Praticamente mai chiamato in causa durante l'arco di tutto il match, è bravo a disimpegnarsi con i piedi quando chiamato in causa dai compagni. Serata quasi da spettatore.
- Rodrigo Becao 73’
Parte integrante e decisiva di un tridente difensivo da urlo, incastrano un attacco che comunque non è apparso in estrema forma, ma lui e compagni contribuiscono con una prestazione superba.
Parte integrante e decisiva di un tridente difensivo da urlo, incastrano un attacco che comunque non è apparso in estrema forma, ma lui e compagni contribuiscono con una prestazione superba.
Qualche problema nel primo tempo soprattutto dal punto di vista tecnico, nella ripresa sale di livello trascinato dal crescere di tutta la squadra.
Qualche sbavatura rispetto ai compagni di reparto, ma bravo a metterci una pezza da solo: emblematico uno svarione su Piatek poi stoppato da una sua scivolata vincente.
Esordio da urlo in Serie A, prestazione da urlo in fase difensiva, sigillo vincente in fase offensiva: uno stacco di testa che regala tre punti ai suoi ed un +3 clamoroso per i fantallenatori che si sono affidati a lui.
Prestazioni a fasi alterne, alterna cose buone ad altre meno, ma nel complesso dà un buon contributo alla squadra soprattutto in fase di contenimento, la qualità la lascia negli spartiti degli altri, e la scelta non è delle più sbagliate.
Capisce dalle prime battute che non sarebbe stata una serata facile, ed allora ha l'intelligenza di mettersi a disposizione della squadra più come equilibratore tattico anziché costruttore di gioco.
Argento vivo addosso, non riesce a dare continuità in termini di qualità, ma la sua aggressività è la scintilla che fa salire il livello della squadra nella ripresa.
Entra, tocca un pallone che vale l'assist dell'1-0, poi praticamente solo firma di presenza in campo: la sensazione è che sia la firma finale sulla sua avventura ad Udine.
Chiamato in causa con discreta continuità, non riesce a pungere come potrebbe e dovrebbe, anche se la presenza è costante. Impreciso soprattutto di testa su cross di Pussetto e su una girata ravvicinata sparata su Donnarumma.
Entra e l'Udinese segna, ma il merito non è suo, più bravo dopo a dare una mano alla squadra nel tentare di tenere la palla lontana dalla porta di Musso.
Parte con qualche errore, poi fa valere la sua agilità creando qualche problema alla difesa rossonera. Bene soprattutto su una fuga a destra non finalizzata poi da Lasagna.
Dipinge benissimo la squadra che controlla nella prima frazione, cambio di ritmo nella ripresa, e cambio chirurgico quando dà spazio a De Paul proprio per battere un corner: quello vincente.
Un'uscita così così nel primo tempo, forse avrebbe potuto fare un po' di più sul gol subito, poi bravo a chiudere la porta a Lasagna su una girata ravvicinata: un esordio stagionale in chiaroscuro.
La palla nei suoi piedi pare scottare, manca in lucidità sia in costruzione che in copertura, si rifà con l'atletismo, ma è comunque uno dei punti deboli del Milan odierno.
Si fa attirare dalla palla in tante occasioni, alcune volte gli va male, la maggior parte delle volte gli va bene, nonostante la confusione che regna nel suo contorno. Ha una palla buona in zona offensiva, ma si avventura in un improvvisato ed improduttivo colpo di tacco.
Non commette erroroni pericolosi, ma non riesce a dare la scossa alla squadra in termini di sicurezza lì dietro. Qualche chiusura comunque ordinaria, rischia con qualche disattenzione di troppo.
Proiezione discontinua, più utile dietro con qualche diagonale vincente, ma al Milan da quel lato manca proprio un tassello di sviluppo in larghezza che alla lunga dà troppa prevedibilità al gioco rossonero.
E l'unico che prova ad accendere la luce nell'attacco rossonero, ma non riesce a trovare lo spunto giusto per mandare in porta un compagno, o per trovare lui stesso la giocata giusta. La posizione di trequartista non pare essere la migliore per le sue caratteristiche.
Entra svogliato in campo, gioca con sufficienza un paio di palloni, si perde Becao nella marcatura in occasione del gol che decide la partita: poco altro da aggiungere ad una serata da dimenticare in fretta.
Entra svogliato in campo, gioca con sufficienza un paio di palloni, si perde Becao nella marcatura in occasione del gol che decide la partita: poco altro da aggiungere ad una serata da dimenticare in fretta.
Messo lì in mezzo come vice-Biglia, dimostra di avere buona qualità ma poca propensione ad agire lì: non riesce a dare i tempi alla squadra che di fatto risulta quasi sempre inoffensiva nell'arco del match.
Tanta corsa, pochi spunti, e quelli posti in essere non sono apparsi così incredibilmente incontrollabili. Giustamente sostituito, Giampaolo dovrà inventarsi altro per farlo rendere al meglio.
Esordio senza infamia e senza lode, complice anche un atteggiamento del resto della squadra abbastanza sfiduciato. Ci prova con qualche iniziativa, anche da fermo, ma il contesto non era appunto dei migliori.
Attese disilluse, poca qualità nella sua prestazione, esattamente tutt'altro rispetto a quanto si aspettavano da lui Giampaolo e i fantallenatori che l'hanno schierato.
Lento, impacciato, impreciso: tutte caratteristiche che ad oggi in Serie A non aveva mostrato neanche nelle peggiori prestazioni. La speranza per lui, Giampaolo, i tifosi del Milan e i fantallenatori è che sia solo un momento legato alle fatiche della preparazione.
Praticamente invisibile, non riesce a dare peso all'attacco rossonero come invece avrebbe sperato Giampaolo, ma il morale della squadra non era già dei migliori. Ci saranno sicuramente occasioni più idonee per valutarlo.
Non riesce a dare la forma giusta alla squadra, né il carattere vincente che ci si poteva aspettare nella nuova gestione. Non riesce a dare la scossa neanche coi cambi, squadra particolarmente spuntata.