Lasciateli sognare i tifosi della Dea che a un mese dall'inizio del torneo, con 4 sconfitte e una sola vittoria, con una media di più di due gol subiti a partita e il fondo della classifica occupato, temevano il peggio per la stagione appena iniziata. Lasciate sognare chi, dopo aver costruito un fortino a Bergamo, nell'ultimo mese ha ottenuto in 6 gare cinque vittorie e un pari esterno con la porta inviolata. Lasciate sognare l'Atalanta del Gasp, la quale ormai non si ferma più e mette a segno un altro successo più che meritato contro un avversario di tutto rispetto che appena tre giorni fa superava in scioltezza e con un pizzico di dovuta arroganza la seconda in classifica con un perentorio 3-0. La decide Kurtic, l'ennesima alchimia tattica di Gasperini, che in settimana viene relegato alla squadra riserve con D'Alessandro titolare e a mezzora dall'inizio scopre di essere lui il titolare a discapito di quest'ultimo. La stessa favola, in fondo, di Gagliardini che da titolare serve assist e si concede anche di rovesciare in mezzo all'area in pieno stile Pinilla. Nel secondo tempo il copione non cambia affatto e Gomez sigla il 3-0 con il finale come da copione. La Dea annichilisce il Genoa, per Juric il bagno d'umiltà che aveva servito ai rossoneri di Montella e la medesima lezione subita, come quella impartita. Genoani fermi, quindi, a 15 punti in classifica, bergamaschi che vanno a 19, con vista all'Europa che conta.
Gasperini rilancia Petagna in avanti preferito a Paloschi. Con lo stop di Toloi torna dal 1' Masiello. Esclusi dai convocati Pinilla, Carmona e Stendardo, è Gagliardini la sorpresa che ha la meglio su Kessie con Kurtic, Caldara e Conti regolarmente in campo.
Juric schiera dal 1' Pavoletti, dopo il gol contro il Milan del turno infrasettimanale in cui l'ariete ex Sassuolo e Lanciano ha dato impressione di aver perfettamente ritrovato la forma migliore; in panchina Simeone, a cui viene preferito Ntcham. Dal 1' anche Lazovic, preferito a Edenilson con Rincon, Veloso e Laxalt a centrocampo. In difesa Gentiletti e Munoz ai fianchi di Burdisso, complice anche l'indisponibilità di Izzo.
Pronti-via e dopo 34'' Munoz atterra Petagna che si incuneava in area in modalità ariete. La punizione dal limite è onore e onere del Papu Gomez e l'esito una prova inconfutabile di come anche la fisica a volte tifi Genoa, con il pallone che inquadra l'incrocio dei pali e percorre una parabola che si incunea proprio attorno al legno perdendosi sul fondo. La replica è affidata alla testa di Munoz ma l'esito è da dimenticare, mentre nella vivacità del primo tempo si annoverano anche le conclusioni, pericolose anche se mai nessuna effettivamente in porta, di Kurtic e Gomez, sempre prima del quarto d'ora. Dramè all'11' accusa un fastidio, è fuori con Spinazzola a presidiare la fascia sinistra al suo posto. Gomez a sinistra non ha rivali, palla che arriva a Freuler e Perin è costretto al quasi miracolo. Dalla mezzora sale definitivamente in cattedra la Dea e soprattutto Jasmin Kurti?. Al 37' è Ntcham a perdere un goffo pallone al limite dell'area, Gagliardini serve subito Kurtic, il quale con un colpo sotto supera Perin e porta in vantaggio i suoi. Neppure il tempo di apprezzare la rovesciata di Gagliardini, il cui gesto tecnico è marchio del compagno di squadra Pinilla, che Kurtic al 46', servito da uno straripante Petagna, mette ancora la sfera alle spalle di un poco efficace, questa volta, Perin. All'intervallo, dopo 2' di recupero il parziale è 2-0 per i bergamaschi.
Si riparte con l'avvicendamento tra Ntcham e Simeone e si riprende con ancora la Dea in avanti. Gomez ci prova ma questa volta i suoi connazionali Munoz e Gentiletti si riscattano in duplice intervento. Il Genoa prova una timida reazione ma per attendere l'occasione d'oro si deve attendere l'occasione a 14' dalla fine, dove su calcio piazzato Berisha si supera in due tempi con una prodezza dopo il colpo di testa di Burdisso. Il Genoa non ne ha più e l'Atalanta dilaga, Gomez sigla il 3-0 e dopo 2' di recupero il direttore di gara mette fine alle ostilità.