Il Napoli arremba ma centra poco la porta. Quando lo fa, lui risponde presente. Particolarmente preziosa la parata sul sinistro perfido di Politano.
Pagelle Inter 37° giornata Inter - Napoli 2-0
Il Napoli arremba ma centra poco la porta. Quando lo fa, lui risponde presente. Particolarmente preziosa la parata sul sinistro perfido di Politano.
Pronti via fa vedere un'ottima visione di gioco con l'assist intelligente per D'Ambrosio. Poi ingaggia un bel duello con Politano, ma nel secondo tempo cala in forza e lucidità, come quando sparacchia fuori la palla del raddoppio, facendo infuriare il gigante buono Lukaku.
Terzo di difesa, esterno a tutto campo e all'occorrenza anche attaccante: se ne accorge il Napoli quando fredda Meret con un tocco in controtempo degno del miglior bomber. E sono tre in campionato, non pochi.
Mangia Milik senza doversi nemmeno slacciare la cintura. Chiude sempre con tranquillità e senza strafare.
Buoni numeri in distribuzione del gioco, ma troppi palloni persi quando sale la pressione. Sullo slalom di Elmas soffre e il pallone non dato a Lukaku grida vendetta. Per questi motivi è il meno convincente della linea a tre, ma comunque sufficiente.
Entra per compattare la difesa, e lui lo fa svolgendo il compito assegnato. Bene nei duelli aerei.
Entra nel finale di gara per far rifiatare Biraghi e risulta prezioso nel tenere il pallone lontano dall'area di rigore nerazzurra.
Viaggia a velocità minore rispetto agli avversari, ma compensa questo gap con la solita intelligenza in mezzo al campo.
Metronomo della squadra e faro nei momenti bui. Il vantaggio di D'Ambrosio nasce da un suo furbo scippo a Mario Rui; Meret gli nega il gol con un miracolo, ma nel finale trova le scorte di ossigeno per due chiusure clamorose, in particolare quella al 91' che toglie una rete già fatta a Insigne
Sprinta a destra con tanta convinzione. Da un suo cross scaturisce il gol del vantaggio, e poi si fa notare anche per un paio di chiusure difensive importanti. Unica pecca: a volte si guarda troppo allo specchio.
Tanta qualità e fosforo a centrocampo. Penalizzato a volte dalla troppa generosità, come quando becca il solito giallo o come quando cestina l'esterno di Lukaku togliendo a Lautaro la gioia della possibile doppietta.
Fatica a pungere e compie un paio di passi indietro rispetto alle ultime uscite. E' anche un po' troppo falloso, e allora Conte decide di sostituirlo.
L'egoismo di Biraghi e la lentezza di Bastoni gli costano due gol potenziali, ma il belga non si abbatte e vince alla lunga il duello con Koulibaly con giocate di grande fisico ma anche ottima tecnica, come la sponda per Brozovic a fine primo tempo o il lancio di esterno per Barella nel secondo.
Si toglie la scimmia dalla spalla entrando alla grande in partita. Ha fame e si vede: il gol del 2-0 è tutta una sua creazione. Duello vinto, progressione e destro micidiale. Sfoga così tutta la sua rabbia, con il quattordicesimo centro in campionato.
Si toglie la scimmia dalla spalla entrando alla grande in partita. Ha fame e si vede: il gol del 2-0 è tutta una sua creazione. Duello vinto, progressione e destro micidiale. Sfoga così tutta la sua rabbia, con il quattordicesimo centro in campionato.
Si toglie la scimmia dalla spalla entrando alla grande in partita. Ha fame e si vede: il gol del 2-0 è tutta una sua creazione. Duello vinto, progressione e destro micidiale. Sfoga così tutta la sua rabbia, con il quattordicesimo centro in campionato.
Vince una partita importante con una prestazione solida. Ora l'Inter è a una vittoria di distanza (o forse meno, Lazio permettendo) dalla medaglia d'argento. Anche se a lui piace poco.
Vince una partita importante con una prestazione solida. Ora l'Inter è a una vittoria di distanza (o forse meno, Lazio permettendo) dalla medaglia d'argento. Anche se a lui piace poco.
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