Risponde presente alla chiamata di Ancelotti con una parata importante su Lasagna. Mostra buoni riflessi anche sul finale di primo tempo, nella ripresa ordinaria amministrazione.
Risponde presente alla chiamata di Ancelotti con una parata importante su Lasagna. Mostra buoni riflessi anche sul finale di primo tempo, nella ripresa ordinaria amministrazione.
Anche lui va un po' a corrente alternata, diviso tra grandi giocate e alcune piccole amnesie. Non ha però nel complesso troppe difficoltà ad arginare le poche scorribande di Pussetto.
Di fronte allo scintillante collega di reparto, sfigura. Lasagna nel primo tempo se lo beve in un paio di occasioni, ma nella ripresa tira fuori l'orgoglio e salva la prestazione.
Di fronte allo scintillante collega di reparto, sfigura. Lasagna nel primo tempo se lo beve in un paio di occasioni, ma nella ripresa tira fuori l'orgoglio e salva la prestazione.
Un gigante in mezzo alla difesa. Arriva alla sfida contro l'Udinese in dubbio per un infortunio, ma spazza via le incertezze con un prova impeccabile, fatta di chiusure eccezionali e duelli aerei vinti a profusione.
Non smette mai di solcare la fascia, mantenendo una lucidità negli ultimi 20 metri da fare invidia. Ennesimo giocatore valorizzato dal turnover di Ancelotti, che sta diventando pian piano qualcosa di più di un semplice gregario.
Rispetto al suo collega di reparto, fa molta fatica. Non tanto per la zavorra dell'ex, quanto per una mancanza di continuità nelle giocate. Spesso si specchia troppo nella sua qualità.
Rispetto al suo collega di reparto, fa molta fatica. Non tanto per la zavorra dell'ex, quanto per una mancanza di continuità nelle giocate. Spesso si specchia troppo nella sua qualità.
Dovunque guardi nel verde della Dacia Arena, c'è lui. Che sia in difesa o in attacco, spunta la macchia azzurra con il numero 5. Centrocampista totale, in grado di spezzare il gioco con tanta grinta quanta la qualità della fase di impostazione. Uno dei pochi imprescindibili di Ancelotti.
Dovunque guardi nel verde della Dacia Arena, c'è lui. Che sia in difesa o in attacco, spunta la macchia azzurra con il numero 5. Centrocampista totale, in grado di spezzare il gioco con tanta grinta quanta la qualità della fase di impostazione. Uno dei pochi imprescindibili di Ancelotti.
Entra per rinforzare la mediana nel momento di difficoltà, e comunque si lascia preferire allo Zielinski di questa sera, con giocate attente e pulite.
Entra per rinforzare la mediana nel momento di difficoltà, e comunque si lascia preferire allo Zielinski di questa sera, con giocate attente e pulite.
Entra e ci mette meno di 120 secondi a iscriversi nel tabellino dei marcatori. Grande mossa di Ancelotti, grande merito del croato di farsi trovare pronto.
Entra al posto di Verdi infortunato e fa vedere le sue grandissime doti solo dieci minuti dopo con un destro implacabile all'incrocio dei pali. Ma la sua partita è molto altro: contrasti, passaggi precisi. Insomma, un grande acquisto lo spagnolo.
Parte ala destra, ma i compiti lo portano spesso a coprire il cuore del campo in assenza di Hamsik. Lo spagnolo lo fa con massima diligenza, prendendosi anche il merito di guadagnare il penalty del raddoppio.
Costeggia la partita per lunghi, lunghissimi tratti, ma continua la sua striscia d'oro iniziata con la nazionale belga con un finale da grande bomber. Freddo sul rigore (nonostante le attese per il VAR) e pronto a servire Rog per il tris finale.
Si sbatte molto e si sacrifica per prendere il pallone a metà campo, ma davanti non è pervenuto. L'episodio del quasi-rosso lo elimina psicologicamente dalla partita.
Ha sconvolto tutti i concetti del Sarrismo. Turnover abbondante e risultati ottimi. Con la Juventus che ora è lì a "soli" 4 punti di distanza.
Le pagelle di Fantacalcio®, ovvero le spiegazioni dei singoli voti di giornata, sono realizzate dalla nostra Redazione Giornalistica, con imparzialità e professionalità.
Rappresentano un giudizio complessivo e dettagliato sulla prestazione dei singoli calciatori.