Bene quando vola sul destro di Insigne dalla distanza e in uscita alta, ma sulla sua prestazione pesa quel volo non dei migliori sulla conclusione comunque bella di Mertens per l'1-1 del Napoli.
Gioca non al meglio della condizione e si vede perché quando sale di tono Insigne sprofonda in mille incertezze difensive, per nulla colmate nemmeno dalla fase offensiva. Estremamente colpevole sul tris napoletano.
Svetta due volte (due!) sul capoccione di Kalidou Koulibaly. E nella seconda occasione trova anche il gol, che riscatta una prestazione difensiva non così buona nel complesso.
Parte bene e con la giusta sfrontatezza di fronte ai mostri sacri del Napoli, ma non appena perde le misure di Callejon per i Viola è un disastro, perché lo spagnolo comincia ad affondare il coltello nel burro.
Partita pigra la sua e lo si capisce già dai primi palloni gestiti male anche quando la Fiorentina sembra in totale controllo della partita. Nel finale crolla inesorabilmente e perde praticamente tutti i duelli.
Il Badelj-bis a Firenze non inizia alla grandissima. Ancora arrugginito dopo le tante panchine laziali, il centrocampista croato si dimostra buon equilibratore di gioco, ma senza cambiare mai il ritmo della giocata.
Nonostante ci sia Badelj in cabina di regia, è lui la luce di questa Fiorentina. La Copa America non lo ha per nulla fiaccato anzi. La sua prestazione è eccezionale. Segna il rigore, serve l'assist per Milenkovic e crea la linea di gioco del terzo gol di Boateng.
In progressione questo ragazzo fa paura. Boateng ha detto che ne ha visti pochi forti come lui, e Federico lo dimostra con alcune sgommate incredibili, che mandano continuamente al bar giocatori del calibro di Koulibaly e Allan. Diamante grezzo per la Fiorentina.
In progressione questo ragazzo fa paura. Boateng ha detto che ne ha visti pochi forti come lui, e Federico lo dimostra con alcune sgommate incredibili, che mandano continuamente al bar giocatori del calibro di Koulibaly e Allan. Diamante grezzo per la Fiorentina.
In progressione questo ragazzo fa paura. Boateng ha detto che ne ha visti pochi forti come lui, e Federico lo dimostra con alcune sgommate incredibili, che mandano continuamente al bar giocatori del calibro di Koulibaly e Allan. Diamante grezzo per la Fiorentina.
Dalla Cremonese alla Fiorentina il passo non è breve, ma Gaetano lo fa sembrare una passeggiata di salute. Ci vogliono pochi minuti a capire il perché sia rimasto in Piazza della Signoria. Piede fino e personalità da vendere, è anche lui una delle tante rivelazioni della nuova Fiorentina di Montella.
Entra e dopo un minuto scalda i guantoni di Meret con un bolide dalla distanza. Non pago al secondo tentativo brucia Koulibaly e insacca subito il suo primo gol Viola. Capriole e delirio al Franchi.
Semplicemente non lo vedono. Classe 2000, figlio d'arte che però, non ce ne voglia il papà, si appresta a far sbiadire il ricordo di Andrea. Fa ammattire la difesa del Napoli, fa collezionare gialli su gialli e sfiora almeno due volte il gol. Un tornado in campo.
Inizia come Sottil ai duecento km/h, ma poi spegne preventivamente i motori, con la morsa di difensori esperti come Manolas e Koulibaly che si fa sentire. Cincischia un buon pallone che poteva rivelarsi pesante.
Non sembra sicurissimo di sé in linea generale, e lo si vede dal momento particolare del gol del 2-2 di Milenkovic, in cui non è reattivo, anche se la conclusione è molto ravvicinata.
Ha il merito di mettere a suo modo lo zampino su due dei quattro gol napoletani, ma difensivamente la sua partita è un autentico disastro, con Sottil che sarà per lungo tempo nei suoi peggiori incubi.
