Si gode la partita senza dover mai sporcarsi le mani, se non nel finale per respingere una punizione di Orsolini.
Il re incontrastato della sua fascia. Sin dal fischio d'inizio impera con autorità rendendo la serata di Mbaye e compagni un affanno costante.
C'è un sentimento di frustrazione negli avanti del Bologna, soprattutto in Orsolini, perché ogni volta che si avvicinano al senegalese vengono rispediti indietro con perdite.
C'è un sentimento di frustrazione negli avanti del Bologna, soprattutto in Orsolini, perché ogni volta che si avvicinano al senegalese vengono rispediti indietro con perdite.
Prestazione di grande efficacia ancora una volta per il terzino che non sbaglia pressoché nulla e tiene a bada con estrema facilità chi si avvicina dalle sue parti.
Prestazione di grande efficacia ancora una volta per il terzino che non sbaglia pressoché nulla e tiene a bada con estrema facilità chi si avvicina dalle sue parti.
Barrow non è un cliente comodissimo ma l'ex Verona lo affronta con sicurezza e determinazione, disimpegnandosi con efficacia più volte.
Parte dalla panchina dopo la prestazione non brillante di Roma e quando entra prova a mettersi in mostra.
Parte dalla panchina dopo la prestazione non brillante di Roma e quando entra prova a mettersi in mostra.
Parte dalla panchina dopo la prestazione non brillante di Roma e quando entra prova a mettersi in mostra.
Il gol che apre la partita è un autentico gioiello sia per lo stop che per la conclusione. Ma non c'è solo questo: il centrocampo è il suo regno e detta legge fino al triplice fischio finale.
Lì in mezzo da solo fa una gran diga senza che nessuno riesca a contrastarlo a dovere. Sfiora anche il gol colpendo la traversa.
Lì in mezzo da solo fa una gran diga senza che nessuno riesca a contrastarlo a dovere. Sfiora anche il gol colpendo la traversa.
Serve l'assist a Fabian Ruiz ed è autore di una partita positiva dividendosi tra il ruolo di mezzala e quello di trequartista, scegliendo bene i tempi degli inserimenti.
In campo per dar fiato ad Anguissa e per provare a mettersi in luce nel tentativo, attualmente complicato, di scalare le gerarchie del centrocampo.
In campo per dar fiato ad Anguissa e per provare a mettersi in luce nel tentativo, attualmente complicato, di scalare le gerarchie del centrocampo.
Spreca malamente un contropiede che potrebbe aprire le danze, si riscatta abbondantemente realizzando una doppietta dal dischetto togliendosi una discreta scimmia dalle spalle.
Entra a partita già finita e con le squadre che attendono il fischio finale: in questo contesto fatica a rendersi pericoloso ma comunque non appare un ectoplasma.
Come gli altri suoi compagni subentrati, entra con la gara già segnata e dunque con poco spirito combattivo generale; tuttavia qualche buono spunto lo offre.
Non brillantissimo sia nelle scelte che nelle esecuzioni, ma qualche merito nella vittoria ce l'ha a partire dalla palla recuperata in occasione del gol dell'1-0.
Entra nelle azioni che portano ai due calci di rigore, incute timore costante alla difesa del Bologna e sfiora un paio di volte il gol.
Entra nelle azioni che portano ai due calci di rigore, incute timore costante alla difesa del Bologna e sfiora un paio di volte il gol.
Anche in sua assenza la squadra gira alla perfezione continuando la propria marcia in vetta alla classifica e sempre con una difesa imperforabile.
Sul gol di Ruiz non può nulla e i due rigori di Insigne non li intercetta per poco. Per il resto buon tempismo nelle uscite.
Mario Rui lo asfalta per tutta la partita e inoltre in fase offensiva è praticamente inesistente. Nell'azione del rigore del 3-0, al di là del fallo contestato, perde malamente il pallone nel duello con Osimhen.
Dalle sue parti resta spesso solo perché Mbaye lo aiuta davvero poco e allora fa quello che può contro l'avversario di turno.
Spesso si ritrova con spazio davanti a sé per le lacune difensive di Lozano ma non riesce mai ad approfittarne a dovere. In difesa soffre molto le sovrapposizioni di Di Lorenzo.
Non commette errori vistosi nei minuti in cui è in campo e va bene così.
Non si disimpegna male anche perché Lozano non lo mette mai davvero in difficoltà; tuttavia anche lui va in difficoltà come tutti i suoi compagni quando si vede arrivare in area napoletani ovunque.
Non si disimpegna male anche perché Lozano non lo mette mai davvero in difficoltà; tuttavia anche lui va in difficoltà come tutti i suoi compagni quando si vede arrivare in area napoletani ovunque.
Un suo intervento di mano causa il rigore del 2-0 ma al di là dell'episodio, contestato dal Bologna, passa tutta la partita in affanno continuo contro Osimhen non riuscendo mai a sfruttare quantomeno il fattore esperienza.
Il compito tattico a cui è chiamato è nelle sue corde ma dopo averlo effettuato con accortezza nei primi minuti, svanisce come una bolla di sapone senza riprendersi più.
Ha la grande chance, tornando titolare, di mostrare quello che vale e riprendersi il posto anche con il ritorno dei compagni assenti. E invece non combina nulla di nulla, se non un paio di tentativi velleitari.
L'erroraccio in occasione del gol dell'1-0 lo condiziona fin troppo e non riesce a riprendersi, continuando a sbagliare troppi appoggi e senza garantire quel minimo di filtro necessario in mezzo al campo.
Entra con i buoi già scappati dalla stalla e può fare ben poco per ribaltare la situazione.
Nella partitaccia del Bologna l'argentino si distingue se non altro perché appare più lucido dei compagni di reparto, Svanberg in primis. Poco portato ad una gara difensiva, si difende egregiamente.
Senza fare chissà che cosa, ha il merito quantomeno di provare a scuotere i compagni dal torpore in cui erano finiti.
Spesso abbandonato a sé stesso, fa quel che può per rendere la vita difficile alla difesa del Napoli. Non combina granché ma nel marasma rossoblu da apprezzare il suo spirito di volontà.
Spesso abbandonato a sé stesso, fa quel che può per rendere la vita difficile alla difesa del Napoli. Non combina granché ma nel marasma rossoblu da apprezzare il suo spirito di volontà.
Le tante assenze condizionano le scelte di formazione ma non possono giustificare una prestazione così sottomessa all'avversario.