Dovranno accontentarsi del divano di casa dell'amico o delle frequenze di Radio Rai, col volume che resta alto anche al casello autostradale: niente accordo con le pay tv, salta il maxischermo davanti al San Paolo. A Torino, invece, Milik, Dybala, Gabbiadini e Pjaca, cospicui investimenti fantacalcistici - e non solo - dei fantallenatori, guarderanno il match dalla tribuna. "Solo" panchina per Claudio Marchisio, i cui muscoli non sono ancora pronti ad affrontare due impegni ravvicinati (giocherà in Champions League) e così in regia va Hernanes fra Khedira e quel Miralem Pjani? che a Reina segnò una doppietta esattamente tre anni e undici giorni fa. Brutti i trip del Napoli a Turin, con cinque sconfitte consecutive e un solo gol fatto a fronte di dodici subiti. Gianluca Rocchi, che nel 2008 osservò da vicino il gol di Iaquinta (e la rovesciata di Calaiò), arbitrerà per la terza volta la sfida.
PRIMO TEMPO - Chiriche? e non Maksimovi?. Diawara e non Jorginho. Sarri Potter fa scomparire le magliette celebrative per la centesima presenza dell'oriundo ex Hellas e mette sui calzettoni del Profeta lo "Zokora di Conakry", per un centrocampo tutto muscoli e Marekiaro. Mandžuki? spalleggià Higuaín, a secco da tre partite di fila: ci ha abituati bene. Si studiano le compagini, dividendosi il possesso palla come Lilli e Biagio lo spaghetto nel classico Disney. Capitolo highlights: quando un fendente di Khedira ispira il pigro Higuaín, è abilissimo Chiriche? e chiudere sullo scavino dell'ex compagno. Stupisce, più dell'infortunio muscolare di Chiellini - minuto trentanove - il cambio di Allegri: si scalda Benatia, ma entra Cuadrado con (possibile) passaggio al 4-3-3. Si sbadiglia allo Stadium, anche se MM17 tenta di ravvivare il fuoco con un buffetto sulla pelata di Reina, che non la prende bene. Dopo centoventi secondi di recupero il risultato è ancora bloccato ed Higuaín anonimo e un po' impreciso, per la gioia - passeggera - del Cardinal Voiello.
SECONDO TEMPO - Dopo l'occasionissima per Mertens in avvio, col belga che cincischia solitario davanti a Buffon, alla partita salgono i cinque minuti: prima Bonucci abbatte da nove vero la porta difesa da Reina su clamorosa svirgolata di Ghoulam e poi, su sventagliata di Insigne, Callejón buca Buffon col settimo gol in questa Serie A. 1-1 e Sarri inserisce - perché Maurizio? - l'ex Giaccherini per un indiavolato (nel senso polemico) Insigne. Non esulta, Gonzalo, ma segna, dopo essersi lanciato da solo, con la sfera che gli torna sul sinistro dopo una ribattuta della difesa: la traiettoria, per la potenza della conclusione, accarezza l'erba umida e affresca lo Stadium a trompe -l'œil, col il nove sembra quasi chieder quasi scusa all'uomo in tuta che ha abbracciato prima del fischio d'inizio. Non sottovalutare le conseguenze dell'amore.
Non bastano cinque minuti di extra-time offerti da Rocchi, allo Stadium finisce 2-1 per i bianconeri, che vanno in fuga aspettando la Roma impegnata domani e Empoli.