Se Pulgar non soffre le fatiche di Copa America, lui dimostra di non essere ancora entrato in ritmo dopo la Coppa d'Africa. Sverniciato spesso e volentieri da Sottil, si fa sovrastare da Milenkovic sul gol e lascia troppo spazio a Boateng sul gol del 3-3.
Nella serata horror della difesa del Napoli è l'unico ad arrivare alla sufficienza, anche per il semplice fatto che nelle difficoltà Kostas non ha paura di sporcarsi le mani.
La prima con la maglia del Napoli è una responsabilità che si fa sentire in campo, e l'esuberanza di Chiesa fa il resto. Si riscatta solo parzialmente portando qualche incursione offensiva interessante.
La prima con la maglia del Napoli è una responsabilità che si fa sentire in campo, e l'esuberanza di Chiesa fa il resto. Si riscatta solo parzialmente portando qualche incursione offensiva interessante.
Le sue tracce di gioco sono sempre preziose ed esteticamente belle, ma nella serata del Franchi se le tiene un po' troppo per sé. Ingenuo il suo braccio largo che convince la squadra arbitrale a concedere il calcio di rigore che apre le danze.
Le sue tracce di gioco sono sempre preziose ed esteticamente belle, ma nella serata del Franchi se le tiene un po' troppo per sé. Ingenuo il suo braccio largo che convince la squadra arbitrale a concedere il calcio di rigore che apre le danze.
Le sue tracce di gioco sono sempre preziose ed esteticamente belle, ma nella serata del Franchi se le tiene un po' troppo per sé. Ingenuo il suo braccio largo che convince la squadra arbitrale a concedere il calcio di rigore che apre le danze.
Anche il trottolino brasiliano non riesce mai a entrare bene in gara. Compartecipa alla frittata del rigore che sblocca la partita e, una volta ammonito, fa venire meno tutta la sua presenza fisica a centrocampo.
Il Franchi gli piace, e lo dimostra anche stasera dopo un inizio incerto. Da oggetto misterioso si erge a protagonista della gara, insieme ai suoi fidati moschettieri. E' un chirurgo sul gol del 2-3, e delizioso quando chiede a Insigne di spingere in rete il gol vittoria.
Nella nuova veste di trequartista a ridosso di Mertens, anche se non sempre con il baricentro così alto, nel complesso convince, anche se gli manca il guizzo vincente. La pulizia dei suoi passaggi però riesce a fare la differenza.
Nella nuova veste di trequartista a ridosso di Mertens, anche se non sempre con il baricentro così alto, nel complesso convince, anche se gli manca il guizzo vincente. La pulizia dei suoi passaggi però riesce a fare la differenza.
Esordio con la maglia del Napoli. La personalità sembra esserci, così come la copertura del campo. Vedremo quale spazio riuscirà a ritagliarsi in questa stagione.
Lorenzo il Magnifico non può di certo sfigurare a Firenze. Lui c'è, sempre, in tutti i gol del Napoli. Serve Mertens per lo 0-1 e Callejon per il 2-3. Freddo dal dischetto e al posto giusto quando c'è da chiudere il match al minuto 67. E non dimentichiamo che su di lui Dragowski si supera...
Lorenzo il Magnifico non può di certo sfigurare a Firenze. Lui c'è, sempre, in tutti i gol del Napoli. Serve Mertens per lo 0-1 e Callejon per il 2-3. Freddo dal dischetto e al posto giusto quando c'è da chiudere il match al minuto 67. E non dimentichiamo che su di lui Dragowski si supera...
Nel momento più buio, con il Napoli semi-svenuto alle corde, lui tira fuori il jolly dal mazzo e brucia Dragowski con un siluro dalla distanza. Prezioso anche ad aprire l'azione che porta al poker partenopeo.
Nonostante mezz'ora di pugni in faccia, il suo Napoli non crolla e anzi, prepara la riscossa e alla fine la vince, iniziando alla grande il campionato in vista dello scontro diretto contro la Juventus.
