusione dell'onesto Vecino - e Ili?i? trequartista. Damato al fischietto, cinesi e Figo in tribuna.

PRIMO TEMPO - I primi diciannove minuti di gara fanno esultare Pioli con quell'espressione fra "ho fatto proprio un buon lavoro" e "oggi ci va tutto bene", ma siccome è il perdente quello a caccia di scuse, ecco che a far notizia sono il destro poderoso di Brozovi? sotto la traversa, la paperina di T?t?ru?anu - col facile tap-in di Candreva - e il magnifico 3-0 di Mauro Icardi con annesse pernacchie a Rodríguez e Astori. Mili?, tanto distratto dietro quanto pericoloso dalle parti di D'Ambrosio, è l'unico insieme a Borja Valero - tunnel a Miranda - a far paura a Samir Handanovi?, incolpevole, poi, sul gol della speranza di un Kalini? ben ispirato dalle geometrie balcaniche di Badelj. Ciliegina sulla torta avvelenata servita a Sousa, il rosso diretto al suo capitano, colpevole d'aver smanacciato Icardi lanciato verso la porta: rosso esagerato, proteste inevitabili, fantacalcisti nel dramma. Ritmi alti, occasioni a raffica e possesso viola oltre il 60%, sulla pretenziosa punizione di Banega si chiude la prima frazione.

SECONDO TEMPO - Il doppio cambio - fuori Kondogbia e Mili? per João Mário e Tomovi? - apre la ripresa, ma invece della goleada nerazzurra arriva il mancino sporco iliciclonico su suggerimento di Borja Valero: male Handanovi? e partita riaperta. Festival di sostituzioni inaspettate al Meazza, dal redivido Felipe Melo - prontamente ammonito - al classe '98 Joshua Pérez, mancino made in U.S.A. già convocato da Sousa per la gara con l'Empoli. Cosa manca all'esperienza italiana del campione d'Europa João Mário? Un'apparizione su Mai dire Gol: contropiede cinque contro pochi del Biscione e destro altissimo - a porta semi-vuota da un paio di metri - del numero sei. Non si avverte la discrepanza numerica sul terreno di gioco, con la Viola sempre pericolosa e l'Inter incapace di concretizzare le numerose ripartenze. 

Dopo quattro minuti di recupero Icardi mette in ghiaccio la gara appoggiando in rete la respinta di T?t?ru?anu (doppio passo e destro di Periši?) su uno dei rari errori del gigantesco Astori del secondo tempo. Ha ragione la "resistenza ingiustificata" di Pioli, che soffrendo porta a casa i primi tre punti della sua esperienza meneghina. Sousa ha da recriminare qualcosa, ma esce dal campo con la consapevolezza di una grande ripresa giocata con l'uomo in meno.